Quando a Milano apre un nuovo locale è sempre una buona notizia. Significa che un imprenditore dotato di iniziativa e coraggio mette la sua passione a disposizione dei buongustai suoi ospiti. Se a questo si aggiunge una carriera di successo nel mondo ristorativo le aspettative aumentano. Per queste ragioni un pranzo o una cena alla neonata “Trattoria Bela Tusa” diventano un vero e grande piacere.
Gianmarco Senna e Norma Galdamez hanno unito le forze e le idee e a pochi passi dal loro “Tusa”, uno dei migliori Cocktail Bar di Milano e del nord Italia, hanno aperto una tipica trattoria milanese, autentica e di grande cucina.

Può sembrare facile, nella contemporaneità del “fine dining” dove i cuochi cercano sempre e solo di elaborare, trasformare, creare, decidere di basarsi sulla miglior tradizione culinaria. Ma non è affatto così.
Le proposte della Bela Tusa

Mondeghili (tipiche polpette milanesi) realizzati a regola d’arte, sono più difficili da eseguire di un “acqua di pomodoro con la sua riduzione di basilico in osmosi”. In più sono accompagnati da una salsa verde che esalta sapore e consistenza della polpetta, dorata fuori, morbida e umida al suo interno.
Un menu che nella mani dello chef Massimiliano Simone, milanese doc, diventa un viaggio nella cucina milanese e lombarda, con alcune digressioni nella tradizione del nord Italia. Piatti belli, concreti, dove il sapore si sposa con l’aspetto goloso, con la eccellente qualità delle materie prime e con quel tocco di amore che in cucina vince sempre.
Dunque tuffatevi, senza indugio, nella scoperta o riscoperta della grande tradizione. Tra gli antipasti, tartare di fassona, antipasto Bela Tusa con salumi, gnocco fritto e giardiniera di alto livello, una iconica insalata russa. Due primi piatti da non perdere sono il “Risotto alla Milanese” dalla mantecatura adorabile e “Risotto sola e cipolle rosse” sapore intenso ma elegantissimo.

Per godersi fino in fondo la “Bela Tusa” gustate la “Cotoletta dell’Isola” dal nome del quartiere, rigorosamente con l’osso e accompagnata da patate novelle con la loro buccia. Ancora un must con “Ossobuco con risotto alla milanese”, terminato il quale potete chiedere la residenza nella capitale lombarda.
Carta dei vini in ottima armonia con il menù e la bella proposta di due vini della casa, Dolcetto o Barbera, serviti nelle tipiche caraffe in vetro trasparente da litro, mezzo o quartino, simboli del vintage più felice.
“E come dessert uno Zabaione montato al momento” suggerisce Gianmarco Senna.
Ampia sala interna con bancone del bar e tavoli ben disposti, tovaglie bianche e apparecchiatura “di una volta”, sedie in legno comode e pratiche. Le foto d’autore alle pareti ci portano in una Milano fatta di voci, sguardi, angoli tipici e persone.

L’ampio dehors esterno, invita sia ad una piacevole convivialità, quanto ad un momento romantico.
Al termine della cena, due passi in via Borsieri per raggiungere il “Tusa” e gustare un cocktail di altissimo pregio.
Andrea Radic