Il turista enogastronomico, cioè quello che unisce l’interesse per il vino a quello della buona cucina, si conferma di gran lunga il profilo più presente nelle cantine italiane. Sono visitatori curiosi di conoscere la realtà che visitano, hanno un potere di spesa mediamente alto e hanno spesso un buon network di conoscenze che abilita altri visitatori tramite passaparola. È quanto emerge dal “Report Enoturismo e Vendite direct-to-consumer 2023” preparato dall’impresa tecnologica Divinea.
Al secondo posto ci sono gli esperti winelover e sommelier, che con la loro testimonianza e il loro endorsement possono portare prestigio all’azienda, e al terzo posto la coppia romantica, e lo conferma il fatto che pic-nic e cene romantiche sono tra le esperienze più gettonate soprattutto in occasione di ricorrenze come compleanni e San Valentino.
Al quarto posto ci sono i visitatori stranieri, che hanno cominciato a tornare dopo il periodo di emergenza sanitaria. Il numero di persone straniere è probabilmente calato rispetto agli anni pre Covid ma, in termini qualitativi, restano un bacino prezioso con un potere di spesa alto, che tende ad acquistare significativi quantitativi di vino.
Al quinto posto, i neofiti e sempre più aziende stanno adattando la comunicazione per avvicinare persone curiose di scoprire per la prima volta cosa c’è dietro una bottiglia di vino, soprattuto grazie all’attività sempre più accesa, sui social network.
Al sesto posto si trovano gli sportivi che coniugano la bellezza dei luoghi del vino alle visite in cantina, in particolare quelle che si sono attrezzate per venire incontro alle loro esigenze con proposte dedicate e strutture dotate dei servizi necessari.
Al settimo posto ci sono le famiglie, che soprattutto nel fine settimana e durante la stagione estiva, scelgono di passare in cantina una giornata in famiglia o dedicano alla visita un turismo di prossimità.
All’ottava posizione c’è il turista casuale che non pianifica la visita, mentre al nono posto i visitatori con animali domestici che premiano le aziende che hanno l’accortezza di prendersi cura degli animali.
All’ultimo posto il visitatore ricorrente, ovvero persone che hanno vissuto un’esperienza positiva in una cantina e sono i migliori candidati a diventare ambasciatori di un brand del vino.
Chi si occupa della gestione del “turista del vino”?
Secondo i dati del XVII Rapporto Città del Vino, presentato a Vinitaly 2023 il turismo del vino italiano è gestito principalmente dalle donne. Benché le cantine turistiche italiane siano dirette soprattutto da uomini (55%), il management della wine hospitality è soprattutto femminile (73%).
Inoltre, sempre secondo il medesimo Rapporto, è soprattutto nel Centro-Sud che si cerca con creatività di diversificare le tipologie d’offerta mentre nel Nord-Ovest c’è un turismo più ricco e di stranieri, ma solo il 18% dei visitatori spende più di 100 euro.
Per le piccole e medie imprese l’attività enoturistica è fondamentale e pesa per il 14% e il 12% sul fatturato totale.
Per maggiori informazioni sul report: https://hubs.la/Q01QSDyL0
Alice Romiti