Bolgheri sempre più stabile fra i primi 100 marchi mondiali del vino. Così decreta la Classifica Liv-ex 2019 Power 100.

Armand Rousseau sugli scudi e la Borgogna scalza Bordeaux dalla testa della classifica, ma Champagne e Italia si fanno strada prepotentemente in una delle più prestigiose classifiche mondiali del vino di alta gamma.

La quattordicesima edizione della Liv-ex Power 100 è stata pubblicata il 7 gennaio. Prodotta in congiunzione con The Drinks Business, la Power 100 è l’elenco annuale dei marchi più potenti del mercato dei vini pregiati e da investimento.

Il calcolo

Il meccanismo di calcolo di questa graduatoria è piuttosto complesso, ma in estrema sintesi tiene conto dei vini valutati da Liv-ex nell’ultimo anno (1 settembre 2018 – 31 agosto 2019). Questi vengono raggruppati per brand aziendale. Per le aziende della Borgogna che hanno sia singole aziende sia case commerciali viene effettuata una opportuna combinazione.

Vengono quindi presi in considerazione i brand che hanno  almeno tre vini o vendemmie con alte performance e con valori di scambio di almeno 10.000£, e successivamente classificati utilizzando quattro criteri, la prestazione annuale dei prezzi, la prestazione commerciale in valore e volume, il numero di vini e vendemmie commercializzati, il prezzo medio dei vini per ogni brand.

Per l’ultimo anno sono stati valutati 6.300 diversi vini/vendemmie, poi raggruppati in 995 brand e, di questi,  288 si sono qualificati per la graduatoria finale dei migliori 100. Queste cifre mostrano una tendenza all’allargamento del mercato dei vini di alta gamma, che nel 2018 aveva visto 5.700 vini in valutazione.

I risultati più significativi riguardano il ritorno ai vertici della Borgogna e la contemporanea discesa del Bordeaux. Armand Rousseau è l’etichetta dalle migliori prestazioni, mentre la Borgogna piazza 34 vini nei primi 100 anche se rimane il dubbio sulla sostenibilità dei suoi prezzi.

Bordeaux mostra un arretramento dei propri brand e per la prima volta non c’è alcun Premier Cru tra i primi cinque vini della classifica. Latour è il più alto in graduatoria e divide il decimo posto con Joseph Drouhin e, udite, udite, è tre posizioni dietro al Sassicaia, che è in settima posizione, con un miglioramento netto rispetto al 29° posto del 2018.

Ancora una volta il grande bolgherese ottiene un riconoscimento di altissimo prestigio: settimo posto significa uno dei migliori 10 vini del mondo, primo vino italiano e soprattutto primo vino del mondo con uvaggio bordolese.

Si ripetono episodi del passato, come quello dell’exploit del Sassicaia 1985 con i Grands Crus di Bordeaux nella degustazione passata alla storia del Grand Jury Européen.

Chi sono gli altri italiani?

Al 31° posto c’è Bruno Giacosa, seguito al 34° da Angelo Gaja, entrambe indici del gradimento del mercato internazionale per i vini langaroli a base nebbiolo. Al 57° posto il Solaia di Antinori accompagnato dal fratellino Tignanello in 71° posizione. Seguono altri due famosi bolgheresi: Masseto al 72° posto e Ornellaia al 91°. Chiude la classifica il ricordo di Soldera al 96° gradino.

La classifica completa è consultabile al link: https://www.liv-ex.com/

Stiamo parlando di una classifica di mercato molto raffinata e destinata a vini da investimento e collezione, in altre parole di come il mercato finanziario internazionale del vino percepisce l’immagine Italia. Molto bene per Bolgheri che ha 3 dei sui vini, su 8 italiani, nelle prime cento posizioni e con un vino tra i primi dieci.

Peccato solo per Bolgheri che si esalti questo risultato dicendo “Champagne e Italia scalano la classifica con 3 cuvée prestige e con un Super Tuscan tra i primi 10”.

Già, Bolgheri: chi era costui? La vecchia classificazione di Super Tuscan è dura a morire, a dispetto dei sostenitori della territorialità che, però, hanno le loro brave colpe in questo.

Perché è vero che Power 100 esalta i brand aziendali, ma Bordeaux, Bourgogne, Champagne sono citati di continuo, a differenza dei singoli territori italiani, ignorati e  ancora molto deboli, evidentemente.

Pensiamo in positivo e godiamoci un Harlan Estate all’89° posto con i suoi 1.500,00 euro al boccettino, vicino vicino a Ornellaia  e Masseto i cui prezzi si rivelano in questa situazione molto concorrenziali e suscettibili di ulteriore crescita, con tutti i vantaggi per l’economia del territorio.

Paolo Valdastri