Banco degli eno-golliardi. I vini presentati

Irrazionale, paradossale, inverosimile, incoerente. Come tutti i banchi d’assaggio di questo eccentrico, bizzarro, strampalato Club del quale rivendico l’appartenenza.

Giovedì 17 aprile, appuntamento mensile nel wine corner del Ristorante Europa di Lido di Camaiore. Tema della serata: ”Ognuno stupisca”.

Banco senza filo logico, bianchi e rossi mescolati fuori da ogni regola didattica. Vero banco eno-goliardico.

Cinque bianchi, quattro rossi. Cinque vini italiani rappresentativi di due regioni: Piemonte e Toscana. Quattro vini stranieri: Svizzera, Francia (2), Croazia. Criteri di presentazione in blind wine tasting: prima i bianchi, a seguire i rossi. Dal più giovane (2023) al più datato (2012).

Banco degli eno-golliardi. Wine corner Europa

Ecco com’è andata

Tremazieres, Simon Maye 2023

Il Fendant Trémazières della Tenuta Simon Maye è risultato minerale e delizioso. Affinato per diversi mesi sui lieviti. Il luogo chiamato Trémazières sorge su un terreno compatto, ricco di calcare. Assemblaggio di Fendant e Chasselas. Fruttato, vivace, con il terroir tipico di questo bellissimo appezzamento. Solo Inox.

Banco degli eno-golliardi. Il croato Zlahtine

Žlahtina, Ivan Katunar, 2023

La Žlahtina Ivan Katunar si è presentato con un color giallo paglierino molto limpido. Al naso ha denotato una spiccata e gradevole personalità con note aromatiche e citrine. Al palato si è presentato fresco, con retrogusto minerale e fruttato. Vitigno: Žlahtina 100%. Vigneto: Piana di Vrbnik (Vrbničko polje). Raccolta: manuale. Vinificazione in serbatoi di acciaio. Affinamento in bottiglia per un paio di mesi. La Žlahtina o Žlajtina è un vitigno autoctono d’uva bianca tipico del Primorje, il litorale croato, il cui nome s’ispira alla parola slava žlahten, aggettivo che significa nobile.

Vermentino Palmazio Capraia, La Piana, 2023

Non il classico Vermentino Toscano. Questo vino dell’Isola di Capraia è uno straordinario Vermentino coltivato nell’ambiente naturale isolano. L’azienda agricola La Piana, recuperando vecchi terreni abbandonati, ne produce solo 2000 bottiglie. Un Vermentino in purezza, coltivato in mezzo al mare, su un’isola incontaminata dove soffiano i dolci venti del Mediterraneo.

Savagnier, Domaine Berthet-Bondet, Jura 2022

Côtes-du-Jura AOC (Francia) Uve 100% Savagnin. Titolo 13,5%. Colore Giallo paglierino Citrico / Note erbacee / Fiori bianchi Vivace / Fresco / Minerale / Lungo. Il Cotes Du Jura 2022 – Savagnin – Berthet-Bondet è un esemplare eccezionale che riflette l’autenticità e la tradizione vitivinicola della regione del Jura, in Francia. Questo vino bianco è elaborato interamente con uve Savagnin, un vitigno autoctono della regione, noto per la sua capacità di esprimere un pronunciato terroir minerale e una vivace acidità.

Alla vista, si è presentato con un color giallo paglierino brillante, mentre al naso è emerso un bouquet complesso e invitante. Note di frutta a polpa bianca, come la mela e la pera, con sfumature di nocciola e lievi tocchi di spezie dolci, portando un sottofondo leggermente tostato dovuto alla sua maturazione in fusti di rovere.

Il tavolo degli eno-goliardi

Montepepe, 2017

Il Montepepe è un vino bianco toscano a base di Vermentino 70% e Viognier 30%. È caratterizzato da una bella freschezza agrumata, con aromi di glicine ed erbe aromatiche. Il sorso è elegante, snello, morbido e minerale. Solo inox. Chapeau!!!

Speziale, Fratelli Alessandria 2023

Il Verduno Pelaverga è un vino rosso autoctono prodotto nel Comune di Verduno, il più settentrionale della zona del Barolo. La produzione di questa DOC è limitata al territorio comunale e ad alcune vigne del versante settentrionale del Comune di La Morra. La produzione annua è sempre piuttosto bassa ed è dunque sempre più difficile accaparrarsi qualche bottiglia. Colore rosso rubino molto scarico, caratterizzato da profumi molto intensi di ciliegia, rosa, ed in particolare pepe bianco. Il terreno è calcareo tendente al limoso. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata e affinamento 5-6 mesi in acciaio e/o cemento, almeno 1-2 mesi in bottiglia.

Damon, Domaine Charvin 2022

Vitigno: 80% Grenache, 20% Syrah. Il Côtes-du-Rhône Rosso 2023 è vinificato in vasche di cemento. Il naso si è rivelato fresco e succoso, combinando note di fico, frutti neri e spezie, conferite dal frutto pienamente maturo. La trama generosa, tipicamente meridionale, ha imposto la sua potenza in una struttura robusta e perfettamente equilibrata. Vinificazione: Vendemmia manuale. Vinificazione senza diraspatura. Affinamento in vasche di acciaio inossidabile. A Châteauneuf-du-Pape il Domaine Charvin ha saputo imporre la sua visione e forgiare la sua reputazione attraverso vini quanto più possibile vicini al terroir. Laurent Charvin ha intrapreso rapidamente la strada della viticoltura biologica imponendo ciò che c’è di più semplice e naturale.

Voltraio, Isola d’Elba, Acquabona, 2020

Proviene da una selezione di uve Syrah e Merlot del Podere “Cote di Siterno”, una ampia costa collinare rivolta a Sud, sul Golfo di Lacona. L’esposizione naturale ed il microclima del podere conferiscono una eccezionale qualità alle uve. Il vino ottenuto, di grande morbidezza, intensità e concentrazione. Matura per almeno un anno in botti di rovere e si affina poi per molti mesi in bottiglia. Il colore, un rubino cupo di grande intensità, il profumo ampio ed intenso ha suggerito note di frutta rossa e sottobosco con aromi delicatamente speziati e tostati. Il gusto pieno, intenso ed avvolgente; al palato morbido e vellutato, con un finale molto equilibrato e buona persistenza.

Banco degli eno-golliardi. Brunello Piancornello

Brunello di Montalcino, Piancornello, 2012

Rosso rubino con unghia elegantemente granata. Ha lasciato percepire all’olfattiva un bouquet ricco e ampio, in cui abbiamo ritrovato note floreali di viola mammola, toni fruttati di amarena, marasca e prugna, e sfumature di cioccolato, catrame, cuoio e caffè. Di buona struttura ma già equilibrato il palato. Ottima la persistenza. Brunello che matura quasi tre anni tra barrique, tonneau e botti grandi di rovere di Slavonia.

Da un frazionamento di quella che era una grande azienda vitivinicola, ha preso vita la realtà di Piancornello, che oggi risponde ai nomi di Claudio Monaci, proprietario nonché enologo della cantina, e di Silvia Bottazzi, moglie dello stesso Claudio e impegnata nel seguire la parte commerciale dell’impresa.

Ci troviamo per l’esattezza nella frazione di Castelnuovo dell’Abate: è qui che si incontrano i dieci ettari vitati su cui l’azienda attualmente può contare. Siamo in un contesto microclimatico particolarmente favorevole alla coltivazione della vite, perché il fiume Orcia, che proprio da Montalcino scorre per sfociare nel Tirreno, crea una sorta di passaggio naturale per le salubri brezze marine, le quali a loro volta contribuiscono a mantenere lontane muffe, malattie e parassiti delle piante. A tutto ciò vanno ad aggiungersi i terreni di origine vulcanica, ricchi di scheletro e ferro, e le ottime esposizioni.

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 17 aprile 2025 presso il Ristorante Europa, Lido di Camaiore (Lu)