Royal Food Caviar. Prezioso Caviale Albino Italiano. Foto RFC

Il Caviale Albino della Royal Food Caviar: raro e dal gusto assolutamente unico.

Il Mondo dell’Enogastronomia è immenso e ha un’incredibile infinità di sfaccettature ma anche dei “Pilastri” internazionalmente famosi e apprezzati praticamente ovunque, dei “Prodotti Cult”, spesso molto cari, che godono di una vita di interminabili successi, potrei citare per esempio lo Champagne e anche il Tartufo Bianco Pregiato o il Caviale.

Il “Caviale” è un alimento a dir poco straordinario che si ottiene attraverso l’attenta lavorazione e salatura delle uova di diverse tipologie di pesci denominati “Storioni”.

Lo storione e le sue preziose uova

Lo “Storione” (Acipenser Sturio) è praticamente un “fossile vivente” (anche per il suo aspetto) visto che ha fatto la sua apparizione nel Mesozoico, oltre 200 milioni di anni fa. Nell’antichità il Fiume Tevere ne era ricco e veniva denominato dai Romani “il Lupo del Tevere”. Lo “Storione” è un pesce possente che si presenta con un aspetto “squaliforme”, ha la bocca piccola e protrattile posta ventralmente con 4 barbigli tattili (praticamente dei sensori che servono a individuare il cibo), ha grandi dimensioni (diversi metri, è il più grande pesce d’acqua dolce esistente) e vive per diversi decenni prevalentemente in acqua dolce pulita e fredda, ma esistono anche Storioni che vivono esclusivamente in acqua salmastra. Lo Storione appartiene alla Famiglia delle “Acipenseridae” che comprende 26 Specie di pesci “anadromi” (che per qualche ragione migrano); infatti gli Storioni risalgono i Fiumi per andare a riprodursi. Il nome “Acipenser” in Latino era il termine che indicava proprio lo “Storione”.

Royal Food Caviar. Storioni. Foto RFC

La Carne dello Storione è molto pregiata ma la vera delizia sono le sue uova che dopo attenta e particolare lavorazione diventano “Caviale”. Ci vogliono dai 7 ai 25 anni, a seconda delle tipologie, affinché uno Storione riesca a produrre le uova che in natura non hanno un sapore ben definito e pertanto devono essere trattate con il sale per diventare una vera prelibatezza.

Anche se abbiamo tracce antichissime provenienti da fonti Persiane, Egiziane, Greche e Romane sul consumo di uova di Storione, bisogna arrivare nel XII Secolo per avere documentazioni, provenienti da popolazioni Mongole, su questo tipo di consumo.

Il “Malossol” il Caviale leggermente salato come lo conosciamo oggi non è stato possibile realizzarlo fino a che non furono trovati sistemi particolari di stoccaggio e trasporti refrigerati. Soltanto alla fine del XVIII Secolo il Caviale, introdotto inizialmente in Europa dalla Russia grazie al Marinaio e Commerciante Greco Ioannis Varvarkis, divenne un “fenomeno” Mondiale.

L’eccessivo consumo di Storioni portò presto al calo della produzione Europea mentre in Nord America nella seconda metà del XIX Secolo s’iniziò a produrre Caviale in grande quantità. Se ne produceva talmente tanto che, oltre a essere esportato praticamente ovunque, nei Bar Americani veniva servito del Caviale per promuovere le bevande come oggi facciamo con le “noccioline”. Fino al 1875 il Caviale veniva confezionato in barili di legno da 55 Kg, da allora in poi vennero adottate delle latte metalliche da pochi chili; tali contenitori permettevano attraverso la pastorizzazione di allungare notevolmente la vita del prodotto. Successivamente nei primi anni del 1900 vennero adottati sistemi di confezionamento sotto vuoto, non solo in vetro, dal peso di 30 o 60 grammi.

Nel 1915 anche in America la produzione entrò in crisi per il troppo consumo e la pesca degli Storioni, sia da diporto che commerciale, fu vietata fino agli anni 50. Dopo l’America il Mar Caspio Russo divenne l’area di produzione principale del Caviale. Superata la metà del 1900 nell’area iniziarono anche i primi esperimenti di riproduzione artificiale degli Storioni ma anche qui la produzione esagerata mise in crisi il sistema.

Royal Food Caviar. Carlo Dalla Rosa e Nancy D’Aiuto a Lavoro. Foto RFC

A causa della penuria di Storioni selvatici a livello Mondiale nel 1998 la Convenzione di Washington sul Commercio Internazionale delle Specie di Fauna e Flora Minacciate di Estinzione (C.I.T.E.S.) decise d’inserire tutte le specie di Storione all’interno dell’Appendice Seconda della Convenzione. Tale fatto ha portato al divieto di commercializzazione su tutti i Mercati Internazionali dello Storione Selvatico e dei prodotti da esso derivati. Oltre a ciò, la Convenzione, ha anche imposto l’obbligo di marcare la produzione proveniente dagli allevamenti con una “Speciale Etichetta Cites” dove in un codice (di lettere e numeri) vengono riassunti: la Specie dello storione, il Codice sull’origine del prodotto, il Codice “Iso” del Paese di origine, l’Anno di produzione nel caso di confezionamento diretto, il Codice dell’eventuale Azienda confezionatrice, il Codice identificativo del lotto di produzione o del permesso “Cites” di esportazione.

Royal Food Caviar. Straordinario Caviale Italiano. Foto RFC

Lo storione e gli allevamenti

Oggi il Mercato Mondiale degli Storioni e del Caviale è sostenuto quasi esclusivamente dagli allevamenti. Il più grande produttore in assoluto è la Cina ma la produzione si è sviluppata molto anche in Russia, in Francia, in Iran e in Italia. La nostra bella Italia oggi è la principale produttrice Europea di Caviale con circa 60 Tonnellate annue ed è anche la seconda nel Mondo. Le Zone di maggiore concentrazione dei nostri allevamenti di Storioni si trovano in particolari Territori delle Province di Brescia, Pavia, Cremona e Venezia.

Due delle Aziende Italiane che producono e commercializzano  un caviale considerato nel Mondo di assoluta eccellenza, di estremo lusso e straordinario pregio sono la Acipenser (che produce) e la Royal Food Caviar (che commercializza) di proprietà di Carlo Dalla Rosa e sua moglie Nancy D’Aiuto.

Acipenser e Royal Food Caviar

Due anime complementari quella di Carlo Dalla Rosa e Nancy D’Aiuto, che nel tempo, unendo la passione e la voglia di mettersi in gioco, hanno dato vita alle loro Aziende. Carlo, Dottore di ricerca in Scienze della Produzione Animale e specializzato in Itticoltura, ha iniziato a lavorare come dirigente di un allevamento di trote e grazie a questa esperienza, con una visione proiettata al futuro, ha maturato l’idea di dedicarsi a un ambizioso progetto, ovvero allevare gli storioni.

Dai primi anni ’90 e nel giro di pochi anni, il sogno di Carlo si è realizzato, consolidato e ha iniziato a dare i primi frutti attraverso la realizzazione (trasformando una ex troticoltura risalente agli anni Sessanta) su una superficie di oltre 10 ettari in Provincia di Brescia a Calvisano, di un impianto lungo 1 Km con 80 vasche esterne e 75 coperte. Carlo Dalla Rosa è diventato uno dei massimi esperti di storionicoltura, non solo in Italia, e segue con rigore e grande passione tutto il processo produttivo ponendo sempre grande attenzione all’ambiente in cui vivono gli storioni.

Royal Food Caviar. Azienda Acipenser a Calvisano in Provincia di Brescia. Foto RFC

La Ditta “Acipenser” da trent’anni alleva gli storioni a ciclo completo, rispettando altissimi standard qualitativi, con la massima attenzione al ricambio idrico dell’acqua e ai mangimi, costituiti da materie prime selezionate. Il rispetto del benessere degli storioni e la sostenibilità ambientale sono due valori fondanti dell’Azienda e si rispecchiano in determinate scelte tecniche, che operano nel rispetto di precise norme e certificazioni tra cui l’importante Marchio Internazionale “Friend of The Sea”.

All’interno dell’allevamento gli storioni nuotano in vasconi alimentati da abbondante acqua sorgiva e ossigenata (2.000 litri/secondo a ciclo aperto) che entra in impianto senza utilizzo di fonti energetiche (interna ed esterna), perennemente monitorata e ricambiata più volte al giorno, per garantire una totale assenza di spiacevoli retrogusti nel prelibato caviale. Il benessere dello storione determina la qualità del caviale.

Le ridotte densità di allevamento, la verifica dell’esatto stadio di maturazione delle uova, l’uso di mangimi “OGM free”, di altissima qualità e ricchi di farine di pesce, e infine i rigorosi controlli igienico sanitari, rendono l’allevamento un vero fiore all’occhiello nel Territorio Nazionale. Tutto il sistema è inoltre a ciclo completo: ciò consente la tracciabilità e una facile identificazione del lotto di produzione, oltre alla garanzia che le quantità estratte siano omogenee e appartengano a una specifica femmina.

L’allevamento

Negli ultimi anni notevoli energie e risorse sono state dedicate alla delicata fase di crescita degli storioni infatti è nell’avannotteria che tutto ha inizio. Qui in un primo settore, dove tutte le variabili ambientali, e non, sono mantenute strettamente sotto controllo 24 ore al giorno, avviene la fecondazione delle uova a cui segue la schiusa di piccole larve con un sacco vitellino che le alimenta nei primi giorni. Successivamente si passa alla somministrazione di un minuscolo crostaceo vivo (Artemia Salina) per poi alimentare gli avannotti (i piccoli storioni) con una finissima farina contenente tutti i nutrienti necessari.

Dopo aver sostato in questo settore per circa 2 mesi, i piccoli storioni vengono trasferiti manualmente al secondo settore dove alloggeranno per circa 4 mesi in 75 vasche da 7 mq di superficie, alimentate con acqua di pozzo ed equipaggiate di mangiatoie automatiche. In questa fase viene posta particolare attenzione al benessere del pesce, alla densità, all’alimentazione che non deve creare forzature ma deve donare vigore ai piccoli storioni che saranno “compagni di viaggio” per 10/25 anni. Raggiunta la taglia di circa 80/100 gr, dopo circa 6 mesi dalla nascita, gli storioncini vengono trasferiti manualmente nelle grandi vasche esterne di allevamento.

Da novembre ad aprile gli storioni all’ultimo stadio di maturazione delle uova vengono trasferiti al laboratorio specializzato dove viene eseguita una lavorazione rigorosamente artigianale mediante l’estrazione, la salagione (che in assenza di contaminazioni consente di utilizzare una quantità di sale intorno al 3% sul peso del prodotto con la tecnica “Malossol” che in Russo significa “poco sale”) e il primo confezionamento. La garanzia di un buon caviale dipende dall’uovo estratto, che deve essere non ancora maturo e in grado di resistere alla pressione osmotica del sale. Dopo una stabulazione in cella frigorifera per circa due mesi, nelle latte originali, il caviale raggiunge la sua ottimale maturazione concentra il suo sapore ed esalta le caratteristiche intrinseche dei diversi tipi di storione: è pronto per essere degustato al meglio.

Il controllo maniacale dell’intera filiera e il metodo di lavoro basato sull’esperienza e sulla saggezza degli esperti Aziendali consentono all’Acipenser di garantire sempre una freschezza naturale al 100%, preservando inoltre le caratteristiche e il sapore del caviale selvatico. L’Azienda Acipenser è un’autentica eccellenza Italiana che brilla tra i maggiori Produttori di Caviale del Mondo.

Royal Food Caviar. Nancy D?Aiuto e Carlo Dalla Rosa. Foto RFC

Carlo Dalla Rosa è membro sostenitore della World Sturgeon Conservation Society (W.S.C.S.) l’Associazione Internazionale che ha come primo obiettivo quello di promuovere la conservazione, la salvaguardia e la reintroduzione in natura degli Storioni. Grazie alla continua ricerca, lo studio, il confronto con le Aziende, il coordinamento e l’organizzazione di simposi mondiali, la “W.S.C.S.” rappresenta un importante e fondamentale anello di congiunzione con chi lavora gli Storioni.

Conquistata dalla passione del marito Carlo Dalla Rosa, nel 2011, Nancy D’Aiuto fondata la “Royal Food” ha iniziato a commercializzare in Italia il loro pregiato caviale sia nel settore della ristorazione sia ai privati. Un’attività inizialmente nata per un numero ristretto di clienti ma che negli anni ha allargato il suo raggio d’azione, facendosi conoscere e apprezzare sempre di più a livello non solo nazionale. La “Royal Food” con i suoi prodotti di altissima qualità 100% “Made in Italy” è la ragione e la forza per cui Nancy D’Aiuto si impegna quotidianamente, con passione, determinazione e fascino, a spiegare e far capire la straordinaria qualità del caviale proposto, nonché dimostrare l’impegno improntato su 30 anni di esperienza, serietà, correttezza e precisione nel servizio.

La “Royal Food Caviar”, in vista dell’arrivo della stagione fredda e delle festività natalizie 2024, presenta una vera e propria gustosissima e pregiata rarità: il “Caviale Albino”.

Royal Food Caviar. Il Caviale Albino Raro e Assolutamente Gustoso. Foto RFC

Il “Caviale Albino” (detto anche il “Caviale d’Oro”) si ottiene dallo storione “Acipenser ruthenus” (chiamato anche “Storione Sterleto”) nella sua eccezionale variante albina, un pesce di piccole dimensioni che raggiunge la maturità più precocemente rispetto alle altre specie, questo caviale si contraddistingue per la tipologia delle uova che sono più piccole e dalla texture vellutata con un colore dorato.

Il “Caviale Albino” si differenzia anche per il gusto grazie a delle note piacevolmente burrose, erbacee e speziate: piccole perle semplicemente magnifiche in grado di ammaliare i più sofisticati cultori del gusto.

Il “Caviale Albino” viene venduto in formati da 30 e 50 grammi (i formati da 500g e 1Kg, per lo più riservati alla ristorazione, sono confezioni in latta “viva” in cui il prodotto matura) ed è consigliato degustarlo, mantenendo la giusta temperatura affinché il caviale possa esprimere al meglio le sue potenzialità, su del pan brioche o in abbinamento a delle meringhe salate.

Posso solo ribadire che il favoloso “Caviale Albino” della “Royal Food Caviar” è molto raro e dal gusto assolutamente unico.

Giorgio Dracopulos

https://royalfoodcaviar.com/

https://www.acipensersrl.it/