Un promontorio disegnato dal verde dei cespugli e dalla sabbia finissima di spiagge e calette, un lusso informale e riservato, servizi di altissimo livello e una cucina che vale il viaggio. Il 7Pines Resort Sardinia è tutto questo, ma non solo: una delle bellissime qualità della struttura è la cortesia e la professionalità delle donne e degli uomini che si occupano di ogni dettaglio, dell’accoglienza, insomma del benessere e della felicità degli ospiti. Si chiama capitale umano e ben lo sa, Vito Spalluto, general manager del Resort, parte di Destination by Hyatt, che lo guida con raro talento ed esperienza.

Lontana dalla “obbligatoria” mondanità della Costa Smeralda, l’atmosfera del 7Pines è rilassata e informale, seppur si abbia a disposizione il “meglio del meglio”.

La natura porta il suo contributo di bellezza con la vista sulle isole dell’arcipelago di La Maddalena, una spiaggia principale e 4 calette appartate ed un tramonto che affascina ogni sera.

7Pines Resort Sardinia. La Maddalena

Le settantacinque camere sono luoghi dove trovare relax e il massimo del comfort con il privilegio, in molte di esse, di una terrazza sul mare.

Completano l’offerta la Pure Seven Spa, un Kids Club educativo e sostenibile, una palestra attrezzata, campi multifunzionali per tennis, padel e basket e un parco per l’allenamento all’aria aperta. 

Ristorante Capogiro

Una delle ragioni per concedersi questo angolo di paradiso è Capogiro, ristorante fine dining, dove l’executive Chef Pasquale D’Ambrosio, esprime la sua declinazione di cucina, che interpreta con mano di gran valore sia il territorio sardo, ricchissimo di eccellenze agroalimentari, sia la creatività di solida matrice di piatti che ad ogni boccone sono gioia per il palato. Le sue origini campane e l’esperienza di alto livello sono due “plus”.

Capogiro. Chef Pasquale D’Ambrosio

«Ogni piatto è l’espressione di un pensiero che va oltre l’estetica e il gusto: è una dichiarazione d’intenti, una presa di posizione – afferma chef D’Ambrosio – La mia cucina è un gesto d’amore verso la terra e le persone che la vivono ogni giorno. Nasce da relazioni autentiche con piccoli agricoltori e artigiani che coltivano e trasformano con cura il loro territorio. Ogni ingrediente racconta una storia vera: di mani esperte, di stagioni, di scelte consapevoli. Cucino con semplicità e rispetto, perché credo in un futuro sostenibile che parte dalle radici».

Scoprire e selezionare i piccoli produttori della zona, così come individuare eccellenze dell’intera regione è una delle misure del lavoro di D’Ambrosio. Allevatori, pescatori, contadini che sono veri artigiani del gusto.

Inoltre, all’interno del Resort, è in fase di realizzazione un orto interattivo, visitabile dagli ospiti e destinato a rifornire quotidianamente le cucine della stagionalità dei sapori e dei profumi.

Capogiro. Una vista della sala interna

E a proposito di “capitale umano” la cucina del 7 Pines è intesa come spazio collettivo: non esiste, ad esempio, la figura del pastry chef, ai dessert infatti lavora in sinergia tutta la brigata. Questo spirito di collaborazione si estende a tutto il resort: il personale di cucina ruota regolarmente tra i diversi ristoranti per acquisire visone ed esperienza. Le persone al centro con opportunità di crescita umana e professionale.

Tre i menù della nuova stagione:

“Le nostre storie” un viaggio tra terra e mare, ricco di ricordi che si materializzano anche nei nomi dei piatti. “Ho visto un gambero sott’acqua (crudo di gambero viola, vongola, alghe, brodo di cozze), il raffinato Risotto (al burro di erbe di macchia, sottobosco, alghe, gin) o l’Agnello di Sardegna (agnello maturato, morchella glassata, finocchio di Mare, fiori di basilico).

Capogiro. Il Riccio che non ti aspetti

“Sartoriale”, eleganza contemporanea e tradizione sarda. Tra i piatti simbolo Il riccio che non ti aspetti (riccio di mare, coralli, erbe d’acqua, finocchio di mare, patata di Gavoi), il Fusillone (fusillone glassato al limone nero, acqua di cozze, caviale di spirulina ) e la Cernia (dragoncello, mandorla, fiori di sambuco). In questo menu la tecnica e la creatività formano un tripudio di sapori.

Le Origini”, essenziale e potente, un viaggio in tre tappe che racconta l’identità e la storia dello chef D’Ambrosio attraverso sapori netti, contrasti e memoria: la Melanzana fuori norma (melanzana, caramello di pomodoro, alici), il Maialino in mare (maialino sardo, tonno, mela Annurca, radici) e la celeberrima pasta mischiata ai 12 pomodori, Esperienza, il piatto più iconico dello chef, che racchiude un ricordo affettivo profondo, il profumo delle domeniche di una volta, quando la cucina era un rituale familiare.

«Quella che si vive da Capogiro non è solo una cena: è un gesto di rispetto verso la terra che ospita, un tributo alla cultura gastronomica sarda, e una riflessione sulla possibilità di fare ristorazione d’eccellenza in armonia con l’ambiente e con la comunità – dichiara Vito Spalluto, Managing Director di 7Pines Resort Sardinia – Capogiro è un progetto che mette l’essere umano al centro: dalle persone che coltivano la terra, a chi accoglie in sala, fino all’ospite, chiamato a partecipare a un’esperienza consapevole, intima, emozionante».

Tra le novità di quest’anno, Capogiro rinnova la prestigiosa partnership con Ruinart, e si conferma ambassador della più antica Maison di Champagne al mondo.

7Pines Resort Sardinia

Da degustare e abbinare ai piatti di Capogiro, le eccellenze firmate Ruinart, dal Ruinart Blanc de Blancs, di spiccata freschezza, all’intrigante e armonioso Rosé, fino al Dom Ruinart 2013, massima espressione del Blanc de Blancs millesimato. Un sodalizio naturale, che si compie in nome dell’eccellenza come dimostra il Blanc Singulier Edition 19, nuova espressione dello Chardonnay dal carattere pieno e fascinoso.

Andrea Radic