“Dopo anni passati all’ombra dei più famosi vicini di casa, il vino della provincia di Pistoia si appresta a voler dire la sua nell’ambito della produzione enologica toscana”. Qui nasce I Love PtWine e il progetto: “Bevi pistoiese”.

Inizio da qui per parlare di questo movimento, tradotto in associazionismo vero e proprio, tendente a dare identità ad un territorio dalle innumerevoli potenzialità.

Le fasi storiche che hanno investito tutta la regione toscana hanno trovato, ai margini del suo territorio, difficoltà a stare al passo con i tempi. L’evoluzione dopo la mezzadria ha continuato di fatto a mantenere le produzioni vinicole di questi territori limitrofi al semplice commercio del vino sfuso perché remunerativo. Si faceva vino per il consumo quotidiano e si vendeva tutto senza alcuna giacenza.

Tutto questo ha frenato il confronto con altri territori, ritirandosi sempre di più nel proprio guscio, fortino ben protetto dai risultati annuali delle vendite.

I viticoltori pistoiesi, facenti parte da sempre del Consorzio Chianti, unica finestra munita di un lieve e tenue barlume di notorietà, in un primo momento si sono resi conto di non aver nulla da invidiare agli altri colleghi dello stesso Consorzio e di altri Consorzi arcinoti.

In un secondo momento hanno capito che isolarsi non avrebbe portato alcun ulteriore risultato anche perché l’era dello sfuso si stava concludendo e il vino in bottiglia riempiva gli scaffali dei supermercati ed enoteche. Era giunto il momento di confrontarsi. Cioè investire in nuove tecnologie nelle cantine, reimpiantare i vigneti usando i criteri della nascente nuova agronomia, seguire da vicino i cambiamenti dei gusti “dei nuovi consumatori e bevitori degli anni 2000”.

Ecco allora nascere, per opera di due aziende pionieristiche della provincia, I LOVE PTwine, “bevi pistoiese”, per far conoscere il gusto e la raffinatezza dei loro vini.

“La decisione di cooperare per uno scopo comune è stata semplificata dal fatto di essere due aziende che producono vini diversi di alta qualità – ha spiegato Guido Betti dell’omonima azienda agricola Bettiquesto consente di arricchirci e completarci nel sostenere e promuovere le nostre terre, le nostre tecnologie e le nostre lavorazioni”.

L’inizio

“Adesso la nostra mission è quella di diffondere i nostri prodotti partendo dal territorio pistoiese – ha aggiunto Eleonora Ciardi, direttore commerciale di Casalbosco – per far sì che il vino di casa nostra possa essere un vanto per Pistoia, accolto e patrocinato da quanti più esercizi commerciali della zona”. Trampolino di lancio per traguardi futuri.

La nascita dell’unione d’intenti di queste due aziende è avvenuta nell’estate del 2017.

Ad oggi altri quattro eccellenti produttori si sono uniti all’avventura targata Betti-Casalbosco. L’azienda Marini Giuseppe, ricordata per il suo splendido Vin Santo, l’azienda Rubattorno con la sua rinomata Riserva Chianti, l’azienda La Greggia e il suo delizioso Vicomoro ed infine la fattoria Le Poggiola ricordata per Ciuo Nero.

Colline pistoiesi con vigneti

Diciamo la verità; tutt’oggi quando pensiamo alla Toscana, Pistoia non è propriamente la prima zona che ci viene in mente. Quando però c’è un coinvolgimento effettivo, come è successo al sottoscritto durante l’evento Vin Santo è promosso dall’Azienda Marini Giuseppe, ci si accorge di questa “nuova” realtà e ti accorgi che a questo territorio non manca nulla per diventare territorio di eccellenze.

Storia millenaria che si unisce ad un terroir pronto ad essere sdoganato e unito al pacchetto turistico toscano.

Un passato ricco di cultura da riscoprire unitamente alle tradizioni enogastronomiche, dalle montagne innevate con note stazioni sciistiche alle colline incantevoli con i borghi antichi dotati di bagagli leggendari, alla fertile pianura.

Oggi, quando parliamo di vino toscano, non possiamo dimenticarci del vino di Pistoia, tutto da scoprire e pronti ad innamorarcene.

“Sì ma Pistoia non è zona di vino buono”. Prepariamoci a cambiare opinione. Bastano gli assaggi.

I Love PTwine. Chapeau!

Urano Cupisti

 

Foto del titolo: Associazione PTwine (The Wolf Post)