Sulle pendici dell’Amiata nella terra di un vulcano spento

Charlotte a far vino sull’Amiata (un vulcano spento da millenni) ci  si è ritrovata quasi per caso. La sua famiglia, di origini inglesi, aveva in mente il mare e dopo una breve e fugace apparizione a Creta (l’isola greca) ha messo radici nella bassa Toscana, attratta dal mito della Maremma selvaggia ed incontaminata. Dopo un primo castello un po’ troppo “impegnativo”, per lei contadina alle prime armi, la seconda folgorazione arriva con Potentino. Un antico maniero che sembra uscito dalle favole, sperso sulle pendici dell’Amiata al termine di una strada bianca quanto mai faticosa.

Nasce da queste premesse un rosso toscano “atipico” quanto di fascino. Sacromonte (l’Amiata)  è sangiovese in purezza, ricco di frutto, giocato sull’eleganza ad esaltare quei quarti di nobiltà che nelle leggende popolari lo accumunano al pinot nero (altro vitigno che guarda caso Charlotte coltiva a Potentino). L’annata 2009 si beve d’un fiato, fresca e saporita in bocca, piccante e reattiva al naso con note di prugne,fiori ed erbe aromatiche. Il prezzo sullo scaffale lo rende uno dei migliori “best buy” regionali.

IGT TOSCANA SANGIOVESE SACROMONTE 2009 – CASTELLO DI POTENTINO sullo scaffale attorno ai 14 Euro

Daniele Bartolozzi