Il Brunello
Recitava una réclame alcuni anni fa: “Sembra facile fare un buon caffè”.
Oggi possiamo dirlo in riferimento a questo vino: “Sembra facile fare un buon Brunello”.
Perché il territorio di Montalcino è diseguale sia per la composizione dei terreni, sia per le diverse esposizioni che creano, di fatto, microclimi dissimili.
All’Azienda Agricola La Cerbaiola di Giulio Salvioni questo lo sanno. L’importanza del suolo, la sua esposizione a sud-est, l’altitudine intorno ai 400 mt, l’essere protetti da una macchia boschiva, possedere una vigna “una e trina”, circa 4 ettari, per una produzione che, a seconda delle annate, porta ad un imbottigliamento di circa 13.000/15.000 unità per due tipologie: il Rosso e il Brunello.
Ne ho parlato recentemente con la Signora Mirella a Terre di Toscana durante la Manifestazione omonima.
“Seguiamo il metodo tradizionale, con la maturazione in botti di rovere della Slavonia da 20 ettolitri per almeno 12 mesi (Rosso di Montalcino) e 36 mesi (Brunello). La scelta della produzione del Brunello di Montalcino è determinata dalle caratteristiche dell’annata e dalla qualità delle uve. Nelle annate non consone alla produzione di un eccellente Brunello, si destina l’intera raccolta al Rosso di Montalcino”
Una e trina! Unica vigna divisa in tre appezzamenti con viti di diversa età che vanno dai recenti impianti 10 anni ai 25 dei più vecchi con evidenti e scontate maturazioni diverse. Ottimo microclima, buona ventilazione e terreni galestrosi.
“Durante la potatura viene lasciata una sola gemma in modo che ogni tralcio porti a maturazione un solo grappolo. Una concentrazione maniacale che porta alla qualità desiderata”. Sembra facile fare un buon caffè, anzi un buon Brunello.
Fermentazioni, alcolica e malolattica, in tini d’acciaio in modo del tutto tradizionale per poi passare alla maturazione nelle botti di Slavonia.
“I particolari terreni da cui nasce il nostro Brunello, la loro altitudine, esposizione e i microclimi da qui derivanti, fanno sì che il vino abbia intensi e complessi profumi e note di eleganza gusto-olfattiva”.
Il Brunello di Salvioni, unico!
Questo l’assaggio effettuato a Terre di Toscana:
Brunello di Montalcino vendemmia 2012. Sangiovese Grosso 100%. È sceso nel calice con il suo manto tendente al granato. Nel roteare ha mostrato la sua consistenza rilasciando abbondanti morbidezze (fitti archetti) sulle pareti del bevante. Naso al primo impatto intenso che poi si è aperto nell’orizzontale complessità con evidenti secondari fruttati (sottobosco, ciliegia matura) e terziari speziati (vaniglie finissime, moka, leggeri echi di incenso). Al palato sapido e avvolgente in perfetto equilibrio con i polialcoli avvertiti al visivo. Tannini esuberanti che si sono rispecchiati con il manto glicerico. Lungo, persistente con ritorni retrolfattivi in linea con i nasali. Eccellente, voto 94/100
Filosofia tradizionale interpretativa del Sangiovese con una lavorazione mossa dalla sensibilità e dal buon senso. Semplicemente Salvioni: il Brunello.
Urano Cupisti