Teruzzi. La barriccaia

Regina Ribelle, Vernaccia di San Gimignano Wine Fest non è stata la classica manifestazione dove assaggiare le ultime vendemmie. Sono stati anche “momenti” di contatto con i produttori direttamente nelle loro aziende per capire come lavorano, ascoltare dalla loro voce la passione, l’amore per la terra e capire il connubio tra tradizione ed innovazione.

La visita all’azienda Teruzzi ne è stata una conferma.

Ad accogliermi Alessio Gragnoli, Direttore Generale ed Irene Leonzio, la giovane enologa interna.

I numeri presentano l’azienda stessa: 174 ettari complessivi, 98 ettari di vigneti dei quali 60 a Vernaccia per 1 milione di bottiglie annue totali. Il colpo d’occhio dato dal numero di mega-vasche inox, le centinaia e centinaia di barriques ben ordinate nella barriccaia, la sala d’imbottigliamento e confezione affidata a robot di ultima generazione, pure.

Teruzzi. L’imbottigliamento

Ma quanto affermato da Irene: “La Vernaccia di San Gimignano del futuro dovrà coniugare tradizione e innovazione per esaltare la caratteristica principale di questo vino bianco, la longevità”, fa dissipare immediatamente l’impatto industriale.

Dai numeri si deduce che Teruzzi è dunque azionista di maggioranza del vino di San Gimignano.

“Teruzzi nasce nel 1974 in un luogo bellissimo e di impareggiabile valore: San Gimignano, definita la Manhattan del medioevo per le sue incredibili torri. L’impronta della cantina è sempre stata moderna, alla ricerca delle soluzioni più innovative per produrre i migliori vini possibili. Una sfida lanciata dall’uomo che l’ha fondata e che gli dà il nome, vignaiolo per passione ma ingegnere per professione, e oggi raccolta dalla famiglia Moretti”. Così Alessio che si è alternato con Irene nella presentazione.

Teruzzi. Il cervellone

“Innovazione, rispetto del territorio e della tradizione vitivinicola toscana. Queste le parole d’ordine della cantina e il filo di continuità che unisce passato, presente e futuro. Il legame con il luogo d’origine è fortissimo ma dinamico, ancorato alla storia quanto proiettato alla sua valorizzazione contemporanea.

Un percorso che mira all’esaltazione del patrimonio di nobiltà e carattere di San Gimignano e della sua risorsa più preziosa: la Vernaccia”.

Teruzzi. Vasche inox

Il segreto della Vernaccia?

“Suoli di origine pliocenica, marina, composti da sabbie gialle e argille, eppure capace di trovare nelle sue pieghe differenze e variazioni sul tema che disegnano una mappa complessa.

Un caleidoscopio di zone e sottozone, parcelle capaci di imprimere ai vini il loro marchio, anche per via di un’uva, la Vernaccia, che “sente” le differenze di suoli come poche.

Poi c’è il clima, positivamente influenzato dalla vicinanza del Mar Tirreno, ad appena 60 chilometri di distanza. Infine la garanzia delle varietà che ci consegnano una Vernaccia incredibile proveniente da 4 macro appezzamenti: Casetta, Racciano, Montegonfoli, Ponte Rondolino”.

Gli assaggi

Giunto il momento di dare voce ai vini dietro la regia di Alessio ed Irene:

Teruzzi. Assaggi

– Isola Bianca 2024. Vernaccia Docg. Selezione di uve da diversi vigneti di proprietà. Macerazione pellicolare in pressa e pressatura soffice delle uve. 4-5 mesi in acciaio inox a temperatura controllata; 3-4 mesi in bottiglia. Ottimo, voto 88/100;

– Isola Bianca 2023. Ottimo, voto 88/100;

– Isola Bianca 2021. Ottimo, voto 89/100;

– Isola Bianca 2019. Ottimo, voto 89/100;

– Isola Bianca 2017. Ottimo, voto 89/100;

– Sant’Elena Riserva Docg 2021. L’uva intera viene pressata in giornata, dopodiché avviene una decantazione statica a freddo del mosto. 15-18 mesi sulle fecce fini in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata e 4 mesi in bottiglia. Ottimo, voto 88/100;

– Sant’Elena Riserva 2020. Ottimo, voto 89/100;

– Sant’Elena Riserva 2018. Eccellente, voto 90/100;

– Sant’Elena Riserva 2016. Eccellente, voto 92/100;

– Sant’Elena Riserva 2015. Eccellente, voto 92/100;

Teruzzi. Assaggi

– Terre di Tufi Toscana Bianco IGT  2022. 50% Vernaccia, 15% Trebbiano, 15% Sauvignon Blanc e 20% altri vitigni. Macerazione pellicolare in pressa per una notte e pressatura soffice il giorno successivo. 8-9 mesi in parte in acciaio e in parte in tonneau, altri 6 mesi in vasche di acciaio inox; 4 mesi in bottiglia. Ottimo, voto 89/100;

– Terre di Tufi 2021, Ottimo voto 89/100;

– Terre di Tufi 2020. Ottimo, voto 89/100;

– Terre di Tufi 2013. Da meditazione!

– Melograni Toscana Rosso Igt 2019. 85% Sangiovese,15% Petit Verdot. Cernita delle uve in vigna, diraspatura e fermentazione alcolica in serbatoi tronco conici e infine svinatura. 12-15 mesi in tonneau di rovere francese, segue affinamento in vasca di 5 mesi e 8-10 mesi in bottiglia. Ottimo, voto 88/100.

Assecondare e indirizzare il carattere delle uve, indagare sulle diversità territoriali e cercare di trasferire in bottiglia la sintesi più alta possibile. Chapeau!!!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 16 maggio 2025

Teruzzi
Località Casale, 19 – San Gimignano (Si)
Tel:  0577 941722

enoteca@teruzziwine.com

www.teruzziwine.com