Tutte le visite aziendali meritano di essere ricordate. Alcune meritano un’attenzione maggiore causata da momenti particolari, rapporto speciale con le persone, sfumature nelle descrizioni, habitat, ecosistemi, paesaggi fiabeschi.

“Conoscere meglio per capire meglio, conoscere meglio per apprezzare meglio” (Émile Peynaud).

Tutto ha avuto inizio su quella monorotaia a cremagliera che, inerpicandosi su ripidi pendii dei terrazzamenti tipici delle Cinque Terre, mi ha portato, dal parcheggio posto sulla strada litoranea, all’azienda Stella di Lemmen.

Stella di Lemmen. Insieme a Philip e Konstantin

Ad attendermi Philip, il figlio di Lucia Bruzzone, la proprietaria.

Dopo le presentazione ecco iniziare il racconto, la storia, il perché di “certe scelte, scelte di vita”.

Stella di Lemmen è un giovane progetto agricolo biodinamico, è viticoltura su terrazzamenti e pendenze estreme, è manualitá ed amore per la terra, è il coraggio di acquistare terreni ostili e renderli amici, è la forza di seguire il proprio istinto e i propri sogni”.

Tutto raccolto in queste poche parole che rappresentano il sunto e il perché di Stella di Lammen.

Stella di Lemmen. Il logo

Che dire? Ritrovarti in un paesaggio fiabesco, raggiunto con un mezzo di trasporto unico nel suo genere, calpestare vigneti curati meticolosamente e vivere le Cinque Terre accompagnato da racconti stupefacenti al limite del prodigioso.

L’azienda, nata nel 2015 con lo scopo primario della riqualificazione e la tutela di questo incantevole angolo di universo, che elargisce pace e bellezza ad ogni sguardo e che instilla in noi un profondo rispetto nei confronti della natura che ci circonda e ci sostiene”. È sempre Philip che racconta mentre abbiamo iniziato una salita che ci ha portato in mezzo ai vigneti pieni di galline”.

Lemmen, il luogo

Antico insediamento rurale abbandonato da oltre cinquant’anni, con tanto di Chiesetta a picco sul mare.

Stella di Lemmen. Il vigneto dall’alto

Narra la leggenda che il borgo di Lemmen, Limen in origine, sia stato fondato nel VIII secolo da un gruppo di profughi greci in fuga, e che i suoi abitanti avrebbero in seguito dato origine al paese di Riomaggiore. Come sempre la Storia si mescola alla Leggenda e dà quella pennellata mancante al “quadro fiabesco” che la interpreta.

“Nel 2014 mia madre Lucia e mio padre Diego, erano alla semplice ricerca di un luogo isolato in cui potersi dedicare alla loro grande passione per le piante, la natura, la terra. Non avevano pianificato che questo e non avrebbero immaginato che, con il tempo, il tutto si sarebbe trasformato in un disegno molto piú ampio che avrebbe coinvolto non solo loro ma tutti noi”.  

Nel frattempo ci aveva raggiunto il giovane enologo Konstantin Spinetti, nativo delle Cinque Terre e conoscitore dei segreti di questo territorio e dei vitigni autoctoni Bosco, Albarola e Vermentino.

Stella di Lemmen. Il vigneto

È lui a prendere la parola ed a indicarmi che: “I terrazzamenti sono una parte imprescindibile dell’ecosistema delle Cinque Terre e a Stella di Lemmen sono stati oggetto del più importante lavoro di restauro; finora abbiamo ripristinato, con tecniche tradizionali, oltre 6000 metri quadri di muri a secco”.

“Dovendo ripartire da zero, abbiamo deciso di affidarci ai principi dell’agricoltura biodinamica e di ripristinare innanzitutto le classiche varietà di bianco autoctono, Vermentino, Bosco, Albarola. La vigna, lasciata inerbita e arricchita dalla presenza di sovescio, viene trattata esclusivamente con prodotti fitofarmaci naturali, ed è circondata da numerose altre coltivazioni, in cui si muovono liberamente famiglie di api e di galline, dando così vita ad un organismo agricolo multifunzionale”.

Terminato il tour interessante tra coltivazioni di alberi da frutta, piccoli orti che producono quanto serve alla biodinamica applicata, siamo ritornati al Casolare sede dell’azienda. Ad attenderci Luisa che, nel stringermi la mano come segno di benvenuto, mi ha detto: “Nel calpestare il vigneto, nel Sali e scendi tra i piccoli orticelli e i frutteti, ha avvertito ‘il respiro della natura’ e comprendere così che una vita in armonia con la natura è una vita in armonia con se stessi?”.

L’assaggio

A tavola l’assaggio del loro unico vino (al momento): Limen 2020.

“Limen, il nostro primo vino bianco, nasce con l’intento di catturare l’essenza del luogo e portare la luce e la freschezza del mare nel bicchiere”.

Come dare torto alla Signora Lucia?

Stella di Lemmen. Un settore del vigneto

I numeri attuali

4 ettari di proprietà di cui 2,5 destinati a vigneto con esposizione a sud-ovest, al limite orientale del Parco delle Cinque Terre.

La vigna stessa inserita in un contesto più ampio, circondata da numerose altre coltivazioni: uliveti, orti, alberi da frutto tra cui agrumi, mandorli, peschi, meli, peri, diversi tipi di arbusti, e moltissime erbe aromatiche con particolare riguardo per le specie cosiddette mellifere, amate dagli insetti impollinatori. In questo contesto si muovono liberamente numerose famiglie di api e di galline, con l’obiettivo di creare un organismo agricolo multifunzionale.

E i progetti futuri?

Completati i lavori ancora in corso il vigneto arriverà ad una superficie (sempre terrazzata) di 3 ettari.

Nel quadro di crescita si inseriranno anche le degustazioni, attività di yoga e meditazione, il lancio di corsi per bambini e curiosi, legati al mondo della biodiversità e del giardinaggio ed infine, in seguito alla ristrutturazione del rustico, l’apertura del “Ristoro di Lemmen” raggiungibile dai sentieri esistenti sopra Riomaggiore, tra il “Santuario di Nostra Signora di Montenero” e il “Colle del Telegrafo” o con la monorotaia debitamente attrezzata.

Ritorniamo a Limen: il primo vino

Combinazione delle tre varietà di bianco autoctone delle Cinque Terre: Bosco, Albarola e Vermentino.

Limen

Descrizione aziendale. Per esaltare la complessità aromatica e gustativa del vino attraverso un’accurata co-fermentazione dell’uva, la raccolta manuale si svolge simultaneamente. La fermentazione avviene poi in maniera spontanea, senza inoculo di lieviti selezionati e la vinificazione è fatta in acciaio. Solo durante l’affinamento viene aggiunta una piccola dose di solforosa per garantire la conservabilità del vino nei viaggi e nel tempo.

Le mie considerazioni. Siamo alla prima vendemmia e tanto lavoro ancora c’è da fare in cantina per dargli quella conformità che merita. La partenza è buona. All’aspetto visivo il classico colore del bianco delle Cinque Terre, all’olfatto l’orizzontale ci presenta un vino con una buona complessità su varietà floreali e fruttate. Al palato di media persistenza (è qui bisogna lavorare di più), buona acidità e la sapidità che ti aspetti.

Non mi sento di esprimere un voto perché lo ritengo un vino “work in progress”. Chiudo ricordando il suo invitante profilo aromatico e sviluppo al palato del bagaglio retrolfattivo convincente. Teso e salino sul finale. Un vino che, nelle prossime vendemmie, farà felici molti degustatori.

Ultima annotazione: il nome del vino viene dal latino “limen” che vuol dire “confine” ed è anche nome originario del luogo che ora si chiama Lemmen, posto proprio al limitare delle Cinque Terre. Chapeau! 

Urano Cupisti 

Degustazione effettuata il 20 maggio 2022

Stella di Lemmen
Riomaggiore – Cinque Terre

info@stelladilemmen.co

www.stelladilemmen.com