Château Lafon-Rochet, storia di una scoperta elegante

Uno  dei segni distintivi dell’Haut-Medoc  sicuramente è rappresentato dalla composizione del terreno: la breccia trasportata dalla Garonne fin dai tempi preistorici insieme a materiale pietroso pirenaico.

Si sono formati strati ghiaiosi in superficie con presenza di minerali nella parte sottostante. Se poi aggiungiamo la presenza di argilla molto variabile, vitigni come Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot ringraziano.

Nel vinovagare con un gruppo di amici da quelle parti mi sono ritrovato nella zona settentrionale dell’Haut-Medoc, nel Comune di Saint Estèphe, a visitare Château Lafon-Rochet.

Solitamente il terreno in questo Comune è differente rispetto al resto e i suoi vini difettano in eleganza rispetto agli altri.

Château Lafon-Rochet ha rappresentato per noi una eccellente eccezione e l’assaggio dei suoi vini è risultato particolarmente interessante coniugando longevità ed eleganza.

Attualmente la proprietà si estende su circa 45 ettari con vigne di età media intorno ai 40 anni. Il mix di vitigni è formato da 55% di Cabernet Sauvignon, 40% di Merlot, 3% di Cabernet Franc e 2% di Petit Verdot. La produzione media di bottiglie su base annua si attesta intorno a 250.000 unità per due etichette: Château Lafon-Rochet e un secondo vino Les Pèlerins de Lafon-Rochet.

Iniziamo a ricordare le degustazioni partendo da:

Les Pèlerins de Lafon-Rochet. 2012. Un vino presentato come secondo vino, più semplice, “beverino”. Nato per essere bevuto in un lasso di tempo relativamente breve. Noi lo chiameremmo Vino d’entrata aziendale o base. 54% Merlot e 45% Cabernet Sauvignon e 1% Petit Verdot. Vigne, in questo caso giovani, che nel tempo saranno utilizzate per il vino più eccellente. Vendemmia dall’8 al 18 ottobre in più riprese. Passaggio 12 mesi in barriques. Il Vino del Territorio. Fresco, sapido, tannini più marcati. Voto 88/100

Château Lafon-Rochet 2010. 31% Merlot, 66% Cabernet Sauvignon, 3% Petit Verdot. Interessante il periodo delle vendemmie dei singoli vitigni : fino all’8 ottobre il Merlot, all’11 ottobre il Cabernet Sauvignon e 14 ottobre il Petit Verdot per ottenere le maturazioni ideali nel contesto climatico di quell’inizio autunnale. Percorso in affinamento per 18 mesi in barriques al 50% nuove.  Colore rubino intenso, molto consistente nel roteare nel calice. Naso molto fine con fruttati, erbacei e speziati in un susseguirsi di complessità. Al palato i tannini in forma nobile a contribuire all’eleganza del sorso. Equilibrio su supporto dei polialcoli sulla trama fresco-sapida. Lungo, infinitamente lungo. Un gran bel Saint Estèphe. Voto 91/100

Château Lafon-Rochet 2006. 53% Merlot, 40% Cabernet Sauvignon, 5% Cabernet Franc, 2% Petit Verdot. Vendemmia anticipata per questo millesimo nell’ultima decade del mese di Settembre. Percorso di affinamento simile al precedente. Colore più marcato tendente al granato, grande consistenza con rilascio sulle pareti del calice di tante morbidezze. Naso importante, infinito nella complessità. Al palato l’eleganza è quella dei Grandi Château del Margaux. Voto 91/100

Le interpretazioni dell’eleganza e della finezza sono sempre state associate a zone poste più a sud fino al rischio del cosiddetto “luogo comune”. Saint Estèphe, nell’immaginario comune, è considerata zona da vini di maggior sostanza, intensità ed energia. Visitare Lafon-Rochet è stato scoprire che non è secondo a nessuno e i suoi vigneti contengono la magia che si riscontra nei suoi vini.

Urano Cupisti

 

Nella foto sopra: il gruppo in degustazione