Firenze 16 Novembre, Stazione Leopolda. Degustazione Riesling Weingut Joh. Jos. Prüm

Dick Ten Voorde di Vino & Design è uno dei massimi esperti di grandi vini tedeschi, e la selezione proposta dalla sua azienda è tra le più complete disponibili in Italia. A lui è spettato il compito di presentare la più interessante tra le degustazioni organizzate in occasione del 47° Congresso Nazionale AIS tenutosi a Firenze il 16 e 17 Novembre alla stazione Leopolda.

 

L’AZIENDA

L’azienda Joh. Jos. Prüm produce vini straordinari fin dalla sua fondazione avvenuta nel 1911. Fino al 1920 l’azienda è stata gestita dai due membri della famiglia, Sebastian poi Manfred, attuale proprietario. Un personaggio difficile da avvicinare e contrario ad aprire le porte della sua cantina al pubblico. I vigneti si trovano nella zona del Wehlener Sonnenuhr, dello Zeltinger Sonnenuhr e del Graacher Himmelreich, sulle colline più vocate del Bernkastel (Mosella centrale) esposte a mezzogiorno. I suoli sono composti di ardesie blu o grige o rosse che con la pioggia rilasciano potassio. Sono suoli particolari che si trovano solo in Mosella, nella Ruwer e nello Steiermark austriaco, suoli sui quali non ha mai attecchito la fillossera. Si tratta di vini che non amano essere bevuti giovani.

Ma anche l’anno di bottiglia che Manfred raccomanda prima del consumo appare veramente poco e questo è tanto più vero per le vendemmie tardive Auslese, Beerenauslese, TBA ed Eiswein che richiedono tempi lunghi per veder sviluppare tutto il loro potenziale olfattivo e gustativo. Da giovani questi vini hanno un residuo zuccherino che conferisce una dolcezza pronunciata senz’altro dominante. Questo, insieme al pizzicore della carbonica residua sempre presente nei vini di Joh. Jos. Prüm, permette una maturazione lenta e progressiva in bottiglia.

La zona è decisamente fredda e le acidità sono molto alte. In passato nelle annate peggiori questa alta acidità rendeva indispensabili invecchiamenti di almeno venti anni.

Il lungo affinamento conferisce comunque un fruttato opulento, una ricchezza straordinaria, ed un finale di bocca di lunghezza interminabile.

 

IL VIGNETO

Le vigne di Himmelreich sono esposte leggermente più a ovest rispetto al Sonnenhur, sono leggermente meno ripide ed hanno suoli più profondi.

I vini del Graacher Himmelreich competono bene con quelli del più famoso Wehlener Sonnenhur, specialmente negli anni caldi e asciutti. Sono apprezzati per la loro vibrante acidità, una forte mineralità, ed una gamma di profumi e aromi più elevata. Spesso maturano prima di quelli del Sonnenhur e sono più rinfrescanti in bocca.

 

LA DEGUSTAZIONE

Graacher Himmelreich Kabinett 2009 – Profumo amarognolo di pompelmo e frutto della passione con accenni minerali e salini. Lieve ricordo di cipollotto. Succoso e floreale, al palato il residuo zuccherino è ancora importante e la carbonica presente, ma senza disturbi. L’acidità mette tutti d’accordo. Finale vibrante su note citrine. 90/100

Graacher Himmelreich  Kabinett 2007 – Un vino sospeso tra il cielo e la terra. Ancora aereo nei profumi di melone, kiwi, limone verde si fa terrestre con leggero accenno di idrocarburo che virerà in minerale con l’affinameno. Bocca freschissima con residuo zuccherino stimolato da note saline, profilo molto preciso e nitido. Finale che lascia la bocca perfettamente pulita. L’acidità e la struttura ne fanno una bottiglia da godere nei prossimi dieci anni. 92/100

Graacher Himmelreich Spätlese 2007 -  Naso complesso che apre su note fumose di catrame e  di ardesia con mandarino candito.
In bocca ha attacco dolce e vellutato subito aperto su frutto giallo, pesca e mango maturo. La struttura del vino sembra delicata, ma si dimostra compatta e larga con finale croccante, equilibrato, lungo ed elegante. 94/100

Graacher Himmelreich Spätlese  2004 -  Ha  profumo agrumato con molto frutto tropicale, papaya, melone, frutto della passione, ma il profilo minerale deve sempre formarsi. Emergono erbe aromatiche e salvia, mentre in bocca il residuo zuccherino si sta integrando in una struttura corposa con ottima acidità e mineralità di pietra focaia. 96/100


Graacher Himmelreich Auslese 2007
– Leggero timbro di cherosene su albicocca e agrume candito. Si avvertono i sentori della botrytis, leggermente mielosi e di zafferano. Palato concentrato e dolce, ancora lieve ed elegante è un vino da lasciare affinare per almeno altri dieci anni. 93/100

G H eiswein 2002 – Note di tabacco naturale poi di botrytis con zafferano miele amaro di castagna, pompelmo rosa. Si avvertono anche note di sottobosco e fungo porcino. In bocca è dolce, suadente, subito sostenuto da un’acidità affilata come una lama di rasoio. Il finale è di lunghissima persistenza. 95/100

PRO MEMORIA

La legislazione tedesca sul vino si concentra solo sul grado zuccherino dei mosti misurato in gradi Oechsle e non sulla provenienza. Per questo le etichette sono spesso illeggibili: occorre individuare il produttore, poi la zona e il vigneto di provenienza (Graacher= siamo a Graach a.d. Mosel – Himmelreich è invece il nome del vigneto). Il grado più qualitativo è racchiuso nei QmP, cioè Qualitätswein mit Prädikat.

Vini del Predicato.

Trocken: secco

Kabinett: sono vini leggeri dalla seconda selezione delle uve, poco alcolici e possono essere secchi o con residuo zuccherini. (67-82 gradi Oechsle)

Spätlese: “vendemmia tardiva” e con uve scelte, possono essere secchi e corposi o più dolci e leggeri, ma tutti invecchiano bene. (76-95 Oechsle)

Auslese: ottenuti da uve più mature talvolta botritizzate e generalmente con zuccheri residui. (83-100 Oechsle)

Beerenauslese: vini dolci più pregiati ricavati da uve botritizzate. (110-128 Oechsle)

Trockenbeerenauslese: molto rari, dolci e costosi. Uve botritizzate raccolte a mano con più passaggi. Preferiscono lunghissimi invecchiamenti. (150-154 Oechsle)

Eiswein: vini ricavati da uve congelate sulla pianta. (110-128 Oechsle)

 

Paolo Valdastri