Un fiume, una valle, una leggenda

Storia di una degustazione che definire “fantastica” è dire poco.

Percorre ben 112 Km segnando il confine con la Spagna, raggiunge la città di Miranda do Douro e entra in Portogallo. Riacquista forza per il suo dislivello di circa 400 mt per poi scendere dolcemente verso l’Atlantico. Questo è il Douro, 211Km in territorio portoghese.

Tinta Cão, Tinta Barroca, Tinta Amarela, Tinta Roriz, Tinta Francisa, Sousão. Dicono qualcosa?

Forse se li associamo ai ben più noti Bastardo, Touriga Nacional e Touriga Francesa comprendiamo e sappiamo di cosa si parla.

Sono nomi di vitigni che caratterizzano un territorio particolare: la valle del Douro. Andiamo per gradi. Intanto sfatiamo, e il DNA  da una mano, quanto ci è stato detto fino ad adesso ovvero quelle verità di eguaglianza dei vitigni. Il Tinta Roriz è il Tempranillo spagnolo, il Touriga Nacional è il Cabernet Sauvignon francese e il Touriga Francesa è il Cabernet Franc sempre francese. Niente di tutto questo anche se qualche parallelismo esiste. Sono vitigni portoghesi, che si trovano sparsi sul territorio lusitano e particolarmente concentrati in quella valle del Douro dove, da centinaia e centinaia di anni, sono i vitigni con i quali si producono i “fantastici” PORTO.

Douro ovvero la valle del fiume Douro che altro non è se non la parte terminale del fiume spagnolo Duero. Un fiume che sa di vino fin dalla sorgente nei Picos de Urbión. Alcuni nomi delle zone vitivinicole lungo i suoi argini?  Ribera del Duero, Cigales, Rueda, Toro per poi oltrepassare il confine con il Portogallo ed attraversare il Douro e la vasta area del Vinho Verde.

I terreni, il clima, i vitigni che hanno contribuito alla Storia scritta per secoli. Il vino “corretto” con acquavite(aguardente). Ed ecco la poesia che ci ricorda le Quintas, le pipa, i barcos ratelo fino a Vila Nova de Gaia di fronte ad Oporto. Affinamento e successive classificazioni. Tawny Port, Fine Old Tawny Port, Ruby Port, Fine Old Ruby Port, Vintage Port, Single Quinta, Late Bottled Vintage Port (LBV), Vintage Character Port, Crusted Port, White Port.

Sembra facile chiedere un calice di Porto. Un mondo fantastico che ti trascina in innumerevoli sensazioni.

Corriere del Vino ci ha provato. Serata dedicata al Porto per capire le differenze maggiori e riscoprire un gioiello dell’enologia mondiale.

Porto White Presidential Da Silva prodotto esclusivamente da uve bianche Codega, Malvasia, Gouvelo, Moscatel. Invecchia in grandi botti da 20.000 litri ed è l’unico vino di questa regione  classificato per grado di dolcezza. Questo nostro assaggiato apparteneva ai semi-secchi. Esistono  anche i secchi e i dolci. Questo campione di colore giallo ambrato, sinonimo di età avanzata, ha espresso il frutto ben equilibrato con sentori speziati, miele e burro. Voto Stasera PORTO

Porto Ruby di Adriano Ramos Pinto con titolo di 19,50%. Rubino brillante purpureo. Perfetto nella fusione aromatica tra la frutta rossa, note speziate, polvere di caffè. Morbido, caldo e dolce ma non stucchevole. Ė considerato il base, quello semplice. Voto Stasera PORTO

Porto Old Tawny 30 anni. Graham’s. Imbottigliato nel 2009. Zona Quintas dos Malvedos. Trasporto delle pipa con i tradizionali Barcos Ratelo.  Procedimento tradizionale con affinamento nelle Bodegas a Oporto. Sublime. Esemplare per la tipologia. Colore ambrato ruota nel calice con una consistenza che lascia copiose morbidezze. Olfatto intenso e complesso su note balsamiche accompagnate da fichi secchi, miele, canditi. Dolcezza fine, vellutata sulla lingua per una persistenza infinita. Paradisiaco, serafico. Voto Stasera PORTO e chapeau!

Porto Silval Vintage Noval vendemmia 2000 (ritenuta degna di denominazione “vintage”). Massima espressione di questo vino liquoroso. Interamente prodotto nella valle del Douro. Vitigni a bacca rossa diversi con netta predominanza di Touriga Nacional e Francesa. Quinta do Noval e affinamento e imbottigliamento presso la Bodegas in Pinhão. Rubino molto intenso luminoso. C’è spazio per tutti i sentori tipici del Porto. Ogni tonalità e intensità. L’assaggio è ricco di profonde sensazioni, scorrevole al palato e meritevole dello Chapeau!. Voto Stasera PORTO

Bere vino non è un piacere solitario ma è stimolo a comunicare e condividere con il calice nella mano. Assaggiare, degustare e trasmettere le proprie conoscenze e sensazioni è lanciare agli altri un invito a provare. Questi pensieri sono per i nostri lettori e “forse” da oggi il Porto è meno sconosciuto.

Urano Cupisti