Terenzuola

Il Vermentino è un vino-vitigno che, sulla scia del successo dei vini a cui dà vita, sta scalando le classifiche e punta ad entrare nella “Top 10” dei vitigni più coltivati in Italia.  A confermare il successo del Vermentino sono i numeri del Consorzio Doc Maremma guidato dal presidente Francesco Mazzei e dal direttore Luca Pollini, secondo cui oggi sono 8.250 gli ettari in Italia coltivati a Vermentino, di cui oltre 4.850 in Sardegna, 1.900 in Toscana (principalmente in Maremma), 550 in Liguria, ma anche 564 in Sicilia, che inizia ad investirci, e ancora qualche centinaio di ettari si trova in Piemonte, in Umbria, nelle Marche, nel Lazio ed in Puglia.

Altro Paese dove la coltivazione è importante è la Francia, con 6.035 ettari tra Provenza, Corsica e Languedoc-Roussillon, ma il vitigno inizia a farsi notare anche in Australia, California e non solo.

Vermentino nero

La popolarità del Vermentino deriva dal fatto che è un vino camaleontico, sa adattarsi a terreni e a climi eterogenei, regalando sfumature diverse a seconda del luogo in cui viene coltivato. Predilige terreni collinari e asciutti, con un’alta esposizione al sole ma ben spazzati da venti provenienti dal mare che li regalano una affascinante sapidità.

Le sue origini sono ancora incerte. Secondo gli scritti dell’ampelografo francese Victor Pulliat (agronomo francese vissuto a cavallo del 1800), il vitigno sarebbe originario della Spagna, da dove sarebbe giunto prima in Corsica (dove è noto col nome di Favorita) e successivamente sulle coste liguri, toscane e francesi.

Ha 1 DOCG che è quella della Gallura in Sardegna e 30 DOC. In Italia lega tre regioni: Liguria (dove è chiamato Pigato), Toscana e Sardegna.

Fornacelle – Zizzolo Vermentino Bolgheri DOC

Fornacelle è tra le aziende più storiche di questa denominazione, era in proprietà della famiglia Della Gherardesca e Incisa della Rocchetta, i padri fondatori di Bolgheri. Poi come tante delle attuali aziende vinicole della zona, i mezzadri da coltivatori della terra, passarono ad essere proprietari, dapprima come “contadini” lungimiranti, oggi si ritrovano in mano un tesoro. Correva l’anno 1945 quando a Giulio Batistoni venne data la possibilità di scegliere tra la villa sul Lungomare di Castagneto Carducci e il vigneto, Giulio non ebbe esitazioni e divenne proprietario di 1,6 ettari del vigneto Zizzolo.

Fornacelle

Questa vocazione ha seguito tutte le generazioni che sono succedute, che nel tempo hanno continuato non solo a coltivare quel vigneto ma ad acquisire terreni accrescendo la proprietà fino agli odierni 15 ettari. Nel 1995 le cose si evolvono con Stefano Billi, anno anche della fondazione del Consorzio Bolgheri DOC, Stefano porta all’azienda la filosofia di qualità della Nuova Bolgheri come la conosciamo ai giorni d’oggi.

Una frase emblematica che coinvolge tutta la famiglia di Fornacelle è: Vita e Vite sono tutt’uno.

100% Vermentino, il vigneto si trova a 40-60 m slm, la fermentazione è in acciaio, trascorre pochi mesi in bottiglia prima di essere immesso sul mercato. Il colore è giallo paglierino e si sentono sia al naso che in bocca note di frutti esotici, cedro e qualche sfumatura di agrume. Buona permanenza in bocca e avvolgenza.

La Regola – Steccaia Costa Toscana Bianco IGT

La Regola Bianco

Facciamo 25 km a nord di Bolgheri e raggiungiamo Riparbella, sede della bellissima cantina La Regola che si staglia nel panorama con le sue forme nette e geometriche disegnate dall’architetto Sergio Scienza. Un luogo dove l’arte e il vino si fondono insieme per coinvolgere il visitatore in una esperienza a 360 gradi. Come la bellissima barriccaia affrescata dall’artista Stefano Tonelli, racconta la vita dell’uva e della natura che risvegliano l’uomo, il titolo appunto “Somnium”.

L’idea dell’azienda è di essere una ambasciata territoriale, un luogo di incontro, di scambio culturale, sociale e soprattutto artistico. Una aperta verso una dimensione nella quale uomo, natura ed arte diventano una cosa sola e riescono ad interagire con creatività.

Un’immagine importante, un messaggio potente, che l’azienda si è costruita nel tempo, sin dai primi del ‘900 quando il bisnonno degli attuali proprietari, iniziò a coltivare in quella stessa località, un po’ di vino per il suo consumo personale. La prima produzione in bottiglia risale al 1997, cui segue nel 1998 l’uscita della prima annata del portabandiera aziendale il CRU “La Regola” Cab. Franc in purezza.

Anche qui siamo su un 100% Vermentino da vigneti di altitudine 50-70 m slm. Evidenti note di idrocarburo e pietra focaia in un riuscito connubio con frutti esotici e citrici.

Terenzuola – Vigne Basse, Vermentino DOC Colli di Luni

Qui siamo tra la Liguria e la Toscana, i vigneti della denominazione si trovano perlopiù su pendii molto scoscesi su coste soleggiate e ventilate che si affacciano sul Mar Ligure e sul Mar Tirreno, con altitudini da 0 ai 700 m slm.

Terenzuola è la casa del vigneron Ivan Giuliani, che della vite e del vino ne ha fatto una filosofia di vita. Tutto ha inizio nei primi anni ’30 del Novecento quando il nonno Luigi Giuliani, di ritorno da New York per la crisi del ’29, acquista questo podere di tre ettari in collina, reputandolo ideale per la coltivazione di vite, olivo e altre colture miste. Inizia così l’attività agricola per il sostentamento famigliare e per la vendita diretta rivolta ad un piccolo mercato locale.

Il coinvolgimento di Ivan nell’azienda inizia nel 1993 quando decide di trasferirsi dal Lago Maggiore dove è nato, a Fosdinovo. Inizialmente intraprende la nuova attività di vignaiolo come un lavoro parallelo agli studi universitari, promettendosi di decidere sul mio futuro solo dopo la Laurea. Nel 1995 si trova a prestare servizio Militare tra Friuli e Slovenia e l’aver vissuto l’attaccamento alla terra di questi produttori di confine, lo spinsero a scegliere definitivamente di fare il vignaiolo per la vita.

Il nome “Vignebasse” deriva dal fatto che le uve son coltivate su terreni a 70 m slm, i vitigni presenti sono 95% Vermentino e 5% Albarola. Esegue una fermentazione in acciaio e prosegue con un affinamento sui propri lieviti per 4 mesi, questo gli dona una maggiore complessità aromatica. Ben riuscito il risultato, emergono note di pesca gialla, vegetali, il sorso si fa invitante e gustoso sulle piacevoli note sapide. Qui emerge la piacevolissima acidità che sostiene la beva e allunga il sorso.

Famiglia Gregu

Tenute Gregu – Rías Vermentino di Gallura DOCG

Tenute Gregu è un’azienda familiare, fondata nel 2011 dal padre Antioco, insieme ai due figli Raffaele e Federico. Tutto a Tenute Gregu parla di tradizione: le carni vengono fatte stagionare appese a travi di legno, un grande focolare scalda le pietanze per gli incontri conviviali e il vino dalle botti non si prende con la pipetta ma con la ruffiana ricavata da una semplice canna tagliata a dovere.

Il nome del vino, Rìas significa: insenature profonde, dalle coste ripide, che costituiscono le sezioni terminali di antiche valli incise dall’erosione fluviale e quindi invase dalle acque del mare, in seguito all’ultima fase di sollevamento postglaciale del livello marino.

Vermentino di Gallura DOCG, 100% da uve Vermentino delle vigne più giovani, forte e intenso come l’ambiente dal quale proviene. I vigneti si trovano ai piedi del Monte Limbara a 500 metri di altitudine. La vinificazione è in acciaio e prosegue con un affinamento sui propri lieviti per 4 mesi. Ma qui è l’ambiente a regalare favoritismi; i persistenti venti provenienti dalla vicina costa, le altitudini, il circondario di boschi di querce e sugheri, provocano importanti escursioni termiche e regalano esempi di Vermentino davvero unici.

Rias si distingue per il suo bouquet aromatico intenso e complesso. 
Al naso, si possono apprezzare note di frutta a polpa bianca, in particolare mela verde e pesca, insieme a sfumature di agrumi, erbe aromatiche. Nell’invecchiamento si apre in piacevoli sentori di pietra focaia. 
Al palato, il vino esprime una freschezza vivace, grazie a una buona acidità in equilibrio con la struttura e con una buona sapidità che richiama la brezza marina.

Alice Romiti