Terre di Giotto. Benvenuto in cantina

Durante l’ultima edizione di Eccopinò, la manifestazione promossa dai produttori toscani di Pinot Nero, quello di montagna, che si è svolta nel Comune di Borgo a Mozzano, nella Media Valle lucchese, avevo promesso a Michele Lorenzetti, produttore del Mugello , che sarei andato a trovarlo per capire meglio i suoi vini.

Assaggiare Gattaia, il suo Pinot Nero, e classificarlo nel territorio del Mugello, è impresa difficile per chiunque.

Solo ammirando i vigneti, il territorio circostante di Vicchio, sentire addosso il micro-clima, i venti, spaziare con la vista a 360° gradi e visitare la cantina, puoi dare le risposte ai numerosi interrogativi che seguono gli assaggi. Senza dimenticare i “confronti”, sia con il tecnico Michele che l’appassionato Michele.

Terre di Giotto, insieme a Michele

Così è stato. Lunedì 17 maggio ho colto l’occasione concessami da alcuni amici della Fisar di Montecarlo che avevano organizzato un mini-tour enoico proprio in Mugello. Mi sono unito a loro ed eccomi catapultato nel mondo bio-dinamico di Michele Lorenzetti.

“Il mio approccio è pratico e razionale: metto al centro l’esperienza diretta e la ricerca scientifica piuttosto che le speculazioni teoriche e filosofiche.

Nel 2006 ho avviato la mia azienda agricola “Terre di Giotto”, circa tre ettari di vigneto nel comune di Vicchio del Mugello, nell’Appennino Toscano, dove produco 10.000 bottiglie l’anno”. Queste le parole iniziali di una lunga chiacchierata introduttiva agli assaggi.

“Lavoro unicamente in Bio-dinamica. Restituire fertilità alla terra ed espressione alle piante. Questa è la Bio-dinamica; una grande opportunità per l’agricoltore, la sua azienda, la sua identità e la sua economia”.

Questa, aggiungo, la sua filosofia di vita, elemento condizionante dell’intero incontro. Un vero e proprio ritorno a Scuola, quella filosofica di Steiner.

Terre di Giotto. Michele e le sue georgiane

Terre di Giotto in Pillole

Tre ettari complessivi di vigneto, di cui uno nella frazione Gattaia ad una altitudine dai 500 ai 600 mt s.l.m., dove convivono 7000 piante tra cui Pinot Nero, Sauvignon Blanc, Riesling e 2000 piante di una selezione massale proveniente da vecchi vigneti in Loira (Chenin Blanc in particolare) di Mark Angeli. La restante parte riposa su terreni argillosi tra i 200 e i 300 m.s.l.m. rappresentanti due vecchie vigne del 1972 piantate a Sangiovese, Canaiolo, Tempranillo, Trebbiano e Malvasia di Candia. 10.000 bottiglie la produzione media annua.

L’appassionato Michele

“Non vendo solo vini, ma li preparo e seguo ogni singolo passaggio del loro meraviglioso divenire. Da un terreno sano dove le radici della pianta trovano un equilibrato nutrimento,  al basso e sapiente intervento dell’uomo in cantina, per regalare sapori veri e coraggiosi, come il cuore di chi li produce”.

Vederlo in quella parte di cantina dove ha posizionato ed interrato alcune anfore “georgiane” e raccontare le sue esperienze in relazione a queste forme di vinificazioni ancestrali, si percepisce appieno la sua passione supportata da scelte convinte.

Quando si pronuncia oggi la parola Mugello, si pensa all’Autodromo Internazionale, all’enorme Outlet, alla diga e lago di Bilancino. Pochi, se non gli appassionati del settore, riescono a collegare questa meravigliosa valle pre-appenninica, il suo fiume Sieve ad un territorio viticolo costituito da piccole gemme posizionate qua e là ad altitudini diverse dove trovare viticolture “eroiche” nel vero senso del termine.

E Terre di Giotto ne è una di queste.

Alcuni vini Terre di Giotto

Gli assaggi

– Nostrale bianco 2019, Trebbiano e Malvasia bianca. Affinamento in anfora. Al primo sorso l’ho definito “vino onesto”. Di quelli che metti in tavola e finisci in breve. Come giudicarlo se non “buono”?

– Sauvignon Blanc 2020. Fermentazione spontanea. Macerazione sulle bucce per 8 mesi in anfore georgiane interrate e affinamento nelle stesse. Complesso all’olfatto. Un sauvignon dalle caratteristiche “diverse” dagli stereotipi comuni (foxy, peperoni e altri) che vorrebbero individuare e classificare come dogmi questo vitigno “selvaggio” di nome e di fatto. Particolare, blasfemo. Da classificare negli “ottimi”.

– Gattaia Bianco 2019, Chenin Blanc, Sauvignon Blanc. Fermentazione spontanea in inox senza aggiunta di lieviti, enzimi ed altri coadiuvanti enologici. Brevissima sosta sulle bucce (12-24ore) nessuna chiarifica e filtrazione. Imbottigliamento dopo 18 mesi dalla vendemmia. Percorso in cemento. La percentuale maggiore dello Chenin Blanc caratterizza questo vino e lo rende “interessante” nell’assaggio. Immergiere più volte il naso nel bevante alla scoperta dei numerosi terziari nell’orizzontale. Da segnalare come vino. Ottimo, particolare.

– Nostrale Rosato 2020, Sangiovese. Fermentazione e affinamento in anfore interrate. Non chiarificato e non filtrato. Sui rosati, lo ammetto, sono di parte. Affinché uno di questi vini mi appaghi ce ne vuole. Il Nostrale Rosato comunque rientra nella categoria dei “sufficienti”.

– Nostrale Rosso 2020, Canaiolo, Malvasia Nera, Sangiovese. Fermentazione spontanea e affinamento  in anfore interrate. Un altro campione di “vino onesto”. Da comprare e consumare apprezzandone le sue doti di facile beva. “Buono”.

– Gattaia Pinot Noir 2019. Anteprima. Fermentazione spontanea in cemento senza aggiunta di lieviti, enzimi ed altri coadiuvanti enologici. Macerazioni con 100% di raspi per 4 settimane. Nessuna chiarifica o filtrazione Affinamento: in botti di rovere di terzo passaggio da 225. 300 e 500 litri. Imbottigliamento dopo 24 mesi dalla vendemmia e affinamento in vetro per 12 mesi.

Caro Michele, con questo Pinot siamo su altra dimensione. È fatto bene! Anche se per il giudizio dobbiamo attendere la sua uscita sul mercato, non credo che vada sotto l’annata 2016 con quel 91/100 meritato (https://corrieredelvino.it/degustazioni/terre-di-giotto-gattaia-una-lingua-tra-boschi/). Eccellente!

Grazie Michele per la splendida lezione di bio-dinamica e grazie agli amici della Fisar di Montecarlo per avermi offerto l’opportunità di questa visita. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 17 maggio 2021

Terre di Giotto
Via Vespignano 113
Vicchio (Fi)
Cell: 349 5938980

miklorenzetti@libero.it

www.michelelorenzetti.it