Il fiume Danubio percorre il territorio magiaro da nord a sud dividendolo in due aree completamente diverse, in particolare per la morfologia dei terreni: i löss ad occidente, con il Lago Balaton vero fulcro vitivinicolo e i terreni particolari ad oriente dove troviamo aree famose come l’Eger e il Tokaj.
Il Lago Balaton, a sua volta, è posto al centro dell’area Transdanubia e la divide, di fatto, in altrettante aree composte da ben tredici distretti vinicoli.
Nella parte settentrionale si trova la zona più antica, con i pendii vulcanici di Badacsony, l’area di Sopron (condivisa con l’Austria), di Etyek, Mór, Aszár-Neszmély, Sokóroalja, Norra Balaton ( di cui ho già parlato) ed infine Somlói meta di questa visita aziendale.
Tamás Kis, conosciuto a Lucca durante l’Anteprima dei Vini della Costa Tirrenica, mi aspettava sotto la pergola attigua alla cantina e adibita a luogo di degustazione. Insomma l’assaggio sotto la pergola.

Tamás, un ragazzone ben piantato (come si dice dalle mie parti), vigneron a tutti gli effetti, mi ha ricordato gli inizi per caso, mosso dall’Hobby di arrivare a produrre vino e gli studi specifici in enologia con il diploma conseguito nel 2010. L’Inizio dell’avventura che lo ha portato da Budapest ai piedi del Vulcano Somló.
JUHFARK
Vino bianco vulcanico ungherese ricavato da uve omonime, che si produce solo in questa zona ricca di basalto e sabbia vulcanica frutto dell’attività “esplosiva” della quale sono ben visibili le tracce lasciate nei secoli.
Il vulcano Somlói mi apparve all’improvviso dopo chilometri pianeggianti nella puszta ungherese. Un cono perfetto, non molto alto, che solitario si staglia verso il cielo. Tutt’intorno vigneti che dall’area pianeggiante salgono fin quasi alla vetta. Il vitigno Juhfark in stragrande maggioranza.
VINO DELLA NOTTE DI NOZZE

Una delle tante leggende magiare narra (XI secolo) che un convento benedettino di monache venne chiuso perché le “sorelle” risultarono molto affezionate ai vini locali con tutto ciò che ne conseguiva. In quel tempo era opinione diffusa che bere vino nella notte di nozze o comunque durante l’amplesso, assicurasse la nascita di un figlio maschio. E il proliferare di orfani al convento convinse la corte ecclesiastica a chiuderlo e trasferire le “allegre sorelle” in luoghi di recupero e solo preghiera.
DAL 2010 AL 2017
Prima una cantina in affitto, poi cercare di far conoscere il il Somlói Vandór Prince ed ottenere i primi riconoscimenti. I continui step di crescita fino ad arrivare ai 5 ettari di vigna ed esportare all’estero.
I VINI
Esclusivamente bianchi. Accanto al nominato Juhfark troviamo Hárslevelű, Furmint, Welschriesling, Traminer, Chardonnay e Sauvignon Blanc

GLI ASSAGGI
Olaszrisling 2017
Bland di parcelle con il 20% di vino passato in barriques. Naso complesso e fine. Lunga scia fresca e persistente. Buono, voto 87/100
Juhfark 2016
Naso interessante e complesso con cenni di vaniglia. Vino equilibrato. Ottimo, voto 89/100
Somlói Vándor Nagy-somlói 2014
Cuvée una miscela di quattro varietà: Furmint (40%), Olaszrizling (20%), juhfarka (20%) e Hárslevelű (20%). È stato prodotto in un anno difficile e molto piovoso (anche in Ungheria come in Italia), fortemente influenzato dalla Botrytis. La vendemmia tardiva si è sentita, eccome. Naso molto aromatico e bocca leggermente trattenuta. Buono, voto 87/100
Kabar 2017
Ultima curiosità. Questo vino è un esperimento portato avanti da Tamás negli ultimi tempi. Il naso è risultato molto fruttato. Fresca acidità in bocca, buona mineralità. Assolutamente gradevole. Ottimo, voto 88/100
Che dire: Somlói, il ricordo di un panorama incantevole, unico, la genuinità e la meravigliosa accoglienza di Tamás e i suoi vini sorprendenti nelle diverse sfaccettature. Chapeau!
Urano Cupisti
Somlói Vandor Pince
somlóvásárhely, 8481 hrsz 1700, Ungheria
Telefono: +36 30 835 2295