Maremma Toscana: nuovo fronte della viticoltura di qualità
Azienda che rientra nella costellazione della Famiglia Cecchi. Siamo nel cuore della Docg Morellino di Scansano in quella Maremma Toscana che è uno dei nuovi fronti della viticoltura di qualità italiana.
L’opportunità della conoscenza dei vini di Val delle Rose l’ho avuta recentemente durante l’evento Maremmachevini , la prima edizione voluta dal Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana. Anche l’opportunità di una chiacchierata con Giulia Doratori rappresentante dell’azienda durante la manifestazione.
“La profonda conoscenza e la passione per il Sangiovese da parte della Famiglia Cecchi sono all’origine di Val delle Rose. Risale al 1996 l’acquisizione di questo podere in località Poggio la Mozza nel cuore produttivo del Morellino di Scansano. 25 ettari vitati come patrimonio di partenza”
Ascoltavo attentamente le parole di Giulia mentre procedevo all’assaggio del primo vino:
Maremma Toscana Doc Vermentino 2015 “Litorale” Vermentino 90% e altre uve a bacca bianca per il restante 10%. Vinificazione in bianco con macerazione prefermentativa a freddo. Circa due mesi di affinamento in bottiglia. 60.000 bottiglie per un bianco di ottima pronta beva.
“Oggi la realtà aziendale dispone di circa 100 ettari vitati dove il protagonista è e rimane il Sangiovese che ama in modo particolare il terreno collinare terrazzato a ripiani con debole pendenza su depositi alluvionati e sedimenti marini sabbiosi”
Parole che mi hanno aiutato anche a capire la presenza del vitigno Vermentino e del risultato ottenuto dalla vinificazione delle sue uve in questo territorio. Acidità e sapidità marcanti nell’equilibrio di quelle morbidezze favorite dalle estati calde. Roteavo il Vermentino nel calice per estrarne i suoi complessi profumi e valutarne la consistenza. Il mio giudizio? Ottimo. Voto 88/100
“C’è voluta una piccola Rivoluzione Agricola in quanto le tecniche agronomiche utilizzate fino ad allora non garantivano la costanza qualitativa necessaria alla sopravvivenza di un’azienda viticola. E non si può vivere di solo Sangiovese”.
Non solo Sangiovese quindi ma Vermentino (assaggiato), Merlot e Cabernet Franc adatti a questi suoli semicollinari. Sono stati quest’ultimi a intrigarmi per la loro conoscenza e risultati a questa latitudine.
Secondo vino in assaggio:
Maremma Toscana Doc Rosso 2013 “Aurelio”. Merlot 90% e Cabernet Franc 5% versione Magnum. Vinificazione in rosso nei serbatoi inox termo controllati, affinamento in barrique per 12 mesi e ulteriori 6 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.
Circa 7.000 bottiglie per un internazionale maremmano che, all’assaggio, ha raggiunto l’Eccellenza. Voto 90/100.
Rubino intenso ha roteato nel bevante lasciando lacrime copiose di morbidezze. Al naso intenso e complesso. Dalle note fruttate di piccoli frutti di bosco ai terziari speziati per terminare su note cioccolatose. Al palato i tannini hanno dato segni di nobiltà, l’equilibrio si è poggiato sull’ottima vena fresco-sapida sorretta da polialcoli avvolgenti. Lungo con ritorni retrolfattivi fruttati.
Nel panorama delle numerose aziende presenti nella Docg Morellino di Scansano questa Val delle Rose, relativamente giovane, sviluppa quella sensibilità interpretata con buon senso e discrezione. Nessun stravolgimento delle tradizioni storiche ma conduzione dei vigneti verso l’estrazioni di altri rossi che, a mio giudizio, sono instradati verso quei traguardi di eleganza e rilancio di una territorialità rimasta troppo ferma negli ultimi tempi. Chapeau!
Urano Cupisti