Il Borgo trentino di Faedo ha del magico al mattino di buon’ora

Il Borgo trentino di Faedo ha del magico al mattino di buon’ora. Se poi è avvolto dalle nubi che lo svelano a tratti, ancor di più. È il caso di dire Faedo, borgo di fate e maghi.

Non pensiate che l’accostamento sia una invenzione, suggestione del momento. C’è un nesso tra luogo e personaggio, Faedo e Mago Merlino. Un po’ Wyllit (selvaggio), un po’ Emyrus (saggio). Follia e saggezza che, nella giusta dimensione, portano al personaggio. In questo caso due personaggi, complementari tra loro.

Tutto ebbe inizio in una Osteria, alcuni anni fa, nel 1975, di fronte ad un bicchiere di vino di quelle parti (così ama ricordare Mario). È da quel bicchiere di vino che nacque l’avventura di Pojer e Sandri, al secolo Mario Pojer e Fiorentino Sandri.  2 ettari di vigneto portati in dote da Fiorentino e gli studi da enologo compiuti alla prestigiosa Scuola di Enologia di San Michele all’Adige uniti a tanta tanta passione portati in dote da Mario. Se poi aggiungiamo un pizzico (alcuni ricordano manciate a piene mani) di sana follia, il gioco è fatto.

Oggi l’Azienda Pojer e Sandri si estende su circa 33 ettari, distribuiti su 6 Comuni diversi: due affacciati sul versante della Piana Rotaliana, gli altri in val di Cembra con vigneti posizionati ad altezze comprese tra i 250 e 750 metri s.l.m. Un riferimento per il Trentino non solo per la produzione di una ampia varietà di vini, compresi gli spumanti, ma anche per la primordiale vocazione alla distillazione.

La Distilleria dei due anarchici del vino fu tra le prime a produrre da quelle parti la grappa monovitigno.

“Nel 1982 l’impianto venne sostituito con un distillatore a bagnomaria (modella Zadra), ideale per distillazioni di alta qualità, rinnovato successivamente nel 1993” Mario Pojer ne parla con un trasporto che lascia capire che è una sua precisa scelta, quasi una sua invenzione.

Anche perché invenzioni ne ha da descrivere. Poi si corregge e parla di intuizioni, di studi e disegni lasciati approfondire ad Aziende del settore Enolithec ovvero Tecnologia Innovativa Applicata. Macchinari per follature, una diraspapigiatrice, un sistema idraulico per pressare direttamente in vasca le vinacce dei rossi, un intero processo di separazione dei vinaccioli dalle vinacce per migliorare la qualità della grappa e per poter rimettere in gioco i tannini da vinacciolo nella condensazione degli antociani delle uve rosse ed infine l’ultima fatica inventiva: nuova tecnica di pressatura in atmosfera controllata per la lavorazione delle uve a bacca bianca. Senza dimenticare il sistema commercializzato sotto il nome INERTYS o il lava-uva con effetto Jacuzzi. Un genio? Sì, molto Mago.

Come dimenticare il Brandy. Un progetto ambizioso e costoso visto che per ottenere un buon brandy necessitano almeno dieci anni di affinamento nei legni.

Nel 1997 fu il momento di Divino vendemmia 1986, L’inizio. Il Mago Merlino a scuola di magia. Dalla coltivazione della vigna fino ad arrivare al bicchiere di grappa, di brandy, di Merlino e della fata Morgana, l’Essenzia, un vino dolce rivoluzionario in stile nordico con basso tenore alcolico (9°-10°).

Il Borgo trentino di Faedo ha del magico al mattino di buon’ora. Così l’inizio perché, insieme ad alcuni amici, ho raggiunto il Borgo di buon mattino in un Lunedì piovoso, all’apparenza uggioso. L’incontro con Mario Pojer, l’inizio di un percorso (troppo riduttivo chiamarla visita) tra storia, racconti di vita, invenzioni, fermentini, botti di ogni dimensioni, alambicchi fino al momento clou, il momento verità: gli assaggi. Ben 11 che hanno identificato l’intera gamma d’eccellenza della produzione aziendale. Vediamone alcuni:.

Zero Infinito.Vino bianco frizzante, vitigno Solaris 100%. Un vino ancestrale che può essere degustato dopo essere decantato o berlo in “maniera rustica”. Vale a dire agitandolo. Una novità per un vino ad impatto zero in tutti i sensi, nello stile di un Mago. Non puoi dare un voto a questo vino. O lo ami o lo rifiuti. Per me una magia.

Brut Rosé Dolomiti. 50% Pinot Nero, 50% Chardonnay. 20 mesi sui lieviti. Il vino base sosta per 6 mesi in barrique usate per il brandy. Uno spumante piacevole, dove ritrovi i profumi del pinot nero e dello chardonnay avvolti in una delicata crosta di pane. Un buon rosé. Voto 87/100

Nosiola Dolomiti 2015. Nosiola 100%. Uno dei cavalli di battaglia dell’azienda nei bianchi. Aromi tropicali misti con mela cotogna e nocciole. Al palato una spiccata sapidità e freschezza che trova equilibrio con una buona morbidezza. Il mio preferito con l’abbinamento agli asparagi bianchi del Trentino-Alto Adige. Voto 87/100

Nosiola Dolomiti 1996. Nosiola 100%. Altra magia del Mago Merlino. Preparare un vino al lungo invecchiamento. Tecniche di vinificazioni non casuali, ricercate, studiate. Perché non chiamarle magie. La descrizione? Non ci sono parole. Eccellenza piena. Voto 92/100 Chapeau!

Filii Bianco delle Dolomiti 2014. Filii come figli del riesling ovvero una cuvée di Rieesling, Müller-Thurgau, Incrocio Manzoni e Kerner. Giallo paglierino con giovani riflessi verdognoli, al naso floreale, leggermente aromatico, vegetale e tanta frutta bianca. Al palato buona la freschezza e sapidità. Abbastanza equilibrato. Determinante la bassa alcolicità: 9,5%. Decisamente diverso. Altra magia del Mago. Anche a questo non puoi dare un voto. Un vino che nasce da un progetto culturale. Qualcuno lo ha definito SALVA PATENTE per il suo basso tenore alcolico.

Palai, il Müller-Thurgau di Pojer e Sandri 2015. Müller-Thurgau 100%. Il primo vino prodotto con la vendemmia 1975. L’inizio dell’avventura vitivinicola di Mario e Fiorentino. Ancora oggi è uno dei vini più importanti aziendali. Si chiama così perché proviene dal vigneto Palai, sopra il Borgo. Pergola trentina come da tradizione e uve lavorate in iper-riduzione, una delle tante invenzioni del Mago. Vino fresco, giovane, di facile beva ma concreto. Ottimo il retrolfattivo che ci riporta ai nasali. Voto 88/100

Rosso Faye 2010 Riserva. Cabernet Sauvigno 50%, Cabernet Franc, Merlot e Lagrein 50%. Percorso in legno dalla fermentazione in tini grandi all’affinamento in barriques nuove. Rubino quasi impenetrabile lascia tracce di se nel roteare nel calice dove si traduce in morbidezze. Al naso tanta frutta rossa avvolta in terziari speziati e dolci. Al palato importante la vena fresco-sapida sorretta da polialcoli e pseudo calore. Tannini nobili. Un gran bel rosso. Voto 91/100

Abbiamo parlato a lungo di magie, Mago Merlino e Fata Morgana. Perché? Perché puoi parlare quanto vuoi di Mario Pojer e Fiorentino Sandri, della loro genialità, delle loro invenzioni. Ma non puoi tralasciare la vera Storia del Mago Merlino vinicolo e della sua sposa la Fata Morgana. Ebbene sì. Due vini, uno fortificato l’altro dolce nati da una magia resa possibile dalle conoscenze vitivinicole associate alle tecniche di distilleria.

Merlino 13/99. Mosto di Lagrein parzialmente fermentato con alcol intorno a 4°-5° fortificato con Brandy da distillazione di Schiava e Lagarino. Titolo 19%. I due numeri in etichetta sono ad indicare le due vendemmie: la 13 per il Lagrein la 99 per le uve oggetto della distillazione. Elegante, raffinato, fine, signorile e sotto alcuni aspetti sofisticato. Una sola parola. Magico. Chapeau!

Essenzia 2011. Un insieme di Kerner, Riesling, Sauvignon Blanc, Chardonnay, Traminer. Botrizzato per l’80%. Titolo 9,5%. Stile nordico simile ai Eiswine tedeschi ed austriaci. Degno del nome di Fata Morgana. Altra magia del Mago Merlino Pojer. Chapeau!

Urano Cupisti