La vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi a PrimAnteprima – appuntamento che apre la settimana delle Anteprime di Toscana in cui si presentano al mondo le nuove annate – si esprime così a proposito del vino toscano: «I dati ci dicono che il vino toscano non retrocede, l’export è in crescita, ed è ancora sul podio dei vini più importanti del mondo».
Vediamo, dunque, nel dettaglio i numeri del vino toscano contenuti nel report di ISMEA realizzato per PrimAnteprima.
L’analisi
La regione si conferma ancora una volta la terra del biologico, con 23.534 ettari di superficie coltivata a bio, su un totale di 61.431 ettari ovvero il 38% dell’intera superficie regionale e il 17% di quella nazionale.

In un momento in cui si vedono estirpare i vigneti a Bordeaux, la Regione Toscana va in un’altra direzione. Nei giorni scorsi ha stanziato un fondo di 11 milioni di euro di risorse comunitarie per l’intervento di “Ristrutturazione e riconversione dei vigneti” in modo da aumentare la competitività dei produttori aiutandoli a far conoscere ed apprezzare la qualità dei loro prodotti nel mondo.
Anche in questo ambito la Toscana supera la media nazionale, con il 55% dei vigneti che ha meno di venti anni. Vantando anche una produzione in netta crescita rispetto all’anno precedente, a 2,6 milioni di ettolitri, la Toscana occupa la settima posizione, a livello nazionale, per quantità di vino prodotto.
La Toscana è inoltre la regione delle grandi denominazioni, degli oltre 61mila ettari coltivati a vite, quasi il 95% è destinato a vini con specifica provenienza di origine, rispetto ad una media nazionale che arriva al 65%. Oltre 12 mila, invece, le aziende viticole della regione che coltivano una media di quasi 4 ettari ciascuna.

La sua unicità emerge nel poter vantare sul suo territorio ben 58 indicazioni geografiche riconosciute, delle quali 52 DOP (11 DOCG e 41 DOC) e 6 IGT che presidiano la quasi totalità della superficie vitata. Due le denominazioni che dominano per estensione: Chianti e Chianti Classico, che occupano rispettivamente il 41% e il 21% della superficie rivendicata.
Per quanto riguarda la tipologia dei vitigni coltivati, forte la predominanza del Sangiovese, al 59%, seguito a distanza da Merlot e Cabernet Sauvignon rispettivamente con l’8 e 6%. Poco spazio è lasciato ai vitigni a bacca bianca: il Trebbiano toscano copre meno del 4% della superficie a vite e il Vermentino il 3%.

A crescere non è solo la produzione, ma anche le esportazioni, soprattutto quelle dei vini DOP fermi. I dati dei primi dieci mesi del 2024 indicano, infatti, un aumento del 5% in volume e del 10% in valore. Analizzando nel dettaglio le aree geografiche, si nota come la progressione più consistente dei volumi esportati è stata verso i Paesi Extra-UE, cresciuti del +7% a fronte del +1% maturato all’interno dei confini comunitari. A dominare il mercato dell’export sono sempre gli Stati Uniti che occupano il 33% delle consegne, a seguire Germania e Canada.
Se l’export cresce, la domanda interna evidenzia una situazione diversa, con i consumi domestici (Horeca escluso) che si sono scesi del 3% per le DOP toscane, che rappresentano in totale il 14% del valore dei vini DOP venduti nella Grande Distribuzione, mentre il valore complessivo della relativa spesa è sceso dell’1%.

Il programma delle Anteprime
- Chianti Classico Collection (15 – 16 febbraio, Stazione Leopolda, Firenze);
- Anteprima Vino Nobile di Montepulciano (16 – 17 febbraio, Montepulciano);
- Chianti Lovers & Rosso Morellino (18 febbraio Fortezza da Basso, Firenze);
- Anteprima L’Altra Toscana (19 febbraio, Palazzo degli Affari, Firenze). L’evento è promosso da Regione Toscana in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze, l’organizzazione è a cura di PromoFirenze, il coordinamento della comunicazione, l’ufficio stampa e i social, sono affidati a Fondazione Sistema Toscana.
Alice Romiti