Lvnae: la nuova cantina e gli assaggi “Ieri ed Oggi”, evoluzioni delle eccellenze.

Mi ero lasciato con Diego Bosoni due anni fa dandoci appuntamento nel 2018 per la visita della Cantina nuova o comunque “visitabile”. E così è stato il 30 giugno scorso.

Il luogo esterno coperto per “l’accettazione delle uve in vendemmia” con le presse posizionate per le prime operazioni, la sala di fermentazione già pronta con la possibilità di osservare i “fermentini” inox sia da terra che da sopra, quella di imbottigliamento posizionata ed efficiente, quella predisposta a ricevere “il legno” (la bottaia e/o barriccaia). Tutto costruito in funzione del “risparmio energetico” e improntato a luogo di lavoro senza “tanti fronzoli” come spesso mi esprimo.

Sopra i fermentini

Un progetto mirato alla produzione di vino, semplice, lineare, concreto. Chapeau!

Andreail giovane mastro cantiniere, l’uomo di fiducia, mi ha spiegato l’iter di tutti i processi fino allo stoccaggio.

“Urano andiamo a ricordarci qualche vendemmia e a scoprire quelle nuove”, la proposta di Diego. “Volentieri. Prima però un remember tra le vigne credo sia fondamentale”.

Nuova linea d’imbottigliamento

E così lo è stato: un breve viaggio tra le colline di Luni a calpestare i terreni vitati da dove provengono i “capolavori di Lvnae di Bosoni”.

Andrea mi ha portato, spiegato filare dopo filare, le rese per ettaro, le caratteristiche dei diversi suoli. Un viaggio nell’arcipelago Bosoni alla ricerca del carattere della terra.

“Credo che la Storia di mio padre Paolo tu la conosca. Ormai sei di casa a Ca’ Lvnae. Ti voglio ricordare brevemente la sua e nostra filosofia  in alcune frasi che lo rappresentano insieme a tutti noi”.

– Comprendere il carattere della propria terra;

– Coltivare vigneti autoctoni;

– Raccogliere dalla tradizione la chiave di lettura per il proprio futuro;

– Creare vini, dar voce alla terra, concepire una filosofia tra radici e futuro.

 

Calici ed assaggi

Il ritorno a Ca’ Lvnae, il centro per la valorizzazione e la cultura del vino. È il luogo di accoglienza ed espressione aziendale.

Un antico piccolo borgo rurale dove tutte le attività trovano spazio: il Museo contadino, l’enoteca, la liquoreria, l’orto, il giardino degli aromi, i laboratori, un vigneto  e le sale degustazione, una delle quali preparata appositamente mi attendeva per gli assaggi “Ieri ed Oggi”.

ASSAGGI

Fior di Luna 2017. Colli di Luni Doc. Albarola, Greco e Vermentino. Il Bianco aziendale di partenza. Semplice vinificazione “in bianco”.

Note aziendali: POSIZIONE VIGNETI: Castelnuovo Magra, Ortonovo, Sarzana, Beverino (SP) Tipologia del terreno: ciottoloso, ricco di scheletro. Sistema di allevamento: guyot. Età media delle viti in produzione: 35 anni

Le mie considerazioni: La dice lunga su quanto vengano tenuti in considerazione i vitigni di questo blend. Ottimo, voto 86/100

Albarola 2017. Albarola in purezza (vitigno autoctono).

Note aziendali:  POSIZIONE VIGNETI: Castelnuovo Magra e Ortonovo (SP). Tipologia del terreno: ciottoloso, ricco di scheletro. Sistema di allevamento: guyot. Età media delle viti in produzione: 20 anni circa. Tecnica di vinificazione: macerazione a freddo delle bucce per una durata di circa 12 ore, dopo svinatura, fermentazione e affinamento in botti di acciaio.

Le mie considerazioni:  Una scommessa (la vinificazione in purezza), un risultato che sfiora l’eccellenza. Profilo aromatico di macchia mediterranea, marino,  con erbe aromatiche diffuse che convivono con il gusto dei bianchi di Luni. Provatelo con le ostriche, vi sbalordirà. Ottimo, voto 88/100

Insieme a Diego e Andrea

Vermentino etichetta nera 2016.  Vermentino 100%

Note aziendali:  POSIZIONE VIGNETI: Castelnuovo Magra e Ortonovo (SP). Sistema di allevamento: guyot. Età media delle viti in produzione: 35 anni. Tecnica di vinificazione: macerazione sulle bucce per 48 ore, dopo svinatura, fermentazione e vinificazione in vasche di acciaio.

Le mie considerazioni:  Complessità aromatica e gustativa che articola la mineralità con il frutto. Ottimo, voto 89/100.

Cavagino 2016. Vermentino 100%. Da sempre il riferimento del Vermentino di Bosoni o meglio l’avvenieristico Vermentino di Bosoni, fuori dagli schemi tradizionali: il futuro di quarant’anni fa.

Note aziendali:  UVE: Vermentino in purezza. POSIZIONE VIGNETI: colline di Castelnuovo Magra (SP). Esposizione e altimetria: sud-est ; 150/200 metri s.l.m. Tipologia del terreno: ciottoloso, ricco di scheletro. Sistema di allevamento: guyot. Età media delle viti in produzione: 40 anni. Tipologia delle vasche in fermentazione: Acciaio inox per un 60% del mosto; Barriques per la restante parte. Tecnica di vinificazione: Macerazione a freddo sulle bucce per una durata di circa 48 ore; fermentazione in barriques per un  40% delle uve. Modalità e durata dell’affinamento: in serbatoi di acciaio fino a giugno.

Le mie considerazioni:  La tradizionale acidità del vermentino riscattata ed attenuata da una impronta di leggera morbidezza che lascia presagire per questa vendemmia una lunga e promettente evoluzione. Eccellente voto 92/100

Ed infine l’evoluzione dell’eccellenza. Tre vendemmie a confronto, un trittico fantastico per confrontarsi con il tempo: Il vermentino dei numeri il Vermentino Numero chiuso.

Severa selezione dei migliori grappoli di vermentino. Allegria e felicità che risplende nel calice. Rimandi profumati di frutta gialla ed esotica e di erbe aromatiche. Numero Chiuso è fatto di piccoli numeri: millesimo selezionato in circa tremila bottiglie.

Se si pensa alla galassia Bosoni (cinquecentomila bottiglie annue). Piccoli numeri, lungimiranti.  Un vino che sosta quaranta mesi, tra legni grandi (botti da 20hl) e acciaio, prima di vedere la luce, eleganza che supera i confini dei Colli di Luni: l’evoluzione del vermentino, appunto!

Numero chiuso 2011. Cru dei Cru. Ancora una bella freschezza, per niente in discesa. Tiene ancora.

Numero chiuso 2013. Dove convivono al naso i profumi di marca floreale e agrumati, al palato tensione e armonia, freschezza e mineralità. Fantastico!

Numero chiuso 2015.  Enfant prodige. Ragazzino che promette bene. Cha ha i numeri per divenire un grande Numero chiuso.

Troppo sbrigativo, come ho sentito dire da certi luminari del vino, liquidare il Numero Chiuso come una mera curiosità enologica fuori dai canoni del Vermentino di Luni. Per me un bianco da incorniciare!

Inoltre ho assaggiato:

Albarola 2016 voto 89/100

Vermentino etichetta nera 2017. Troppo bambino per essere giudicato.

Vermentino etichetta nera 2015. Voto 89/100

Cavagino 2017. Neonato in fasce. Prospettiva nell’eccellenza.

Sbilanciati Diego: qual è il tuo preferito? “Lo devo sempre fare”.  

Chapeau!

Urano Cupisti

 

Lvnae Bosoni

Via Palvotrisia, 2

Castelnuovo Magra (Sp)

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