Ho incontrato Marco Borselli, nella “sua” Valle del Sole, in un caldissimo pomeriggio di fine luglio.
Facile la battuta: fine luglio nella Valle del Sole. Cosa potevi aspettarti in riferimento alle temperature?
Un semplice «Ciao, come stai» e la risposta di Marco «finalmente qui dopo tante promesse da marinaio».
Driblo la risposta dicendo: «che meraviglia!». Ecco, gli occhi di Marco, sempre sorridenti, “sprizzare di gioia”.
«Valle del Sole è ubicata nella frazione “Cappella” sulla strada che da Lucca porta verso il Monte Magno e quindi la Versilia. Una microzona molto particolare per la coltivazione della vite e la produzione di vino, caratterizzata da una notevole escursione termica e da una ventilazione costante».
Ha inizio così la “chiacchierata” con Marco. La descrizione del luogo, del territorio, dell’influenza del torrente Freddana, prossimo alla confluenza con il fiume Serchio.
Ma soprattutto delle montagne vicine che riparano la valle dai venti freddi di tramontana e dei molteplici terreni che permettono a diversi vitigni di trovare l’habitat migliore.
«Questi fattori, unitamente alla favorevole esposizione dei vigneti alla luce solare, garantiscono l’equilibrio vegetativo della pianta atta alla produzione del vino, esplicabile in una lenta ma costante maturazione delle uve.
I vigneti si estendono su diverse tipologie di suolo: nella parte collinare prevale il macigno Toscano, costituito da Arenarie Argillose ricche di minerali che danno origine a vini rossi di buona potenza e longevità. In pianura i suoli sono sabbio-limosi con abbondanza di scheletro è questa la zona di eccellenza per la produzione di vini bianchi di grande serbevolezza».
Dai vigneti ai vitigni il passo è stato breve. Così come il ricordo “del fare vino” nelle terre lucchesi dove ogni “pipporo d’uva (acino) veniva raccattato” perché “manna dal cielo”. La vendita in damigiane contenenti vino così come veniva. E il racconto dei pellegrini che percorrevano una delle tante deviazioni della vicina via francigena a testimoniare la presenza di quei vitigni internazionali ormai diventati locali.
Marco, fin dal suo ingresso nell’azienda fondata da suo padre Renato, siamo nel 2003, ha voluto mantenere tutte le tipologie presenti, studiandole nei particolari, dando a loro il compito preciso di esaltare quel vino anziché l’altro.
I rossi Cabernet Sauvignon, Merlot, Moscato Rosso, Aleatico, Colorino, Canaiolo, Ciliegiolo e lui, l’onnipresente Sangiovese lucchese. I bianchi Chardonnay, Vermentino, Grechetto, Malvasia, Moscato bianco e il “suo” particolare Trebbiano lucchese particolarmente seguito nella crescita in vigna e nell’evoluzione in cantina.
Marco aggiunge: «La proprietà vitata si trova a un’altitudine di circa 100 metri sul livello del mare ed è caratterizzata da dolci declivi che portano alla valle. I vini della Valle del Sole, tutti a indicazione Geografica Tipica, si caratterizzano per un’armoniosa unione tra il cosiddetto carattere internazionale e il legame con il territorio da cui provengono».
«Dal 2010 l’importante scelta di abbandonare la coltivazione convenzionale introducendo gradualmente quella biologica. Dal 2014 il ricorso all’impiego di tecniche biodinamiche. Tutto questo consente di creare un forte legame tra l’uomo e la terra che garantisce una ottima fertilità dei suoli e la qualità dei prodotti».
Ha le idee chiare il vignaiolo Marco.
La degustazione
Giunto il momento degli assaggi. Nove bottiglie a rappresentare la quasi totalità della produzione:
– Malie 2019. 60% Vermentino – 30% Chardonnay – 10% Grechetto. Pressatura uve intere. Fermentazione con lieviti indigeni in tini di acciaio. Maturazione 6 mesi in Tini di acciaio. Un bianco di tutto rispetto. Profilo olfattivo complesso e tensione al palato. Ottimo, 87/100
– H’Ama 2018. Trebbiano lucchese 100%. Pigiatura: Follature manuali e rimontaggi. Fermentazione con lieviti indigeni in tini d’acciaio. Temperatura di fermentazione16/18° controllata. Maturazione 12 mesi in Tini di acciaio e cemento. Ancora giovane per la sua predestinazione a durare nel tempo. Nel suo ultimo contenitore di affinamento, la bottiglia, questo 2018 ha mostrato un work in progress meritando già il voto eccellente. 90/100
– H’Ama 2016. Due anni in più si fanno sentire, eccome. Due anni che si traducono in una garanzia di vitalità. Eccellente, voto 92/100
– Libente. Uvaggi Merlot con tracce di Sangiovese. Pigiatura con follature manuali e rimontaggi. Fermentazione con lieviti indigeni in tini di acciaio. Maturazione 12 mesi in botti di rovere francese da 500 Litri e Tini di acciaio. Esempio di purezza, freschezza e agilità. Un bel rosso. Ottimo, voto 89/100
– Ebrius 2015. Il Cru aziendale da sempre, Orgoglio di papà Renato prima e di Marco dopo. 100% Sangiovese lucchese. Vendemmia effettuata a mano con ulteriore selezione dei grappoli in cantina prima della diraspatura. Follature manuali e rimontaggi. Fermentazione con lieviti indigeni in tini di acciaio.
Maturazione x 18 mesi in botti di rovere francese da 700/1000/2000 Litri. Da una vigna posta in un climat, ritenuto il migliore. 2015 versione in stato di grazia. Da consigliare. Espressività floreale macerata, fruttata, speziata che portano la successiva beva a una profondità inaudita. Eccellente, voto 92/100
– Collezione Privata 2017. Cabernet Sauvignon. Ad occhi chiusi impossibile credere che questo vino venga prodotto in Lucchesia. Ricrederci porta sempre a crescere. Impenetrabile, consistente. Complesso al naso come non mai. Al palato equilibrato e lungo. Che dire se non Eccellente, voto 92/100
Inoltre ho assaggiato:
– Occhi di Fata rosé. Buono 86/100
– Linchetto 2019. Buono 87/100
– Ebrius 2017. Ottimo 89/100
Territorio, vigne e vignaiolo. L’azienda si estende su una superficie di 10 ettari coltivati di cui 7 a vigneto per una produzione di circa 30.000 bottiglie annue in una valle dove è ancora possibile vivere a misura d’uomo. Chapeau!!!
Urano Cupisti
Visita effettuata il 30 luglio 2020
Azienda Agricola Valle del Sole di Borselli Marco
Via della Cappella Alta 864 – Cappella – Lucca
Mobile: +39 338 1198401
