“Una serata con i grandi bianchi italiani, una delle degustazioni migliori a cui ho partecipato negli ultimi tempi”. In tanti hanno condiviso qualche giorno fa l’opinione del direttore di Porthos Sandro Sangiorgi, che ha condotto la degustazione di coloro che hanno partecipato all’ultimo appuntamento di “Per Bacco”, manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Civitella d’Agliano (una vera e propria anteprima delle “Terre del Grechetto”, in programma in estate).

Per Francesca Fiordigigli, presidente della Pro Loco, “abbiamo proposto sempre grandi vini, facendo il tutto esaurito. Lasciatemi però dire che nell’ultima degustazione ci siamo superati, grazie anche al contributo dei produttori che ci hanno dato una mano. Il mio ringraziamento va a loro, in special modo a Sergio Mottura, e al sindaco Roberto Mancini che ci ha sempre supportato”.

È proprio il caso di dirlo, non capita tutti i giorni di trovarsi nel bicchiere sette vini come quelli messi a disposizione per la serata conclusiva di “per Bacco 2012” a Civitella d’Agliano (VT). Né tantomeno ascoltare le testimonianze appassionate dei produttori pregne di antichi e nuovi saperi e di amore per il proprio terroir.

Un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia e le sue tipicità. Si è passati dalla freschezza del Lugana di Sirmione alla ruvidità dall’Arneis del Roero piemontese per arrivare ai profumi agrumati del Verdicchio di Cupramontana e poi perdersi nella delicatezza del Soave veneto fino alla pienezza della Vernaccia di San Gimignano. E infine ci si è avvicinati ad armonie più familiari sprigionate dal Terre Vineate di Orvieto e dal Grechetto di Civitella d’Agliano. Le importanti differenze olfattive hanno esaltato le particolarità di ogni vino ponendo l’accento su specificità confermate poi in bocca.

In un momento come questo in cui la viticultura italiana ha bisogno di rafforzare la propria identità contro una dilagante e dissennata massificazione del gusto, certi eventi sono provvidenziali. Intanto per dimostrare che avere una storia vitivinicola alle spalle significa qualcosa, quantomeno in termini di esperienza e tentativi da cui trarre risultati come ben sanno i Produttori presenti venerdì. I loro vini hanno dimostrato come la salvaguardia del territorio debba passare anche attraverso la tutela dei suoi prodotti, di quelle peculiarità che ne hanno nel tempo definito il carattere, la fisionomia e il gusto. È fondamentale quindi promuovere il lavoro di chi sceglie di puntare sulla propria storia indirizzandosi su vitigni autoctoni che portano nelle radici i sapori e la conoscenza dei luoghi. Proprio questo ha dato vita a un’esperienza fuori dal comune, la possibilità di capire la biodiversità in un sorso. Non un sorso qualsiasi, ovviamente!

Eccoli i protagonisti della serata pensata ed organizzata con la consueta maestria da Carlo Zucchetti:

Grechetto I.G.T. Civitella d’Agliano Latour a Civitella 2004 Sergio Mottura Civitella d’Agliano (VT) Lazio;

Lugana D.O.C. I Frati 2006 Cà dei Frati Lugana di Sirmione (BS) Lombardia;

Orvieto Classico D.O.C. Terre Vineate 1995 Palazzone Orvieto (TR) Umbria;

Roero Arneis D.O.C. 2001 Negro Monteu Roero (CN) Piemonte;

Soave Classico D.O.C. Vigneto Calvarino 1989 Pieropan Soave (VR) Veneto;

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico D.O.C.G. Cuprese 1991 Colonnara Cupramontana (AN) Marche

da Carlo Zucchetti