Basilieux-sous-Chatillon : nella Vallée de la Marne, ultima tappa. (Parte settima)

Il tratto di strada che da Chouilly porta verso la Vallée de la Marne fiancheggia il fiume e ne segue le sue curve docili.  Il paesaggio cambia, si fa diverso. Le vigne ci sono ma non così contigue come nella Montagna di Reims o nella Côte de Blancs. I villages di Vauciennes, Boursault, Œuilly punteggiano il territorio verso Ovest. A Œuilly attraverso la Marne e mi dirigo verso Nord. La mia meta è Basilieux-sous-Chatillon, il più piccolo village visitato, appena 200 anime, il punto di arrivo di questo straordinario tour nella Champagne. I vigneti coltivati in prevalenza a Pinot Meunier sembrano giardini dalle cure maniacali. Non faccio in tempo a leggere la segnaletica per quanto il mio sguardo è rapito da tanta bellezza.

Il sole è al tramonto e la luce dona al paesino un aspetto fiabesco. Sono atteso dalla piccola Maison a conduzione familiare Liébart-Régnier, Recoltant Manipulant nella Vallée de la Marne.

Laurent LIEBART e sua moglie Valérie conducono questa piccola Maison di circa10 ettari con vigneti che si sviluppano nei villaggi  di BASLIEUX e Vauciennes dal 1987.  Amanti della natura e profondamente legati alle proprie radici, coltivano tutti e tre i vitigni presenti nella Champagne: Pinot Meunier, Pinot Noir e Chardonnay. Orgogliosi nell’affermare che, pur essendo piccoli (circa 70.000 bottiglie), producono i loro champagne interamente in azienda. Dalla pressatura delle uve alla bottiglia nel cartone nel rispetto delle tradizioni Champagne tramandate di padre in figlio.

Anticamente le famiglie LIÉBART e REGNER da sempre hanno coltivato la terra e le vigne sulle colline della Champagne. Con il matrimonio di Lucien LIÉBART e Georgette REGNER, avvenuto nel 1960, è nato il Marchio (e la Maison) LIÉBART-REGNER.  Oggi è il loro figlio Laurent e sua moglie Valérie che continuano a scrivere la storia vinicola della famiglia.

In base al principio che stiamo semplicemente gestendo il patrimonio delle generazioni future, la nostra prima priorità deve essere quella di rispettare il territorio (suolo e acqua) e il suo ambiente:

-fertilizzanti da applicare solo in caso di necessità riconosciuta, e in forma biologica;

-l’uso di diserbanti in forma ridottaridotta con l’introduzione della  copertura dove possibile;

-prodotti fitosanitari usati solo dopo l’osservazione e l’analisi della presenza dei parassiti;

-lavorazione del terreno, viticoltura biologica, biodinamica.”

Alessandra, la loro figlia, mi accompagna nella degustazione dei sei champagne:

  • Il Brut. 90% di Pinot Noir e Pinot Meunier e 10% di Chardonnay. Rappresenta la base della Maison, lo champagne di facile beva adatto a tutte le occasioni. Di buona fattura . Voto Vinovagando nella Champagne
  • Il Brut Chardonnay. 100% chardonnay. Perlage continuo e fine su note di boulangerie, pasta di mandorle, agrumi e acacia. Sottile la sua veste sapida, freschezza  evidente, persistenza lunga con ritorni leggeri di pasticceria. Voto Vinovagando nella Champagne
  • Extra-Brut.  Con il suo lungo invecchiamento in cantina, e soprattutto per il suo  leggero dosaggio , questo è uno champagne per intenditori. Una cuvée dove la predominanza di uve a bacca nera (pinot noir e pinot meunier) conferisce un sapore forte e corposo. La sua struttura, il carattere distintivo e la maturità lo rendono unico. Perlage finissimo, note fruttate al naso e una diffusa patisserie. Al palato elegante ma anche forte, lunghissimo. Voto Vinovagando nella Champagne
  • Excélia. Il millesimato. Un champagne d’annata, realizzato solo in annate eccezionali, risultato di una cuvée di Chardonnay e una predominanza di Pinot Nero. Rara eleganza, lunghezza incredibile in bocca e meravigliosa sottigliezza. Uno champagne di classe per tutte le occasioni speciali. Voto Vinovagando nella Champagne
  • Confidencia. L’ultimo nato. Prevalenza Chardonnay (70%).  Di gran classe. Oro con fine perlage. Sentori di agrumi canditi e boulangerie con finali di pasticceria. Al palato molto fresco, sapidità tagliente e allo stesso tempo elegante. Finale lunghissimo. Voto Vinovagando nella Champagne

Ormai è notte. Le poche luci del paese illuminano la strada del ritorno. Domani sarà il giorno del rientro. Porto con me le certezze avute in questo viaggio. Certezze delle mie consolidate convinzioni alla partenza. Lo Champagne ci rende più sensibili, procura confidenza, è comunicativo (ordinare o offrire una bottiglia di champagne è segnale “di cosa vuoi, dove vuoi arrivare”).  L’attrazione è fatale. Spesso discutiamo  su quale vino abbinare ad un piatto scelto. Lo champagne prima si sceglie poi si abbinano i piatti: è lui che conduce il ballo, non si fa condurre.

Il Cin con un calice di champagne è imbattibile.

Urano Cupisti