Favola, Storia e Filosofia produttiva racchiuse in una bottiglia

Ho assaggiato i campioni durante Vini d’Autore-Terre d’Italia, la Manifestazione che si svolge annualmente in Versilia nel mese di Maggio. E mentre i colori, profumi e le sensazioni gustative, tattili si sono presentate ordinatamente al giudizio, Alessandro Marengo del commerciale aziendale mi ha ricordato che:

“C’era una volta… una magica creatura alata che nelle notti di Luna piena volava alta sulle colline disegnate dai filari”.

Un inizio di racconto raccontato dai grandi ai bambini ai quali era proibito andare per vigne nel plenilunio. Se questo fosse accaduto, la magica creatura sarebbe sparita negli spazi dell’immaginazione.

L’Unicorno alato che ancora oggi aleggia in Monferrato, sui Vigneti di Santa Caterina. Fantasia e realtà.

Il racconto raccontato è continuato tra liocorni, terre e sogni, cavalcate leggendarie avvenute nella notte dei tempi fino a coinvolgere Aleramo, il primo sovrano del Monferrato che decise, intorno all’anno 1000, di fondare Grazzano, divenuto luogo della memoria nato da una leggenda.

Storie di nobili e contadini che hanno tramandato la cultura dei vigneti.

Il racconto raccontato è continuato con il genius loci, il futuro che è un ritorno al passato. La Storia dell’attuale proprietario, Guido Carlo Alleva, che la vita lo ha condotto lontano dal Monferrato e il successivo richiamo, desiderio di ritornare alle originali radici. Dall’inizio del terzo millennio lo accompagna la sua figlia maggiore Giulia che ha dichiarato: “Tenuta Santa Caterina è il mio mondo, il mio futuro”.

Il racconto raccontato si è fatto più interessante. Favole e Storie rappresentano il leggendario passato. Oggi il presente è governato da una filosofia produttiva  stimolante e appassionante.

Alessandro Marengo ha cercato di trasmettere la vera personalità della Tenuta. E mi ha trasportato nei vigneti che non si vedono ma, dal racconto, è sembrato  toccarne le zolle. Le favorevoli aree a dare uve perfette. Substrati di origine marina che hanno guidato le scelte dei vitigni, dei portainnesti, dei cloni più adatti per ogni varietà.

Il racconto raccontato. “Vede – continua il Signor Alessandro –  alla Tenuta Santa Caterina la natura è vincente. La sfida dell’ecosostenibilità, la rinuncia alla facile protezione della chimica, ci ha condotto alla consapevolezza di arrivare all’alleanza stretta con la natura”.

Il racconto raccontato che, alla fine, mi ha fatto vivere la vendemmia antica, il momento della metamorfosi dell’uva prima della trasformazione. L’atto finale per arrivare a vini con una precisa identità.

“Una volta che il vino è in bottiglia, sarà il lento fluire del tempo a compiere l’ultima magia. Perché il vino è attesa”.

Monferrato Bianco Silente delle Marne 2013. Chardonnay 100%. Da un terreno marnoso, da un lembo di mare asciutto un vino di tipico stile borgognotto. Il percorso in barrique ci consegna una beva elegante, di corpo con effusioni tostate e di lunga persistenza. Eccellente, Voto 92/100

Grignolino d’Asti Arlandino 2013. Grignolino 100%. Da terreni calcarei per una fragranza e personalità spiccata. Percorso in inox con estrazione di profumi floreali di viola e fruttati semplici di lamponi e ciliegia. Beva facile con un buon equilibrio tra acidità, sapidità e polialcoli. Ottimo, Voto 88/100
Barbera d’Asti Superiore Setecàpita 2012. Barbera 100%. Da terreni sciolti, limosi-sabbiosi.  Affinamento in tonneaux per circa 14 mesi e ulteriore riposo in bottiglia per circa 8 mesi. Rubino luminoso, ben visibile la sua consistenza con una buona lacrimazione. Ottimo profilo olfattivo con una complessità variegata sia dei secondari che terziari. Al palato sorso equilibrato con tannini che corrono delicati. Ritorni retrolfattivi di frutta matura. Ottima persistenza. Ottimo. Voto 89/100

Freisa d’Asti Superiore Sorì di Giul 2012. Freisa 100%. Il vino dedicato a Giulia, la figlia. Terreni argillosi e sabbiosi. Difficile trovare una Freisa così strutturata. Percorso complesso per questo vino. Inox con 10% in barrique. Ulteriore affinamento in tonneau per 8 mesi per poi passare in botti  grandi da 30 hl per 12 mesi. Inevitabile la complessità olfattiva preceduta da una consistenza marcata. Colore rubino, netta sensazione vinosa con presenza di prugne e fragole per aprire su terziari speziati. Al palato la piacevole effervescenza tipica di questo vitigno con una ottima corrispondenza tra morbidezze e durezze. Finale caratterizzato da un retrolfattivo in linea con i nasali. Non certamente il vino di facile beva. Sfiora l’eccellenza con un Ottimo e Voto 89/100 (che per una freisa è inaspettabile. Chapeau!)

Ricorderò a lungo questi assaggi avvenuti nel bel mezzo dei Racconti Raccontati. Fantasia e Realtà di una produzione basata su progetti ben prefissati.

“Le colline adiacenti alla settecentesca residenza padronale disegnate dai vigneti con geometrici rombi, altri disposti a cerchio secondo la logica dell’andamento del territorio”

Un vigneto, un vitigno. La vocazione nel Monferrato.

Urano Cupisti

 

Nelle foto, dall’alto:

Relais di Tenuta Santa Caterina

I colori del Bianco Silente