Valle dei pittori del Grand Morin

Qualcuno, le Petit Morin, lo definisce un “fiumiciattolo insignificante”. Quel qualcuno non ha mai calpestato il territorio della Champagne e non ha mai seguito il corso di questo piccolo, importante, fiume.

Nasce da una palude. Precisamente nel Comune di Val-des-Marais, dipartimento della Marne. Scorre parallelo al Grand Morin, a Nord del medesimo, generalmente verso Ovest per poi confluire nella Marne dopo un percorso di circa 80 Km zigzagando nel Nulla, fino a portare le proprie acque in quella piccola valle che prende il suo nome: la Vallée du Petit Morin.

La Côte de Sezanne

Perlage che nasce prevalentemente da uve Chardonnay come ultimo baluardo della Côte de Blancs ad Ovest e Côte de Sézanne a Sud. A seguir l’influenza del vitigno Pinot Meunier della vicina Vallée de la Marne.

Difficile è definire un carattere univoco nello stile degli Champagne della Vallée du Petit Morin.

Interessanti sono le interpretazioni dei vignerons Ulysse Collin e Cyril Jeaunaux (Jeaunauz-Robin).

C’è un minuscolo paesetto, un paese da nulla, tuttavia grazioso, protetto com’è da un andamento collinare e circoscritto da boschi che lasciano spazio a vigneti. E il Petit Morin che lo attraversa creando quel microclima necessario: Le Talus de Saint Prix.

Grand Morin

Le Grand Morin anch’esso nasce dalle paludi della Champagne e dopo un percorso sinuoso di circa 120 km sfocia nella Marne da Est verso Ovest. Perché fiume di vino?

Perché attraversa la Côte de Sézanne creando quell’idroclima necessario per i numerosi vigneti di Chardonnay.

Le Grand Morin à Coulommiers

Solo vino lungo il suo percorso?

La valle del Grand Morin, soprannominata “valle dei pittori”, ha ispirato molti artisti importanti del XIX secolo, come Toulouse-Lautrec, Van Gogh e Corot. Gli incantevoli villaggi di Crécy-la-Chapelle e Villiers-sur-Morin, sorti lungo il fiume tranquillo costellato di mulini e lavatoi, offrono agli appassionati di pittura vedute davvero suggestive. Un percorso artistico, punteggiato di cavalletti, che permette di scoprire i diversi luoghi da cui i famosi artisti hanno tratto la loro ispirazione.

“È proprio a Sézanne che è stata ritrovata la più antica vite al mondo”. La Côte de Sézanne è essenzialmente una continuazione della Côte des Blancs, separata solo dalle paludi di Saint Gond e in gran parte dominata dalla stessa varietà, l’uva Chardonnay.

Qui la sua espressione è più ricca e rotonda e i vini non possiedono la stessa capacità di invecchiamento degli Champagne dei villaggi Grand Cru della Côte des Blancs.

Pinot Meunier (Foto Jeaunauz-Robin)

Il sottosuolo è prevalentemente argilloso e limo argilloso con alcune sacche di gesso e le vigne sono orientate verso Sud-Est.

Come la Côte des Blancs, è coltivata principalmente a Chardonnay (64%), ma circa un quinto è affidato al Pinot Meunier.

Nonostante sia una zona meno rinomata rispetto alle altre aree dello Champagne, è proprio a Sézanne che è stata ritrovata la più antica vite al mondo: Vitis balbianii o Sezannensis. Ed è sempre a Sézanne che fu piantata la prima vite di Chardonnay, sotto il regno di Luigi IX.

E il Grand Morin che la protegge.

Urano Cupisti