Terre di Toscana. Una Hotel

“L’emozione più grande è stata quella di ritrovare amplificati gli entusiasmi da parte di tutti: protagonisti, operatori del settore, giornalisti accreditati, buyers e visitatori”. Così Fernando Pardini, patron della manifestazione Terre di Toscana insieme agli “amici dell’Acquabuona per amor di terra”, mentre girottolava tra i banchi degli espositori per accertarsi che tutto filasse liscio.

E così è stato. Una edizione, la 14esima, ancora una volta sold out nonostante gli ingressi contingentati, altrimenti sarebbe stato registrato un nuovo record di presenze.

Terre di Toscana. La sala gremita

Inoltre, altro dato importante da non sottovalutare, la concomitanza con eventi del calibro di Chianti Lovers e Chianti Classico Collection costringendo gli operatori ad essere presenti ad entrambe le manifestazioni. Non così per i giornalisti, buyers, wine lover che hanno dovuto fare scelte sofferte.

Comunque 1.300 ingressi sono un ottimo risultato che hanno permesso alle 120 cantine astanti con le loro 600 referenze, di proporre annate vecchie (tra le quali un Sassicaia 2014 e un Cajarossa 2005) e nuove tornando così a vivere. E la loro presenza ha reso l’idea di cosa significhi oggi, a distanza di 14 anni, TERRE DI TOSCANA.

Terre di Toscana. Banner di benvenuto

“Un parterre eloquentissimo ha animato l’evento e non è per caso”. Mi ha ricordato Fernando.

Una scommessa ampiamente vinta contro tutti gli scettici, costellata di record battuti di anno in anno.

“Vedi Urano, a lavorare di cuore non si sbaglia mai”.

Riepiloghiamo i numeri

– 1.300 ingressi in due giorni nei locali dell’UNA Hotel di Lido di Camaiore;

– 120 cantine frutto di una selezione perpetrata nel tempo per offrire il meglio dalle terre vocate toscane, dalle più celebri  alle emergenti, accostando nomi di storico blasone a vignaioli di nicchia “mostrando una volta di più, l’eclettismo, la peculiarità e la cifra espressiva di una delle regioni vinicole più qualificate a livello mondiale”;

Terre di Toscana. Sassicaia 2014

– 600 vini con molte novità in anteprima, presentati in particolare agli addetti ai lavori (ristoratori, enotecari, stampa specializzata) con molti bianchi, vere chicche enoiche e novità assolute, appetibili per chi lavora su tutta la fascia “marina” tirrenica, Versilia in particolare;

turnover, avvicendamento dei produttori necessario nella misura del 20%, per mantenere attraente, invogliante, appetibile la manifestazione nel tempo.

Come faccio di solito, nell’ottica di dare voce e visibilità ai vignaioli di nicchia, mi sono mosso tra i banchi, soffermandomi a parlare con loro  e i risultati ottenuti sono questi:

– Fattoria Kappa, Castellina Marittima. Voti mediamente su 89/100;

– Il Rio, Vicchio (Fi). Assaggio del nuovo “bianco del Mugello” Annita 2020, voto 91/100;

Terre di Toscana. New Entry Cològnole

– Lisini, Montalcino. Una conferma, Voto medio 92/100;

Terre di Toscana. Cajarossa 2005
  • Tenuta Montauto, Manciano (Gr). Voto medio 91/100;

– Colognole, Pontassieve (Fi), new entry. Voto medio 90/100;

– Frascole, Dicomano (Fi). Voto medio 89/100;

– Podere Ristella, Roccastrada (Gr). Voto medio 89/100;

– Podere Sant’Agnese, Piombino (Li). Voto medio 88/100;

– Istine, Radda in Chianti. Voto medio 90/100;

Terre di Toscana. Annita, il bianco del Mugello

– Chiappini, Bolgheri. Un “veterano dell’evento”. Voto medio 92/100.

L’appuntamento è per il 2023 nella speranza di tornare alle date canoniche di sempre. Chapeau!!!

Urano Cupisti