Lagundo è un piccolo paese della vallata di Merano, nella parte occidentale dell’Alto Adige (Süd-Tirol). Conosciuta ai più per essere la sede, nella frazione “Foresta”, del Birrificio FORST.

Per gli appassionati di vino rappresenta lo snodo della via antica romana denominata “Claudia Augusta” e per le numerose aziende familiari che, nei dintorni, tengono in vita la secolare tradizione di produrre vino, eccellente vino.

Tra queste la tenuta Schloss Plars. Facilmente intuibile che tutto “gira” intorno ad un Castello oggi riconvertito in un Hotel dove la cultura del gusto sudtirolese e il fascino d’altri tempi si fondono con discrezione e senza clamore”.

Il Castello con le vigne

“Torri signorili e merli pieni di storia, finestre ad arcata: il Castello di Plars emana tradizione e unisce un’atmosfera di altri tempi piena di fascino ad un ambiente di classe e tutt’intorno la giovane Tenuta Vinicola che sorprende per la sua filosofia di produzione”.

A parlare Andreas Theiner che ho conosciuto al banco n. 84 corsia B della Mostra-Mercato organizzata dalla FIVI a Piacenza nel novembre scorso. Gentile, affabile, cordiale, disponibile come del resto tutti i sudtirolesi.

“La natura si è dimostrata particolarmente generosa con le vigne sui dolci pendii attorno al Castello”. Andreas parla e ricorda “Chi accetta di viaggiare indietro nel tempo capisce dove nasce l’amore”.

Sono tutt’orecchi, la Storia, le leggende mi hanno da sempre affascinato.

“Da ormai tre generazioni al Castello di Plars si coltiva la vite e dai filari ben disposti sui pendii sopra Lagundo, baciati dal sole,  si gode della vista della splendida conca di Merano. Tanto lavoro a mano per una coltivazione nel rispetto della natura”.

Le vigne

Sì, però di questo ne possiamo parlare dopo. Raccontami delle tre generazioni.

“La tradizione vinicola della famiglia Theiner ebbe inizio nel 1895 quando  Franz Theiner mise in atto la sua esperienza viticola imparata alla Scuola Enologica dell’Abbazia di Klosterneuburg vicino a Vienna. Fu Karl Theiner colui che, al passo con i tempi, investì nella viticoltura e nella produzione agricola di mele. Fu lui che intuì il fascino dei neonati turisti verso le vacanze nella natura. Nacque la struttura Bed&Breakfast a gestione familiare. Residenza, vendita di mele e di vino.”

Interessante tutto quanto. Ma come siamo arrivati ai vini di oggi? Hai studiato enologia, agraria? Provieni come tanti tuoi colleghi dalle Scuole austriache o di San Michele all’Adige?

“Sono un autodidatta proveniente da un ambito professionale completamente diverso. Èdal 2003 che insieme a mia moglie Irene, produciamo il “nostro” vino”.

Il Vino vissuto diversamente. “Con ispirazione, trasversalmente, alla ricerca di esperienze nuove”.

Spirito di Vino. “Idee stimolanti e decisioni coraggiose. Discutere davanti ad un buon bicchiere di Castello Plars”.

Giovani Ribelli. “Conoscere il nuovo corso dei vini sudtirolesi”.

I vigneti. Raut, Torggl, Broat

Raut.Vigna coltivata in modo tradizionale a pergola altoatesina adatta alla “schiava”.

Torggl. Piantato a spalliera adatto al Sauvignon Blanc, Lagrein e Merlot.

Broat.Piantato a spalliera è quello che prende il vento proveniente dalla Val Venosta. Il regno del Pinot Bianco.

Gli assaggi

Passiamo agli assaggi e forse riuscirò a capire meglio la filosofia che muove il tutto.

Pinot Bianco Pataun 2016

Note aziendali: Varietà 100% Pinot Bianco Vigneto Broat, 450m, Allevamento Spalliera Guyot. Vinifcazione 80% fermentazione in serbatoi d’acciaio inox, 20% in barrique, affinamento sui lieviti fni. Invecchiamento 2-3 anni.

Le mie considerazioni: Meglio di ogni spiegazione. Tanta freschezza, bevibilità, un Pinot bianco di ottimo livello. Voto 88/100

Sauvignon Blanc Marzan 2016

Note aziendali: Varietà 100% Sauvignon. Vigneto TogglAllevamento Spalliera Guyot. Vinifcazione 50% fermentazione in serbatoi d’acciaio inox, 50% in botti grandi di legno acacia Invecchiamento 2-3 anni.

Le mie considerazioni: Il Sauvignon altoatesino. Eccone una versione con molta freschezza, note vegetali evidenti e sapidità infinita. Ottimo, voto 89/100

Schiava Meranese Wongher 2016

Note aziendali: “La schiava è un vino fresco, poco tannico, di colore rosso rubino chiaro. Ha un sapore piacevolmente morbido e fruttato, con sentori di ciliegie e lamponi, leggermente amarognolo. Si beve bene anche fuori pasto”.

100% Schiava Vigneto a pergola altoatesina Raut. Vinifcazione Fermentazione in serbatoi d’acciaio inox compresa la malolattica. Invecchiamento 2-3 anni.

Le mie considerazioni: Tanto cara ai sudtirolesi, il vino migliore da abbinare allo speck. Il vino che sprigiona felicità. E questa schiava ne è una delle massime espressioni, niente da invidiare alla più famosa Santa Maddalena (St. Magdalener).  Ottimo voto 87/100 (per una Schiava è veramente tanto)

Ho usato volutamente nel raccontare i verbi al presente per far vivere a chi legge una storia di vino come se accadesse adesso, testimoni dell’istante, annullando il tempo trascorso da novembre ad oggi. Ci sono riuscito? Chapeau!

Urano Cupisti

 

Schloss Plars

Plars di Mezzo, 25

Lagundo-Merano  Bz

0473 448472

info@schlossplars.com

www.schlossplars.com