Le vecchie vigne di Montecarotto e Serra de’ Conti hanno sapienza; l’età, vicina al mezzo secolo, dona frutti che la famiglia Bucci accudisce con massima cura e rispetto attraverso un viticoltura “semplice”, in vigna come in cantina, senza mai forzare la mano.

La riserva di verdicchio Villa Bucci negli anni è divenuta il prototipo del grande bianco marchigiano, ove l’uso dei legni grandi ha sempre inteso preservare l’identità del vitigno senza piegarla a gusti e mode passeggere.

L’annata 2010 è a nostro parere una delle più eleganti mai uscite dalle loro cantine, già molto espressiva e con un bouquet ampio e ben stratificato. Fiori bianchi, nocciole, agrumi e molto altro caratterizzano il bicchiere che via via scioglie la sua iniziale riservatezza. La bocca è ricca, pure già di ottimo equilibrio, potente nel suo ingresso e senza cedimenti nel lungo e sapido finale.

Chi vuol attendere troverà tra qualche anno ennesima conferma alle incredibili doti di longevità di questo vino. Chi invece non resiste alla tentazione di stapparlo subito, senza peraltro compiere sacrilegio, lo accompagni ad un gustoso e ricco brodetto di pesce all’anconetana. Unica raccomandazione: concedetegli un bel bicchiere ampio ed una temperatura di servizio non “siberiana”.

VERDICCHIO DEI CASTELLI DI IESI RISERVA VILLA BUCCI 2010 – BUCCI (Ostra Vetere – Ancona) sullo scaffale attorno ai 32 Euro

Daniele Bartolozzi