Il Nationalen Wettbewerb der Riesling di Naturno (Bz) ovvero il Concorso Nazionale del Riesling

Cinquanta campioni al vaglio di una selezionata giuria composta da ventiquattro componenti scelti tra intenditori, conoscitori, critici, competenti, tecnici di cantina e giornalisti del settore provenienti da diverse regioni d’Italia. Il luogo: la sala dei Vigili del Fuoco di Naturno, piccolo borgo posto all’inizio della Val Venosta, adattata meravigliosamente all’occorrenza come sala da degustazione.

Nessun rumore esterno, temperatura interna costante, luminosità ideale per valutare il colore dei riesling e un servizio accurato, attento, metodico ad opera di giovani della hotellerie altoatesina. Infine i bravissimi addetti alle temperature di servizio per favorire la perfetta valutazione al degustatore. I giusti ingredienti per la serietà dovuta in un Concorso Nazionale autorevole come il Nationalen Wettbewerb der Riesling di Naturno.

Batterie da sei e/o cinque vini serviti in modo che i degustatori attigui non avessero campioni uguali e schede di punteggio così suddivise: punteggio massimo per il colore 10, per l’olfatto 20 e per il gusto 70. Questa la mia personale scaletta di riferimento: sufficiente da 80 a 82 punti, discreto 83/84, buono 85/86, ottimo 87/89 ed eccellente 90/100.

Alla fine della prima degustazione (50 campioni) questi i miei risultati: 5 vini assolutamente da non valutare, 19 sufficienti, 15 compresi tra i buoni e gli ottimi ed infine 12 eccellenti (ma non troppo). Quest’ultimi, a sua volta,  così suddivisi: 4 con 90 punti, 2 con 91 punti, 1 con 92 punti, 2 con 93 punti ed infine 2 con 94 punti.

Nella seconda parte della degustazione sono stati presentati i 10 (dieci) riesling che hanno ottenuto il maggior punteggio da parte di tutti con una raccomandazione: valutare attentamente anche le pur minime differenze e le possibili predisposizioni dei campioni all’invecchiamento.

La mia personale valutazione ha portato a selezionarli con i seguenti punteggi: uno con 88 punti, uno con 89 punti, uno con 91 punti, uno con 92 punti, tre con 93 punti, uno con 94 punti ed infine uno con 96 punti.

Riporto per l’attento lettore, con lo scopo di far comprendere al meglio i risultati  della vendemmia 2013, l’analisi sensoriale di tre campioni facenti parte dei tre gruppi individuati dal sottoscritto usciti dalla degustazione iniziale dei cinquanta vini:

  • Campione al quale non ho dato punteggio: un vino dove la latitudine si è fatta sentire; un 2013 cotto dal sole. Colore dorato intenso ad indicare una sovra maturazione ha girato nel calice con una viscosità troppo evidenziata. Al naso predominanti i profumi terziari molto avanzati con ossidazioni. Al palato sapidità troppo marcata e freschezza quasi esaurita. Ritorni retro nasali con ossidazioni in netta maggioranza. Corto. Non valutabile.
  • Campione ritenuto buono/ottimo: Colore paglierino un po’ marcato. Ha girato nel calice come un giovane vino. Al naso la giusta intensità e una complessità di note agrumate, fruttate e nascoste sensazioni minerali da dover ancora esplodere. Sorso pieno, sapido, acido a testimoniare una lunga vita. Voto Vi racconto la Storia di un Concorso…
  • Campione meritevole dell’eccellenza: Paglierino un po’ carico, al naso un insieme di lime, sambuco, mela e suggestioni minerali finissime. Al palato omogeneo con una certa trazione acida e continui slanci minerali. Nel retro nasale presente la mineralità tipica diffusa. Voto Vi racconto la Storia di un Concorso…

Concludendo la vendemmia 2013 non sarà inserita negli annali delle “vendemmie storiche” anche se, come sempre e soprattutto per il Riesling, l’ulteriore affinamento in condizioni ottimali potrebbe farci ricredere. Dico questo perché al termine del “duro lavoro” ci è stata data, per la prima volta, la possibilità di ridegustare (alla cieca) e fare nuovamente le schede dei dieci classificati nel 2010 (vendemmia 2009). Il risultato? Alcuni cresciuti notevolmente con ancora tempo davanti per donare meravigliose sensazioni negli anni a venire, altri decisamente ossidati e scomposti con la mineralità fortemente in evidenza sia all’olfatto (monocordi) che al palato (molto amari). Ed allora capisci che c’è sempre da imparare.

Urano Cupisti