Milano 10 giugno 2024. Invitato al Milano Sake Challenge, la quarta edizione di una manifestazione dedicata al mondo del sake che, udite, udite, nella sua breve storia ha saputo ritagliarsi un ruolo di protagonista nel panorama europeo, attestandosi come una tra le tre principali manifestazioni, insieme a Londra e Parigi.
Iniziata come una grande scommessa facendo leva sul ruolo sempre più vincente del sake in Italia. Un dato su tutti: l’Italia dal 2018 è il paese che registra il maggior volume di importazioni in Europa.
Noi chiamiamo sake la tradizionale bevanda alcolica a base di riso, ma in Giappone sake significa letteralmente “bevanda alcolica” ed il termine viene utilizzato per indicare genericamente qualsiasi tipo di alcolico, mentre il termine autentico che utilizzano i giapponesi è Nihonshuu.

Ma cos’è il Sake?
Il sake è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del riso, spore koji e lievito: nella maggior parte dei casi la sua gradazione alcolica può variare da 13% a 16%. Si può bere sia caldo che freddo, in base alla sua tipologia, al contesto ed alla stagione. Ricordo che normalmente i sake più delicati o raffinati, andrebbero degustati ad una temperatura di circa 8°, proprio come alcuni tipi di vini bianchi del nostro Paese.
Altre tipologie invece, necessitano di essere riscaldate a bagnomaria per essere correttamente servite e lasciare che sprigionino il loro vero corpo, aroma e complessità. La temperatura per questa tipologia di sake si aggira intorno ai 40°-50°: sono sake serviti normalmente in climi freddi o durante i mesi invernali.
Mi sono trovato coinvolto, come semplice spettatore, in quella che è stata la giornata per eleggere “i Migliori Sake per l’Italia” con tanto di medaglie oro, argento e bronzo. Il tutto organizzato dal Sake Sommelier Association italiana che è riuscita a coinvolgere oltre 200 giudici.
Le etichette presenti? Circa 600 presentate da 200 sakagura (aziende produttrici) operative sul mercato europeo.

Ritorno al futuro
Il sistema utilizzato dai giudici altamente innovativo.
Via schede cartacee, assegnazione dei campioni da assaggiare e valutare con i sistemi conosciuti nei concorsi. Il tutto sostituito da una votazione certificata gestita da Sake Index, una app che ha diretto tutte le dinamiche di votazione. È stata l’app a decidere quali sake e in quale ordine da assaggiare. Ogni giudice è stato coinvolto in 40 assaggi spaziando tra le differenti categorie.

Algoritmi matematici hanno fatto sì che ogni sake ha ricevuto il medesimo numero di valutazioni. Intelligenza artificiale collegata ai sistemi di valutazione.
Mi è sembrato un ritorno al futuro di Michael J. Fox memoria, dove uomini guidati si muovevano a comando. Non solo tasting, anche abbinamento cibo-sake e Stile & Design per valutare circa 60 etichette di tipologie diverse, sempre guidati da Sake Index.
Le premiazioni il 22 settembre durante Sake Experience, sempre a Milano, evento gratuito soggetto a prenotazione dove i kuramoto (produttori) saranno a disposizione per rispondere alle domande (l’inglese è d’obbligo se non conoscete il giapponese). Tutto su www.milanosakechallenge.it
Ma qualche assaggio l’ho fatto? Cito le aree di alcune sakagura evitando i miei giudizi.
– Jumai Ginjo
– Umeshu
– Yuzushu
– Nigori
– Koshu
– Honjozo
– Junmai Daiginjo
Ed infine la novità assoluta: uno Sparkling di Sake. Come definirlo se non “piacevole” e valido nel contesto del Sake?

Milano Sake Challenge, un’occasione per assaggiare, imparare a conoscere una bevanda ancora sconosciuta ai più, incontrare appassionati e curiosi, imparare a balbettare i nomi delle regioni, sakagura, kuramoto e i Sake Sommelier Association italiana che hanno guidato gli sprovveduti a muovere i primi passi nel mondo del Sake.
Appuntamento a Domenica 22 settembre 2024 dalle 14:00 alle 20:00 alla Sake Experience presso l’Hotel Nhow Milano, via Tortona 35. Ci sarò. Arigatò gozaimasu!
Urano Cupisti
Tel: 340 0934203