Back to Back

Appodiato è un antico termine che deriva dalla classificazione usata negli stati pontifici ad indicare una frazione del territorio comunale retta da un priore locale che godeva, al tempo stesso, di alcune piccole autonomie. L’azienda Carpineto lo ha fatto suo come elemento di distinzione nelle cinque Tenute Toscane a rappresentare il meglio di quattro territori: Chianti Classico (Appodiato di Dudda, Greve in Chianti e Appodiato di Gaville sempre nel Chianti Classico), Montepulciano (Appodiato di Montepulciano), Montalcino (Appodiato di Montalcino), Maremma Toscana (Appodiato di Gavorrano).

È facile comprendere il mio immediato assenso all’invito ricevuto a visitare l’affascinante Appodiato di Montepulciano durante l’evento Anteprima Nobile di Montepulciano del febbraio scorso. Non solo la visita aziendale.

Calici pronti

Partecipare ad un “Back to Back” inteso come confronto tra 4 Nobili provenienti dai vigneti aziendali (2015, 2010, 2004, 1998) e altrettanti Nobili  provenienti dal solo Cru di Sangiovese (Prugnolo Gentile) “Poggio Sant’Enrico” (2015, 2010, 2004, 1998).

I numeri dell’Appodiato di Montepulciano

184 ettari di terreno dedicati a vigneto (100 ettari), uliveto, seminativo, bosco. È anche l’Appodiato dove negli ultimi vent’anni si è assistito e si assiste alle operazioni di rinnovo e reimpianto; nell’arco dei prossimi 5 anni massimo saranno impiantati e/o rinnovati 15 nuovi HA, le varietà che si impianteranno saranno tendenzialmente rosse, Sangiovese (Prugnolo Gentile) e Canaiolo. Bottiglie prodotte intorno alle 200.000.

Vini prodotti: Rosso di Montepulciano Doc, Nobile Riserva Docg,  Vigneto Poggio Sant’Enrico e Vigneto Ercolano.

Poggio Sant’Enrico, l’Appodiato Cru

“Primo Nobile con Sangiovese in purezza, espressione di un progetto e di una visione a lunga gittata da parte di Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, soci fondatori dell’azienda, focalizzati già dal 1998 sulla declinazione del Nobile nella più piena identità del territorio. Un Nobile che ha il passo lungo e profondo del Sangiovese dalle straordinarie doti di longevità e dall’ampia gamma di sfumature.

Il Cru Vigneto Poggio Sant’Enrico – Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G. è un  vino prodotto, nel numero di oltre 6000 bottiglie, solo in grandi annate proveniente dalle zone meglio esposte di due vigneti di sangiovese collocati a sud, “Poggio Sant’Enrico Piccolo” e “Poggio Sant’Enrico Grande”, impiantati uno nel 1978, l’altro nel 1995, per un totale di circa 4 ettari, nel territorio di Montepulciano. Una microzona dai terreni fortemente stratificati con prevalenza di argille, sabbia, fossili marini, conchiglie”. Così la presentazione prima dell’assaggio.

“Back to Back”

– Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2015. Prodotto da uve Sangiovese con aggiunta di Canaiolo e altre uve locali. Introdotto da sentori floreali di mammola macerata per poi confondersi con note speziate e di tabacco. Le vaniglie finali danno il tocco di nobiltà sensoriale olfattiva. Felice versione che merita l’eccellenza. Voto 91/100

– Appodiato di Montepulciano Vigneto di Poggio Sant’Enrico – Vino Nobile 2015. Sangiovese in purezza. Vale la pena ricordare che l’Appodiati rappresentano la massima espressione legata a limitazioni territoriali. Detto in parole più semplici sono vini prodotti nelle “zone vocate”. Questo vino, da subito, è rientrato in quella particolare classificazione che gli inglesi chiamano “gems” e i francesi “pierres précieuses”. Un vino che combina struttura ed eleganza enfatizzando la maturità delle uve. Eccellente, Voto 93/100

– Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2010.  Anche questa un’annata meritevole di plauso. Dotato di un lungo finale sapido a ricordarci il pliocene. Eccellente, voto 91/100

– Appodiato di Montepulciano Vigneto di Poggio Sant’Enrico – Vino Nobile 2010.  Non ha tradito le aspettative nel confronto. Nobile ed austero come si addice ad un Nobile (bisticcio voluto). Equilibrio tra potenza ed eleganza. Eccellente, voto 94/100

– Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2004.  Note leggere legate alla prossima decadenza. Si è lasciato apprezzare per un tocco sauvage. Ottimo, voto 89/100

Barriccaia

– Appodiato di Montepulciano Vigneto di Poggio Sant’Enrico – Vino Nobile 2004.  A mio giudizio il migliore del Back to Back. Olfatto espressivo dalla sottile eleganza, palato profondo, trama tannica avvolgente, purezza e precisione, il tutto a vantaggio di una coinvolgente dinamica gustativa. Da applausi a scena aperta. Eccellente, 95/100

– Vino Nobile di Montepulciano Riserva 1998.  Può sembrare strano ma questo 1998 è risultato superiore al 2004 assaggiato precedentemente (forse si è trattato, per il 2004 di una bottiglia sofferente?). Un vino di una certa età che ha superato la prova dell’assaggio nel 2020 (22 anni). Nessuna nota olfattiva decadente, sempre con buona acidità, ricco di dettagli, sia olfattivi che gustativi, espressi con misurata eleganza. Eccellente, voto 90/100

– Appodiato di Montepulciano Vigneto di Poggio Sant’Enrico – Vino Nobile 1998.  Devo dire che mi sarei aspettato di più da questo ultimo assaggio. Vino atteso con pazienza senza rientrare tra quelli che lasciano qualcosa “dentro”. Ottimo, voto 89/100

Una bellissima esperienza in una cornice degna di un Back to Back prestigioso. “Carisma, stile, fascino, charme, grandi vini”. Vini che restano saldi e, nelle annate giuste, rimangono bottiglie memorabili. Chapeau!

Urano Cupisti

Back to Back del 20 febbraio 2020

Carpineto Appodiato di Montepulciano

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