Il rispetto della forza del tempo

Dovevo visitare l’Azienda Travaglini in Agosto ma “il contesto logistico” legato al periodo feriale me l’ha impedito.

Per parlare di Travaglini devo riferirmi all’interessantissimo incontro avuto con Massimo (in azienda ricopre anche l’incarico di winemaker) durante l’evento “Terre d’Italia” svoltosi nel Maggio scorso.

Non fu solo un momento d’assaggio ma occasione per capire la filosofia Travaglini nel coltivare, produrre vini con il Nebbiolo dell’Alto Piemonte, o meglio il Nebbiolo da Gattinara.

In tutti questi anni, in casa Travaglini, la passione per il lavoro, l’impegno per arrivare ad una produzione qualitativamente superiore e la volontà di ottenere sempre solo risultati di altissimi livelli, sono sempre gli stessi”. Massimo mi ricordò la natura del suolo e del sottosuolo dove allevano il Nebbiolo e da cui trae origine il Gattinara Travaglini.

Le colline del Gattinara hanno la stessa composizione mineralogica delle Alpi poiché sono situate ai piedi del Monte Rosa.  Si trovano graniti, porfidi ed abbondanti minerali di ferro che conferiscono il tipico colore rossiccio al suolo e fanno del Nebbiolo da Gattinara un vino unico e ricco di percezioni olfattive”.

Ascoltai Massimo nella descrizione preparandomi a ricercare sentori e sensazioni olfattive nel calice.

“Nei vini Travaglini il territorio e la tradizione si fondono con la tecnica e l’esperienza. Il processo di vinificazione rappresenta un momento importante (dopo la lavorazione dei vigneti) per ottenere un vino di grande qualità (lo corressi: grandissima qualità)”.

Per esaltare la tipicità e regalare ricordi del territorio ed in particolare quella tradizione culturale enoica dell’Alto Piemonte, l’affinamento divenuto obbligatorio avviene in due tempi: un primo tempo con permanenza in grandi botti  per poi passare in barriques”.

Adesso mi trovo a ricomporre quella breve intervista del maggio scorso prima degli assaggi e voltando pagina nel mio inseparabile Moleskine trovo “Bottiglia!!!”

Perché la bottiglia del Gattinara Travaglini non rappresenta una immagine di solo marketing.

“Un grande vino non poteva certo finire in una normale bottiglia, così mio suocero Giancarlo Travaglini pronunciò nel 1958 pensando ad un’opera d’arte”. Nacque una bottiglia particolare che consente il servizio diretto nel bicchiere evitando la decantazione. Inoltre, il colore scuro del vetro non permette il verificarsi del classico difetto di luce”. Aggiungo che la sua forma è sinonimo di eleganza e infonde prestigio al vino contenuto.

Al tavolo 67 di Terre d’Italia era arrivato il momento degli assaggi.

Lo dico subito: nessun vino assaggiato è andato, come punteggio, al di sotto dei 90/100 meritando tutti l’eccellenza.

Costa della Sesia 2015. 100% Nebiolo . Percorso classico in inox per poi affinare in botti grandi per 14 mesi.  Articolazione e complessità olfattiva. Al palato bel tessuto tannico ancora in evoluzione. Il futuro non può che aiutarlo a salire i gradini dell’eccellenza.

Gattinara 2012. Nebbiolo da Gattinara 100%. Percorso in inox ed affinamento complessivo in legno per 36 mesi. 24 mesi in botti grandi e 12 in piccole. Fedelmente ispirato dal suo terroir. Non raggiungerà mai le dinamiche del successivo Tre Vigne ma comunica con il suo olfatto complesso e stimola la beva con il contagio tipico di questo nebbiolo.

Gattinara Tre Vigne 2012. Frutto di una selezione di uve provenienti da vigne poste ad altitudini differenti. Percorso in inox per poi passare in botti grandi e piccole, diversificando i passaggi nelle barriques. Il tutto per circa 40 mesi.  Questo vino merita un titolo non previsto dal disciplinare: Grand Cru, all’altezza del suo blasone conquistato nel tempo. Chapeau!!!

Gattinara Riserva 2011. Il percorso è lo stesso di quello sopra. Solo rimane in legno per un periodo complessivo di minimo 48 mesi. Lunga vita a questa riserva.

Il Sogno 2011. Nebbiolo 100%. Vino da uve stramature. Dopo la vendemmia le uve migliori vengono posate su dei graticci per circa 100 giorni facendo attenzione all’attacco delle muffe (ventilazione continua). Successivamente vinificazione come il Tre Vigne. Titolo alcolometrico-volumico 15,5%. Complessità olfattiva che provoca per la sottigliezza dei dettagli infiniti. Vino che avvolge il palato con la sua infinita e persistente eleganza. Interpretazione del Gattinara senza uscire dalle tradizioni.

Il Sogno 2009. Si distingue dal precedente per la differente vendemmia. Devo dire la verità. In una prospettiva di invecchiamento il 2011, come si usa dire tra gli assaggiatori,  ha una spanna in più.

Il lavoro in vigna ispirato alla semplicità e al buon senso. In cantina la fedeltà alla tradizione.

Conoscendo i vini Travaglini il tutto non sorprende. Nessuna scorciatoia di stile più accattivante per una accessibilità più immediata.

Solo il rispetto della forza del tempo.

Urano Cupisti