Mad. Japanese Dining Room a Livorno. La Brigata di Cucina. Foto Nicola Ughi e Anna Del Debbio

Mad. Japanese Dining Room di Maddalena Ughi in centro a Livorno: un’incantevole e gustosa esperienza di sincera cucina giapponese.     

Martedì 20 Ottobre 2020 ha aperto in Via Leonardo Cambini 16, in centro alla bella e accogliente Citta Portuale Toscana di Livorno, un Locale estremamente interessante: Mad. Japanese Dining Room di Maddalena Ughi.

Le Tradizioni di quella magnifica Nazione che si chiama “Giappone” sono tantissime e tutte straordinariamente affascinanti e quella della loro Cucina è una tra le più interessanti.

La cucina giapponese

La Storia della Cucina Giapponese ha inizio nel periodo “Periodo Jōmon” (縄文時代  Jōmon-jidai) che va dal 10.000 a.C. fino al 300 a.C.. Un periodo temporale molto esteso in cui non sono esistiti un Popolo e una Cultura definibile in senso stretto “Jōmon”, ma piuttosto più Popoli e Culture accomunati dall’uso di certe tecniche di produzione come per esempio quella del vasellame.

Mad. Japanese Dining Room a Livorno. Il Fascino. Foto Nicola Ughi e Anna Del Debbio

Dobbiamo arrivare al VII Secolo con l’inizio della Dinastia Yamato (Dinastia Imperiale Giapponese da cui discende anche l’attuale Imperatore Naruhito) e con l’affermarsi della Religione Buddhista (iniziata ufficialmente in Giappone nel 538 d.C.) per arrivare a un’idea ben definita e generalizzata di “Cucina”.

La “Cucina Tradizionale” viene chiamata in Lingua Giapponese “Nihon-ryōri” (日本料理) o “Washoku” (和食). Tali termini servono per identificare la Cucina precedente al “Periodo Meiji” (23 Ottobre 1868 – 30 Luglio 1912), in contrapposizione alla Cucina “Yōshoku” (洋食 “Cucina Occidentale Importata”) diffusasi nel Paese Nipponico in seguito all’abolizione del “Periodo di Sakoku” (“Paese chiuso”, dal 1641 al 1853).

La Cucina “Washoku”, ovvero “L’Arte della Cucina Tradizionale Giapponese” nel 2013 è stata insignita del titolo di “Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO”, in riconoscimento degli “straordinari costumi socio-culinari” che si tramandano in Giappone da Secoli e per essere una delle Cucine più bilanciate e salutari del Mondo. La Cucina “Washoku” ha quattro caratteristiche fondamentali: stagionalità, ingredienti, equilibrio ed estetica.

Ingrediente principale della Cucina Giapponese è il riso, fondamentale anche l’acqua (di alta qualità) sia per bollire e sia per fare il brodo, ma sono diffusi anche pasta, pesce, verdure e legumi, conditi solitamente con le varie spezie locali. La carne è meno usata ma in molti casi è ottima. I piatti più comuni sono “Sushi”, “Sashimi”, “Ramen”, “Udon”, “Soba”, oltre a diverse altre preparazioni a base di “Tofu” (Caglio di semi di Soia) e “Nattō” (ottenuto dalla fermentazione dei Fagioli di Soia). Non manca un’importante varietà di Dolci (Wagashi). Tra le bevande sono molto diffusi il “Sake” e il “Tè Verde”.

Mad. Japanese Dining Room a Livorno. Sushi. Foto Nicola Ughi e Anna Del Debbio

Una delle preparazioni più tipiche e interessanti è sicuramente il “Ramen” la mitica Zuppa in cui si immergono le omonime Tagliatelle di Tipo Cinese (“ramen” ラーメン) denominate anche “Chuka Soba” (Soba Cinese), solide e corpose, di colore ancora più giallo quando, nell’impasto di farina di frumento, sale, acqua e “Kansui” (acqua minerale alcalina), vengono aggiunte le uova.

Queste Tagliatelle possono essere fresche o secche, lisce o arricciate. La Zuppa è di brodo ristretto di pollo o maiale con inseriti molti altri ingredienti e ne esistono una miriade di varianti a seconda delle specifiche Tradizioni Territoriali. La “Zuppa Ramen”, nelle versioni di più alta qualità, è diventata praticamente “un’opera d’arte” che viene preparata nei migliori Locali specializzati denominati “Ramen-ya”.

Il bentō

Un’altra particolarità molto comune della Cucina Giapponese che trovo estremamente coreografica e piacevole è il bentō (弁当): un vassoio contenitore con o senza coperchio, di varie forme e materiali, adibito a servire un pasto, in singola porzione, preparato in casa o all’aperto. La parola “bentō” deriva dal termine “便當” (biàndāng, conveniente), termine dialettale della Dinastia Cinese Meridionale Song (960 – 1276), poi arrivato in Giappone.

Mad. Japanese Dining Room a Livorno. Makunochi Bento. Foto Nicola Ughi e Anna Del Debbio

Il bentō è un pranzo preconfezionato, viene dato ai bambini per portarlo a scuola e agli adulti per l’ufficio, ma è anche usato nei picnic e nelle feste, per questo deve essere comodo e pratico da trasportare e mangiare. La “scatola da bentō” è dotata di divisori interni atti a separare cibi differenti e per trasportarla viene avvolta in un pezzo di carta, di tessuto o in borse speciali insieme alle bacchette (箸 hashi); il risultato è un pacchettino esteticamente gradevole.

Le “scatole bentō” hanno la possibilità di essere personalizzate, sono di vari materiali e dimensioni, alcune hanno uno scompartimento termico che contiene riso caldo o “miso” (condimento derivato dai semi della soia gialla).

Esistono moltissime varietà di bentō, con denominazioni diverse date dal contenuto, il “Makunōchi Bentō” (幕の内弁当), per esempio, è uno stile classico di “bentō” con riso, “ume” (prugna Giapponese che sottaceto diventa “umeboshi”), una fetta di salmone alla griglia, un uovo e anche altro.

In Giappone non esiste il concetto di “primo piatto”, “secondo”, “contorno” e “frutta”; di solito in tavola vengono portati contemporaneamente tutti i cibi scelti, che vengono consumati senza un ordine prestabilito.

Due straordinarie preparazioni come il “Ramen” e il “Bentō” oggi le potete piacevolmente degustare anche a Livorno proprio al Mad. Japanese Dining Room di Maddalena Ughi.

Chi è Maddalena Ughi

Maddalena è nata a Livorno 8 minuti alle 8 dell’8 Ottobre 1973 (“888” nella numerologia Orientale ha il significato di “tripla fortuna” rafforzando il carattere propizio che rappresenta la cifra “8”). Cresciuta in una Famiglia affiatata e felice, circondata non solo dai suoi Genitori ma anche da sua Sorella, da Cugini e Zii, è vissuta in un ambiente nel quale ha potuto sperimentare le prime decisioni di vita con molta serenità. Dopo le Scuole dell’Obbligo e le Superiori ha frequentato qualche anno di Università ma poi ha dato priorità alla Famiglia. Nel 1995 si è sposata con Paolo e dalla loro unione, nel 1999, è nata la prima Figlia Claudia.

Separatasi poi da Paolo, ha conosciuto Giacomo e con Lui, attuale Marito e amore della sua vita, ha avuto il suo secondo Figlio, Andrea, che oggi ha 13 anni.

Durante questo periodo, dopo aver chiuso 3 Negozi di abbigliamento gestiti per molti anni  a Castiglioncello (LI), in un momento di assoluta libertà è nata la sua passione per la “Cucina Giapponese”. Una sera, per caso, ha avuto il piacere di assaggiare in un Locale di Castiglioncello il buonissimo “sushi” preparato da un espertissimo Sushi-chef Internazionale, il Cileno Francisco Cortés Molina (mio carissimo Amico): per Maddalena quei sapori eccezionali sono stati una  folgorazione.

Mad. Japanese Dining Room a Livorno. Ramen. Foto Nicola Ughi e Anna Del Debbio

Dopo essere riuscita, facendo parecchie pressioni, a convincere Francisco Cortés a farle un breve “Corso di Sushi”, Maddalena ha iniziato il suo impegnativo percorso nel “Mondo della Cucina Giapponese”, dei suoi fascinosi riti e della sua complessa Cultura.

Un mondo molto avvincente ma solitamente poco accessibile alle donne: in Giappone sono pochissimi i Ristoranti con Sushi-chef femminili e fino a pochi anni fa era impensabile per una donna percorrere questa carriera. Ma questo non ha assolutamente fermato Maddalena che ha solo avuto bisogno di studiare una diversa strategia per farsi accettare e dimostrare il suo autentico interesse e la sua grande volontà di apprendere.

Fondamentali per Lei sono stati alcuni grandi Esperti che l’hanno accompagnata in questo percorso di approfondimento e studio come il bravo Lorenzo Ferraboschi e la sua splendida Moglie Maiko Takashima, ideatori di alcuni tra i progetti più importanti in Italia legati al Giappone. Grazie a loro nel 2016 Maddalena Ughi è diventata “Sake Sommelier”.

Maddalena poi ha accuratamente approfondito lo studio del “riso” l’ingrediente principe della Cucina Giapponese. In collaborazione con Massimo Biloni, fondatore dell’Istituto “Italian Rice Experiment Station” (IRES), si è dedicata alla ricerca per l’ottenimento di un tipo di riso  con una resa maggiore in termini di consistenza e qualità facendo particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, un tema molto importante e sentito.

Mad. Japanese Dining Room a Livorno. Chiurashi Zushi. Foto Nicola Ughi e Anna Del Debbio

Massimo Biloni partecipa anche al Gruppo AcquaVerdeRiso con il quale Maddalena, nel 2018, è  diventata anche “Sommelier del Riso”. Un percorso che nel 2020 ha fatto fare a tutto il suo Staff perché potesse approfondire la conoscenza del prodotto alla base del loro lavoro. Nel 2017, grazie a una delle Docenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) e il Centro Studi Assaggiatori, Maddalena Ughi  è diventata anche “Giudice del Gusto”.

Dopo le prime esperienze Maddalena ha iniziato a organizzare Eventi a Tema, Pranzi e Cene non solo per parenti e amici, riscuotendo moltissimo successo: la “Buona Cucina Giapponese” le veniva facile e naturale. Poi dopo tanto studio e sperimentazione la sua fama si è diffusa e si è ritrovata ad aprire a Livorno il 20 Ottobre 2020, insieme a suo Cugino l’Imprenditore Giovanni Sambaldi, il nuovo Locale Mad. Japanese Dining Room.

Mad. Japanese Dining Room a Livorno. Il Bancone. Foto Nicola Ughi e Anna Del Debbio

Maddalena Ughi, pur avendo il suo Locale, viene ancora costantemente invitata in famosi Ristoranti “Stellati” per speciali serate “sushi” e tiene periodicamente dei Corsi per coloro che vogliono apprendere i pilastri delle sue speciali preparazioni.

Mad. Japanese Dining Room

Il locale di Livorno, pur di piccole dimensioni, è molto accogliente grazie all’ampio e classico bancone Giapponese di servizio con gli sgabelli; durante la buona stagione si possono utilizzare anche alcuni tavoli esterni.

Sono andato al “Mad.” e le positive aspettative sono state nettamente superate da ciò che mi è stato servito, tutto decisamente molto buono, preparato con materie prime di eccellenza, moltissima esperienza e cura.

Mad. Japanese Dining Room a Livorno. Gyoza. Foto Nicola Ughi e Anna Del Debbio

Molto interessante la Carta dei Vini e quella dei Sake.

Ho chiesto a Maddalena Ughi che tipo di “sushi” fosse il suo e Lei mi ha risposto: “Amo definire il mio un sushi al femminile perché  più leggero, i chicchi hanno una minore densità grazie ad una lavorazione attenta ai suoni e colori del riso. Un’attenzione che definirei quasi emotiva e in questo noi donne abbiamo una sensibilità sicuramente più sviluppata degli uomini. Ne’ peggiore ne’ migliore, diversa.

Inoltre amo presentare i miei piatti con una grandissima cura dei particolari; ecco perché nel mio Locale la Brigata di Cucina è tutta al femminile, volevo che ogni preparazione avesse questa connotazione, quest’attenzione emotiva”.

Mad. Japanese Dining Room a Livorno. L’Ingresso. Foto Nicola Ughi e Anna Del Debbio

La Maddalena Ughi che ho incontrato è il risultato di un gioco di vari ingredienti che si sono ben equilibrati tra loro nel corso del tempo e che oggi la rendono una donna estremamente  orgogliosa dell’ottimo  risultato raggiunto. Ogni esperienza ha contribuito ad accrescere il suo sapere, affinato la sua abilità, le ha dato sicurezza e ha fatto sbocciare quella bravissima “Sushi-chef” che si nascondeva in Lei.

Il nuovo Mad. Japanese Dining Room di Livorno di Maddalena Ughi è assolutamente imperdibile se si vuole provare un’incantevole e gustosa esperienza di sincera Cucina Giapponese.

Giorgio Dracopulos

https://madfood.it/