“Vernaccia vs Ribolla”, questo è stato il tema della degustazione organizzata e condotta da Giancarlo Gariglio, curatore della guida dei vini Slow Wine, in collaborazione con Fabio Giavedoni, in occasione dell’anteprima Vernaccia di San Gimignano. La degustazione, che fa parte di un ciclo dedicato al vino bianco e i suoi territori, è un modo intelligente di dialogare, conoscere e confrontarsi con altre realtà e questa è stata la volta della Ribolla proveniente dalla Slovenia, denominazione Goriska Brda.

“San Gimignano e la Brda sono due territori che hanno assonanze comuni, entrambi riservano particolare attenzione alla natura e conservano sistemi di vinificazione con impostazione non troppo interventista” ci spiega Giancarlo Gariglio

La Ribolla in degustazione proviene da uve “fresche”, non macerate, secondo la tradizione, ed è stata associata a una tipologia di Vernaccia che avesse caratteristiche simili.

Un tratto comune a questi vini è la non aromaticità e quella nota di austerità, che non indulge  ad aromi invadenti, questo predispone entrambi i vini, ad una versatilità e facilità di abbinamento con il cibo e quindi una bevibilità superiore, rispetto a quei vini che ostentano una eccessiva opulenza.

Fabio Giavedoni ci ha parlato della complessa storia che riguarda i confini del Collio, crocevia di popoli e tradizioni, che ha visto quattro generazioni cambiare quattro nazionalità, pur restando nella stessa casa. Un tempo, ti chiedevano il lasciapassare o la carta d’identità, adesso i confini tra Italia e Slovenia sono consegnati ai libri di storia.  Blasic ci spiega che la sua aia, tutt’ora, è tra i due confini e vive una situazione bizzarra, varcandoli di continuo ogni giorno.

I terreni della Brda, sono caratterizzati da Ponca, costituiti da marne ed arenarie stratificate d’origine oceanica, sono formazioni rocciose, che si disgregano facilmente, sottoposte alle ingiurie del vento, proprio questi elementi, così poveri di sostanze organiche, rappresentano il terreno ideale per la Ribolla.

La ribolla è un vitigno molto gentile, con una grande resa durante la pigiatura, ma il succo resta poco definito. Nelle bucce spesse risiede una grande potenzialità dei tannini, per questo in alcuni casi si tende a macerare, per estrarre il più possibile (Josko Gravner ne è maestro), anche se tolto rare eccezioni, la ribolla “fresca”, non macerata, tradizionale, resta quella più venduta, consumata e capita.

Se dovessi trovare un filo rosso che accomuna le varie etichette per tipologia di vitigno e differenzia a grandi linee la Ribolla dalla Vernaccia è un’acidità maggiore per la Ribolla, rispetto alla Vernaccia, e una spiccata mineralità, quale tratto distintivo della Vernaccia.

La Vernaccia è uscita benissimo da questo confronto, sempre di più i produttori sono in grado di lavorare ad alti livelli qualitativi e lo dimostrano.

 

Ecco i vini degustati:

Goriska Brda 2011 Blazic

Goriska Brda 2011 Kristancic

Goriska Brda 2011 Cantina Goriska Brda

Goriska Brda 2011 Jakoncic

Goriska Brda 2011 Valter Sirk

Vernaccia di San Gimignano 2011 Biscondola Poderi del Paradiso

Vernaccia di San Gimignano Vigna Casanuova 2010  Fontaleoni

Vernaccia di San Gimignano Campo della Pieve 2010 Colombaio di Santa Chiara

Vernaccia di San Gimignano Riserva Ori 2010 Il Palagione

Vernaccia di San Gimignano Fiore 2009 Montenidoli

Vernaccia di San Gimignano Sanice 2009 Cesani

 

ALESSANDRA RACHINI