Capire il Prosecco. Già l’invito ad una degustazione con questo titolo è stato stimolante. Ed ha assunto il livello di interessante nelle parole che lo hanno accompagnato.

“Siete sicuri di conoscerlo bene? Sapete la differenza tra Conegliano-Valdobbiadene DOCG e Prosecco DOC? Lo sapete che l’uva glera può essere spumantizzata anche con il metodo classico? Che esiste la versione nature con 0 zuccheri? Li avete mai assaggiati in queste versioni? Se conoscete tutto il mondo Prosecco state tranquillamente a casa. Altrimenti questo è il Banco d’Assaggio Blind Wine Tasting che vi farà ricredere sui tanti giudizi negativi e cancellerà altrettanti pregiudizi”.

Secondo voi mi sono lasciato fuggire un’occasione simile?

Puntuale come un cadetto eccomi all’appuntamento del 10 settembre presso il Wine Corner del Ristorante Europa di Lido di Camaiore dove gli amici della Community Vino una Passione hanno dato vita a questo didattico incontro.

Sette bottiglie: risultato eccitante, allettante, provocatorio.

Un po’ di storia

L’origine del Prosecco è molto antica e il suo vitigno di provenienza, il Glera, era già noto all’epoca degli antichi Romani che lo utilizzavano per produrre un particolare vino bianco denominato “Pucino”.

Le origini del nome Prosecco: tutto parte dal Comune Prosecco che si trova vicino a Trieste rivendicandone la paternità. Vero è che del vino Prosecco abbiamo la certezza della sua presenza, nella versione vino da pasto, nel territorio costituito dal triangolo Asolo-Conegliano-Valdobbiadene, fin del ‘500. Da vino da pasto a rifermentato in bottiglia (Prosecco con il fondo) per arrivare alla spumantizzazione con il metodo Charmat è risultato il percorso fino al ‘900.

La Tordera. Glera di 50 anni

Prosecco: vino

Vitigno: il vitigno principale da cui si ottiene il Prosecco è il Glera, classificato come semi-aromatico; possono concorrere poi, fino ad un massimo del 15%, altri otto vitigni, dagli autoctoni Bianchetta, Perera, Verdiso, Glera lunga agli internazionali Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio e Pinot nero.

Dal 2009, il mondo del Prosecco è costituito da tre diverse denominazioni: Prosecco DOC, Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e Asolo Prosecco DOCG.

Il Prosecco spumante nasce principalmente dal Metodo Charmat. Con questo metodo, che prevede la rifermentazione in grandi recipienti (autoclavi), si ottengono sia vini frizzanti, sia spumanti, a seconda della tipologia che le cantine scelgono di creare. Molto usato il Metodo Charmat “lungo” con permanenza in vasca fino a 12 mesi.

Negli ultimi anni si produce Prosecco Metodo Classico (rifermentazione in bottiglia) riducendo lo zucchero quasi a 0.

Alcune aziende hanno riscoperto il metodo “ancestrale o Prosecco con il fondo” ovvero fermentazione del mosto e/o vino in bottiglia.

Pinot grigio

Piramide del Prosecco

– Eccellenza cru. Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG  Cartizze 107 ettari;

– Rive. (Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Superiore DOCG) 43 micro aree dette “Rive” (frazioni/località di 12 comuni TV);

– Storico. Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Superiore DOCG 15 comuni TV;

– Asolo. Prosecco DOCG  19 comuni TV ;

– Prosecco sottozona trevigiana. Prosecco di Treviso DOC  95 comuni TV;

– Prosecco interregionale Prosecco DOC.  556 comuni, 9 province, 2 regioni (Friuli e Veneto).

Le classificazioni in riferimento al dosaggio zuccherino:

Dry: oltre 18 g/l

– Extra Dry: da 12 a 17 g/l

– Brut: da 6 a 11 g/l

– Extra Brut da 0 a 5 g/l

Urano Cupisti

(Segue la Degustazione effettuata il 10 settembre 2024)