Il Natale è ormai alle porte, protagonisti gli alberi addobbati, le miriadi di lucine colorate, i Babbi Natale e renne volanti che dominano cieli, palazzi, parchi, giardini e soprattutto la corsa ai regali e alla liste della spesa per preparare la “giusta” tavola della vigilia, del pranzo natalizio e per brindare all’anno che verrà.

Ed eccoli dei piccoli ma interessanti suggerimenti del CorrieredelVino sulla scelta della bottiglia di vino per far felice anche i vostri commensali più esigenti.

Iniziamo dai 15 bianchi per il cenone della vigilia con la regione italiana che ha fatto dei suoi bianchi il fiore all’occhiello da mostrare, il biglietto da visita dell’eccellenza raggiunta, il Südtirol-Alto Adige.

Vibrante il Sauvignon The Wine Collection di Cantina San Michele-Appiano, fresco e sapido il Quintessenz Sauvignon di Cantina Kaltern. Oppure affidiamoci all’eleganza e all’armonia dello Chardonnay Riserva Baron Salvadori di Nals Margreid, all’opulenza del Terlaner I Grande Cuvée della Cantina di Terlano, alla complessità e persistenza da vecchie viti del Sylvaner Alte Rebendi Pacher Hof, o al più unico che raro Feldmarschall Von Fenner, il Müller-Thurgau di alta montagna di Tiefenbrunner.

Dal Trentino un’eleganza e personalità molto teutoniche per il Riesling Tenuta San Leonardo, un salto sui Colli Berici per il vino ritrovato di Maculan, dopo più di 20 anni di nuovo in produzione la storica cuvée Prato di Canzio. Iconema è il Tai Doc Piave allevato a bellussera di Ca’ di Rajo, antico sesto di impianto a raggi diffuso principalmente in Veneto e messo a punto dai fratelli Bellussi alla fine dell’800.

Una Toscana non rossa ma ugualmente foriera di qualità sia con l’oro liquido di San Gimignano, la Vernaccia L’Albereta Riserva de Il Colombaio di Santa Chiara sia con lo Chardonnay di Monteverro, una finezza ed un carattere inconfondibile,  la sua verticalità e lunghezza gustativa fa tanto Borgogna.

Il Mar Adriatico fa da sfondo alla Passerina Tullum di Feudo Antico, denominazione abruzzese da pochissimi mesi assurta a DOCG ma anche alla Ribona Le Grane di Boccadigabbia, l’uva autoctona, detta anche “Maceratino”, rara, preziosa e due volte buona. Dal cuore dell’Umbria un altro vitigno autoctono raro, il Grechetto di Todi, base insieme ad un 15% di Viognier del Bianco del Cavaliere di Cantina Todini.

Chiudiamo questa carrellata con un Vermentino di Sardegna affinato in giare di terracotta prodotto in quantità molto limitata, Ziru IGT Isola dei Nuraghi di Antonella Corda

Con l’imbarazzo della scelta vi diamo appuntamento ai prossimi 15, rigorosamente rossi, per festeggiare e augurare un Buon Natale!

Antonio Cimmino

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