Nel paese natio di Giosuè Carducci l’orizzontale del Nobile di Montepulciano vendemmia 2011

Diversa in tutto. Fuori da ogni schema formale. Un ristoratore che si interroga:” perché non far decidere ai clienti quali vini mettere in carta?”

Il luogo. Siamo a Valdicastello, sì proprio quella frazione del Comune di Pietrasanta che ha dato i natali al grande poeta Giosuè Carducci. Il poeta di noi “scolari elementari” obbligati ad imparare a memoria e recitare le sue poesie. Lo dico subito: Pianto Antico non mi piaceva, troppo triste mentre San Martino, già allora, era la mia poesia (il ribollir dei tini)… presagi infantili… crediamoci (visto come sono andate le cose).

Il ristoratore. Daniele Lazzerini, attuale gestore dell’Eno-Trattoria “Da Beppino”, locale a gestione familiare rappresentativo di quel “sano mangiare al di là della ferrovia”. Sì perché la linea ferroviaria che attraversa longitudinalmente la Versilia da sempre rappresenta una linea di confine tra mare e monti, tra pesce e carne. Al di là della ferrovia si mangiano solo carni, di tutti i tipi, comprese le cacciagioni e i “contorni” sono quelli classici della fascia pedemontana. Funghi, erbi, castagne ecc…

L’evento. Modellato sulla scelta di includere in Carta alcuni Nobili di Montepulciano. Impossibile inserirli tutti ed allora? Da una scelta preventiva eseguita dallo stesso Daniele, bravissimo e navigato sommelier, ecco pronti nella sala 7 Nobili, vendemmia 2011, per il giudizio di una rappresentanza della propria clientela invitata ad Hoc. Orizzontale, vintage 2011, indicazione dell’Enologo, i vitigni utilizzati, permanenza in botte e affinamento in bottiglia, costo in €. Queste le indicazioni su schede preparate per gli assaggi. Serviti alla cieca, senza influenze da etichetta, solo utilizzando i nostri sensi alla ricerca dei migliori Nobili. E il risultato finale è stato “incredibilmente incredibile”.

I prescelti, vini base delle Aziende:

  • Salcheto, Sangiovese 100% (Prugnolo Gentile)
  • Avignonesi, Sangiovese 100% (Prugnolo Gentile)
  • Dei, Sangiovese 90% (Prugnolo Gentile), Canaiolo 10%
  • Fattoria del Cerro, Sangiovese 90% (Prugnolo Gentile), Colorino 5%, Mammolo 5%
  • Boscarelli, Sangiovese 90% (Prugnolo Gentile), (Malvasia Nera-Colorino-Mammolo-Canaiolo) 10%
  • Poliziano,  Sangiovese 85% (Prugnolo Gentile), (Canaiolo-Colorino e Merlot) 15%
  • Villa S.Anna, Sangiovese 85% (Prugnolo Gentile), (Canaiolo-Colorino-Merlot e Mammolo) 15%

Il compito di ogni invitato, oltre la degustazione, è stato quello di cercare il miglior abbinamento. Insomma “aiutatemi a scegliere che vi aiuterò a bere bene”. Piatti dalla cucina:

  • Bruschetta toscana e matuffi
  • Pappardelle al cinghiale
  • Maialino al forno con fagioli “schiaccioni”
  • Pasticceria “secca” fatta in casa. (servito a parte del Vin santo come nella migliore tradizione)

I risultati ad etichette scoperte:

  1. Avignonesi e Poliziano (stesso punteggio)
  2. Salcheto (distanziato di poco)
  3. Villa S.Anna (qualità-prezzo)
  4. Fattoria del Cerro
  5. Boscarelli (il più costoso della batteria)
  6. Dei (molto distanziato)

Vox Dei, Vox Populi. Inchiniamoci sempre (quasi sempre) al volere del popolo. Inutile dire che le mie valutazioni sono risultate leggermente diverse:

Fattoria del Cerro: Colore rubino, consistente, naso complesso, finale lunghissimo per un vino equilibrato. Una degustazione decisamente diversa

Poliziano: una conferma. Già al naso ti affascina e al palato l’incedere gustativo è di estrema eleganza. Una degustazione decisamente diversa

Salcheto: Bordo granato, note minerali che lo contraddistinguono, Fruttato e fresco con aggiunta di sapidità. Una degustazione decisamente diversa

Avignonesi: Gran nobile ma non eccede. Già stanco in giovane età.Una degustazione decisamente diversa

Boscarelli: Mi aspettavo di più da questo vintage. Alla cieca “c’ha rimesso”. Non va oltre i Una degustazione decisamente diversa

Villa S. Anna: Un buon Nobile, quello che ti aspetti “di facile beva”. Non entusiasma. Aggiungo un buon carattere Una degustazione decisamente diversa

Dei: La delusione. Dei sette, assaggiato per primo e riassaggiato per un miglior confronto ad etichette scoperte, si è mostrato “scomposto”. Forse ha bisogno di ulteriore affinamento in bottiglia? Può darsi. Ma ricordo che “il buon giorno si vede dal mattino”. Una degustazione decisamente diversa

Una degustazione diversa dove l’attenzione del sommelier-ristoratore ai gusti della propria clientela ha fatto la differenza. Non solo. Indicando i prezzi che saranno inseriti in Carta ha voluto dare quel segnale di trasparenza che in questi particolari momenti non fanno assolutamente male alla credibilità della ristorazione. Chapeau!

Urano Cupisti