Si dice, si mormora che l’impronta di una singola vicenda del passato, conservata nella propria coscienza e puntualmente rievocata alla mente dalla memoria, si tramuti in una, più o meno, intensa partecipazione affettiva. Aborro (Mughini docet) dal detto tradizionale tramandato di generazione in generazione che i vecchi vivono di ricordi.

Preciso che, da quest’anno, sono inserito “legalmente” (c’è una legge recente che lo sancisce) negli “anziani” e se permettete tutto ha un altro significato.

A dire il vero Badia di Morrona è nelle mie corde da diversi anni anche per l’amicizia che mi lega al suo enologo Adolfo Benvenuti nato (professionalmente), cresciuto in questa azienda conoscendone tutti i suoi segreti (mica cosa da poco!)

Insieme a Filippo Gaslini Alberti

Ed allora l’incontro a Primanteprimaa Firenze, nel mese di maggio è stato motivo per riprogrammare una visita in azienda. “Vieni ti faccio assaggiare alcune novità che non conosci e vedo anche di coinvolgere Filippo Gaslini Alberti, il proprietario”.

È sempre un gran piacere il ritorno a Badia di Morrona in quella terra, Terre di Pisa, troppo spesso dimenticata.

La Val d’Era dove insistono ben una Doc (Bianco pisano di San Torpè, santo forse conosciuto dai soli pisani) e una Docg (Chianti Colline Pisane, conosciuto genericamente per la parola Chianti, meno per la sua ubicazione), imparate scolasticamente ai corsi di formazione, meno nella quotidianità.

In questi ultimi anni, grazie alla scelta vincente di sdoganarla come parte attiva della recente Doc Terre di Pisa, è oggetto di tour, enotour, fino alla sua estremità sud rappresentata dallo splendido borgo di Volterra.

Badia di Morrona si trova nel Comune di Terricciola, nel cuore della valle, insignito col titolo di Città del Vino.

Insieme a Filippo Gaslini Alberti

La Badia

La presenza di Filippo Gaslini Alberti è stata motivo per una ricognizione storica all’interno dell’Abbazia camaldolese risalente al 1089. Un cicerone perfetto Filippo che mi ha accompagnato nella “storia” di questa terra tra guerre, litigi medievali, rinascimentali, poteri ecclesiastici fino all’acquisizione da parte della sua famiglia.

La parte più interessante?

“E’ stata attentamente ristrutturata conservando il suo aspetto originale e per questo mantiene il fascino dell’antico monastero medievale. Il primo spazio che incontriamo è un ampio chiostro, dal quale è possibile accedere all’interno del refettorio, che è la sala più grande e alle altre sale che si dipanano intorno allo stesso chiostro e da queste al parco.

Il giardino del monastero è suddiviso in due aree; nella più distante dal corpo centrale è stata costruita una piscina panoramica. Il prossimo progetto? Recuperare l’antica cantina e renderla agibile alle visite. Attualmente è la parte “nostra”, dove custodiamo l’archivio storico (vecchie bottiglie) di famiglia”. Così il cicerone Filippo.

Un’azienda dai tanti volti, il sottotitolo. Perché?

600 ettari di terreno di cui 110 a vigneto, 40 a oliveto, il resto a bosco e seminativo.

“Numeri di un’azienda complessa che la mia famiglia gestisce con passione e professionalità da veri imprenditori del vino quali ci riteniamo essere”.

Vigneti impiantati per fare qualità

“Una delle maggiori ricchezze aziendali è la qualità dei vigneti, frutto della nuova generazione di impianti cioè quelli fatti con cloni, densità di impianto e sistemi di allevamento individuati in base alla tipologia dei terreni e dei vini che si intende produrre. La qualità delle uve prodotte è sempre la migliore ottenibile in base all’andamento stagionale e la quantità di vigneti a disposizione consente un ottimo lavoro di selezione. Una conduzione dei vigneti che tende più possibile alla eco-sostenibilità”. Filippo mi parla mentre calpestiamo le vigne di Badia di Morrona.

Badia di Morrona. Vigneti

Una grande azienda di famiglia radicata nel territorio

“Il Sangiovese è il vitigno principe. Oltre la metà dei 110 Ha di vigneto sono impiantati proprio con questo vitigno dal quale otteniamo alcuni dei nostri vini più interessanti e originali apprezzati anche all’estero”.

“Nelle terre di Pisa e nella Val d’Era in particolare, grazie al terroir impareggiabile, vitigni come i due Cabernet, Syrah, Merlot trovano una collocazione eccellente dando origine a vini dalla grande personalità. In cantina nessuna attrezzatura fantascientifica; solo ciò che effettivamente serve, con l’obiettivo di trarre il massimo trasmesso  alle uve”.

La sostenibilità il nostro impegno

A parlare adesso è Adolfo: “In cantina c’è un impianto di fitodepurazione delle acque che possono così essere riutilizzate per l’irrigazione e i lavaggi. Si mira ad una riduzione al minimo di utilizzo di prodotti chiarificanti e comunque mai si utilizzano prodotti che possono contenere allergeni (prodotti a base di latte e/o uova).

L’uso della solforosa è ridotto al minimo attraverso un lavoro di riduzione dei vini sulle proprie fecce fini in modo da mantenerli protetti naturalmente dall’azione dell’ossigeno. Quando sono arrivato a Badia di Morrona ho capito da subito l’impronta data dalla Famiglia.  Sono stati rinnovati i vigneti, migliorate costantemente le tecniche di produzione, ristrutturate e ampliate la cantina e la barriccaia per l’ affinamento in legno”.

E dell’olio ne vogliamo parlare?

“La passione per l’olio chiede tanta cura. La nostra è una passione cha trova pari quanto nel vino. Per questo motivo l’azienda si è dotata di un frantoio aziendale di ultima generazione con l’obiettivo di avere la certezza dei tempi e dei metodi di molitura delle olive.Non è solo a servizio interno dell’azienda, ma aperto anche agli altri produttori, siano essi privati o aziende agricole: un servizio alla qualità dell’olio del territorio di fondamentale importanza strategica”. Orgogliosamente afferma Filippo.

Adolfo Benvenuti aggiunge: “L’olio EVO  di Badia di Morrona è frutto di selezione di cultivar tipiche toscane (Frantoio, Moraiolo e Leccino), di tempi minimi tra raccolta e molitura e di controllo della temperatura di lavorazione. Un livello qualitativo molto alto ottenuto con costi di produzione alti, ma il vero extra vergine si fa solo così”.

Gli assaggi e confronti con Filippo e Adolfo

Felciaio Igt Toscana, 100% Vermentino. Solo inox. Ottimo, voto 88/100;

La Suvera 2018 Igt Toscana Bianco. Blend di Chardonnay, Viognier e presenza anche di Vermentino. Percorso particolare: chardonnay 6 mesi in barrique. Solo inox per Viognier e Vermentino. Questi bianchi dall’impronta borgognotta mi esaltano. Eccellente, voto 93/100 meritatissimi;

Vivaja Igt oscana Rosato 100% sangiovese. Solo inox con temperature controllate. Pressatura soffice di tipo provenzale. Ottimo, voto 88/100;

I Sodi di Paretaio, Chianti Docg 2019, Sangiovese in prevalenza, Merlot e Syrah. Inox anche la malolattica, affinamento in cemento. Ottimo, voto 88/100;

I Sodi del Paretaio Riserva 2018, Chianti Riserva Docg, Sangiovese 100%. Botti da 44hl per 18 mesi, sosta in cemento prima di essere imbottigliato. Ottimo, voto 89/100;

Badia di Morrona. Gli assaggi

Vigna Alta, Doc Terre di Pisa 2018, Sangiovese 100%. Si comincia a salire nella qualità. Uve provenienti da un Cru (Vigna Alta ricca di fossili ed argilla), 24 mesi in botti da 25hl per poi sostare 3 mesi in cemento. Eccellente, voto 93/100;

Taneto, Igt Toscana 2018, Syrah 50% e Sangiovese + Merlot per il restante 50%. Percorsi diversificati per i singoli vini: Syrah solo cemento, Sangiovese in botti da 25hl e Merlot in barriques, entrambi per 12 mesi per poi ritornare tutti a sostare in cemento prima dell’imbottigliamento. Eccellente, voto 90/100;

N’Antia, Igt Toscana Rosso 2017, il bordolese di Badia di Morrona: Cabernet sauvignon, Cabernet Franc, Merlot. Alcolica in inox e affinamento 15 mesi in barriques separatamente per poi sostare in cemento prima di passare in bottiglia dove sosta almeno 10 mesi. Eccellente, voto 92/100. (Bravo Adolfo ad evitare la classica “marmellata”);

e per finire non poteva mancare Vin Santo del Chianti Doc, Trebiano-Malvasia-Colombana. Appassimento tradizionale sui cannicci fino a Febbraio, pigiatura e il “riposo” del mosto in caratelli da 110 litri per almeno 4 anni. Senza voto: sublime!

L’appuntamento con Filippo è per una visita all’altra realtà della “famiglia” in Piemonte, a Isola d’Asti frazione Repergo, nei propri Poderi dei Bricchi Astigiani. Sicuramente un’altra gran bella avventura enoica.

Grazie Filippo, grazie Adolfo. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 26 maggio 2021

Badia di Morrona
Via del Chianti, 6
Terricciola (Pi)
Tel: 0587 658505

info@badiadimorrona.it

www.badiadimorrona.it