Filippo Rondelli a Dolceacqua colpisce nel segno con tre vini di grande livello

Smettiamola di chiamarlo “l’enfant prodige” del Rossese. Filippo Rondelli, a dispetto della pur giovane età, ha oramai acquisito una maturità ed una costanza che fa invidia  a molti suoi colleghi più attempati. Provare per credere. La serie di vini che abbiamo di recente riassaggiato (sarà la terza, forse quarta, occasione quest’anno, ma non ci stanchiamo mai!) non lascia minima ombra di dubbio.

Si inizia col botto: un Rossese di Dolceacqua d’annata, la 2012, da “trasfusione” per bontà e facilità di beva, pur in presenza di una prestanza atletica di tutto rispetto. L’annata calda ha leggermente condizionato le prestazioni del Rossese Superiore di Terre Bianche, l’Arcagna, meno elegante del suo solito ma comunque di eccellente costruzione ed ottima materia prima. Filippo ha mano a dir poco felice anche con le varietà a bacca bianca. Se Vermentino e Pigato base sono già molto buoni, l’Arcana Bianco, un pigato frutto di una selezione di uve, s’inserisce d’imperio tra i migliori bianchi dello stivale. Un ragionato apporto del legno rende quest’uva la miglior penna possibile per scrivere di una terra che quanto a vocazione ha pochi rivali.

ROSSESE DI DOLCEACQUA 2012 sullo scafale a circa 13 Euro

ROSSESE DI DOLCEACQUA SUPERIORE BRICCO ARCAGNA 2011 sullo scafale a 21 Euro

RIVIERA LIGURE DI PONENTE PIGATO ARCANA BIANCO 2010 sullo scaffale a 17 Euro

 

Daniele Bartolozzi