Non sempre, a volte, riesco a partecipare ad eventi “diversi” dai tradizionali. Mi riferisco ai sempre più frequenti incontri organizzati dalle Distribuzioni e quindi “mirati”, rivolti ai soli “operatori di settore” dove i produttori coinvolti parlano “un’altra lingua”, quella del convincimento in stretto rapporto al business diretto. Una sorta, molto più spicciola, di quello che, nelle grandi manifestazioni, viene definito “incontro con i “buyers”.

Mi è capitato recentemente di ritrovarmi nel bel mezzo di un evento (Wine Lab) di questo tipo: presentazione per gli operatori della Toscana del listino Partesa. Dove?

Stadio Artemio Franchi di Firenze

A Firenze , lunedì 18 aprile scorso, nelle sale Vip e Lounge dello Stadio “Artemio Franchi”. Location, a mio avviso, alquanto singolare, bizzarra, insolita. Vedere persone che facevano scongiuri calcistici prima di entrare (compreso il sottoscritto) ha dato, all’avvenimento, un colore e calore particolare.

Ma veniamo allo scopo vinicolo che, ringrazierò sempre chi mi ha permesso di esserci, ha consentito di assaggiare in modo diverso prodotti e aziende degne di recensione.

Tra queste l’azienda Edi Kante, “dalla terra rossa ottenuta scavando il fondo delle doline e macinando la roccia del Carso. Una terra che grazie alla brezza di mare e alla bora regala ai suoi prodotti caratteristiche uniche e irripetibili di acidità, mineralità, salinità”.

Wine Lab l’evento allo Stadio di Firenze

Spacciandomi per enotecaro alle prime armi ho avuto un approccio con il titolare che ho classificato enigmatico ed ermetico. Di certo ha capito da subito che del titolo di enotecaro ne avevo da vendere ben poco.

“Maestro di un’arte che con continua sperimentazione e innovazione crea prodotti distinti da una freschezza e un’eleganza reperibili unicamente nell’autenticità e nella purezza della natura”. Notizie registrate in diretta dal sito www.kante.it

Ma dove affinano le sue bottiglie?

“Temperatura e umidità ottimali generate dalla roccia naturale e dalla Bora, che faccio entrare da un portone in legno situato a nord est, fanno della mia cantina scavata su più livelli, fino a raggiungere i 18 metri di profondità, la culla ideale per selezionare e far invecchiare in bottiglia le annate migliori”.

“Meglio far parlare i miei vini, non crede?”.

Kante. I vini assaggiati

Via agli assaggi

– Metodo Classico Dosaggio zero. “Ho costruito le condizioni ideali in grotta per la conservazione e l’assemblaggio di un ottimo spumante Metodo Classico”. 50% Chardonnay e 50% Malvasia, raccolte a mano. La vigna si trova ad un’altitudine media di 250 m s.l.m, nel Carso Triestino su terra rossa e roccia calcarea. Con una densità d’impianto di 5.500 piante per ettaro, una resa di 1 kg per pianta e un sistema di allevamento a Guyot singolo, da 15 anni simbolo della ricerca autoctona della cantina.

In Cantina. Vinificazione in bianco, fermentazione e affinamento in barrique francesi di rovere con stabilizzazione in acciaio. Spumantizzazione Metodo Classico, permanenza sui lieviti prima della sboccatura minimo 1 anno. Dosaggio zero. Gradazione alcolica finale di 12,5%. Carbonica fine, Avvolgente ed elegante, freschezza e mineralità marina. L’innovazione: i rimandi della Malvasia. Intrigante. Ottimo, voto 88/100;

Metodo Classico Dosaggio zero Rosato. Pinot Nero 100%. La vigna si trova ad un’altitudine media di 250 m s.l.m., nel Carso Triestino su terra rossa e roccia calcarea. Con una densità d’impianto di 5.500 piante per ettaro, una resa di 1 kg per pianta e un sistema di allevamento a Guyot singolo, da 10 anni simbolo della ricerca autoctona della cantina. In Cantina Pinot Nero in purezza.

Vinificazione in bianco, fermentazione e affinamento in barrique francesi di rovere con stabilizzazione in acciaio. Spumantizzazione Metodo Classico, permanenza sui lieviti prima della sboccatura minimo 1 anno. Dosaggio zero. Gradazione alcolica finale di 11,5%. I piccoli frutti di bosco, la piacevole freschezza accompagnati da un perlage abbastanza fine. Ottimo, voto 88/100;

Cantina Kante

Malvasia Venezia Giulia Igt 2020. Salina, speziata, profumata. La mia Malvasia è l’unica varietà con la quale sono riuscito a cogliere il sapore del mare e dello iodio Si ottiene da uve 100% Malvasia, raccolte a mano. La vigna si trova ad un’altitudine media di 250mt s.l.m. nel Carso Triestino, su terra rossa e roccia calcarea caratterizzata da forti drenaggi. Con una densità di impianto di 5.500 piante per ettaro, una resa di 1 kg per pianta e un sistema di allevamento a Guyot singolo, da 23 anni simbolo della ricerca autoctona della cantina.

In Cantina. La vinificazione in bianco prevede 12 mesi di affinamento in vecchie barriques di rovere francese esauste seguito da 6 mesi di stabilizzazione in acciaio. Giallo paglierino intenso. Al naso albicocca, pera, al palato freschezza e sapidità avvolta nella morbidezza data dal legno. Ottimo, voto 89/100;

Sauvignon Blanc Venezia Giulia Igt. 2020. Il mio Sauvignon parte dal freddo. “profumato, determinato, immediato” si ottiene da uve 100% Sauvignon Blanc, raccolte a mano. La vigna si trova ad un’altitudine media di 250mt s.l.m. nel Carso Triestino, su terra rossa e roccia calcarea caratterizzata da forti drenaggi. Con una densità di impianto di 5.500 piante per ettaro, una resa di 1 kg per pianta e un sistema di allevamento a Guyot singolo, da 18 anni simbolo della ricerca autoctona della cantina.

In Cantina. La vinificazione in bianco prevede 12 mesi di affinamento in vecchie barriques rovere francese esauste seguito da 6 mesi di stabilizzazione in acciaio. Il Sauvignon di Kante rompe gli schemi. Lime, sambuco, mughetto, salvia. Al palato teso ma omogeneo. Un Sauvignon decisamente diverso. Eccellente, 90/100;

Kante dipinto

 Vitovska Venezia Giulia Igt 2020. I nostri vecchi posizionavano in prima fila a nord est i filari di Vitovska perché con la loro resistenza erano i protettori di tutte le altre varietà contro la Bora. La mia Vitovska: “nascosta, elegante, inconfondibile”. Si ottiene da uve 100% Vitovska, raccolte a mano.

La vigna si trova ad un’altitudine media di 250mt s.l.m. nel Carso Triestino, su terra rossa e roccia calcarea caratterizzata da forti drenaggi. Con una densità di impianto di 5.500 piante per ettaro, una resa di 1,5 kg per pianta e un sistema di allevamento a Guyot singolo, da 22 anni simbolo della ricerca autoctona della cantina.

In Cantina. La vinificazione in bianco prevede 12 mesi di affinamento in vecchie barriques di rovere francese esauste seguito da 6 mesi di stabilizzazione in acciaio.

Degustazione. Come non condividere quanto riportato dal produttore: note fresche di primavera, delicati sentori floreali, spicca la mela verde, erbe selvatiche, basilico e rosmarino. In bocca una perfetta sintesi di mineralità e sapidità che ricorda il mare e il Carso. Da parte mia aggiungo: paradossalmente espressiva aromaticamente. Eccellente, voto 91/100;

Chardonnay Venezia Giulia Igt 2020. Niente per caso. Ho voluto concepire lo Chardonnay perché sapevo che con questo calcare, i nostri terreni drenanti e gli sbalzi di temperatura dovuti alla Bora potevo creare un vino inimitabile. “Originale, unico, autentico” Si ottiene da uve 100% Chardonnay, raccolte a mano. La vigna si trova ad un’altitudine media di 250mt s.l.m. nel Carso Triestino, su terra rossa e roccia calcarea caratterizzata da forti drenaggi. Con una densità di impianto di 5.500 piante per ettaro, una resa di 1,5 kg per pianta e un sistema di allevamento a Guyot singolo, da 18 anni simbolo della ricerca autoctona della cantina.

In Cantina. La vinificazione in bianco prevede 12 mesi di affinamento in vecchie barriques di rovere francese esauste seguito da 6 mesi di stabilizzazione in acciaio. Distinte sensazioni di pesca, banana e un tocco di vaglia da renderlo “diverso”. Al palato notevole verve sapida. Finale lungo. Eccellente, voto 90/100;

Terrano Venezia Giulia Igt 2018. Terrano, “giovanile, irruento, accattivante”. Bandiera dell’autoctono. Espressione della terra rossa del Carso e del suo carattere aspro e forte. Si ottiene da uve 100% Terrano, raccolte a mano. La vigna si trova ad un’altitudine media di 250 m s.l.m. nel Carso Triestino, su terra rossa e roccia calcarea caratterizzata da forti drenaggi. Con una densità d’impianto di 5.500 piante per ettaro, una resa di 1,5 kg per pianta e un sistema di allevamento a Guyot singolo, da 19 anni simbolo della ricerca autoctona della cantina.

In Cantina. Macerazione di 3 settimane, affinamento per 36 mesi in botti di rovere da 25 hl, imbottigliamento senza filtrazioni. Rosso porpora impenetrabile con riflessi luminosi. Ricco profumo che richiama i frutti di bosco e frutta rossa matura. Al palato una piacevole e spiccata freschezza di lunghissima persistenza. Morso tannico sul finale. Ottimo, voto 89/100.

Nel stringere la mano di Edi Kante ho capito che sapeva di non trovarsi di fronte ad un enotecaro. “Non lo dico a nessuno”.

Edi Kante: enigmatico ed ermetico, visione new age, ad indicare quel movimento subculturale emergente nelle terre del Carso. Chapeau!

Urano Cupisti

Incontro del 18 aprile 2023

Azienda Agricola Kante
Loc. Prepotto 1/A,
Duino Aurisina. Trieste
Tel +39 040 200 255

kante@kante.it

www.kante.it