Quando la macerazione è un’arte

Per un pubblico “nazionalpopolare” il Prulke di Beniamino Zidarich rientra sicuramente nella categoria dei vini “particolari”; ma attenzione, ciò non vuol dire che si tratta di una bottiglia per pochi eletti. Un bianco macerativo, ovvero realizzato con un contatto prolungato sulle bucce, frutto di un blend che sposa il nobile sauvignon agli indigeni vitovska e malvasia istriana, tutti figlie della desolata e ventosa terra Carsica. Se l’approccio visivo, un dorato/arancione poco limpido (le terminologia più trendy lo definisce un “orange wine”), può risultare poco invitante, metteteci il naso sopra; frutti e spezie vi inonderanno le narici.  Abbiate comunque cura di non “sterilizzare” l’olfatto servendo il vino erroneamente troppo freddo. La bocca non stanca e pur indugiando su una certa morbidezza sapidità ed acidità ben sorreggono la beva. Personalità e  carattere marciano su alti livelli, il lessico rimane però comprensibile a tutti, anche ad una pubblico generalista, poco avvezzo alle stranezze. Non a caso la bottiglia, a tavola, è già finita.

VENEZIA GIULIA IGT BIANCO PRULKE 2010 – ZIDARICH (Duino – Trieste) sullo scaffale a circa 23 Euro

 

Daniele Bartolozzi