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Poggio Cagnano. Nel cuore della Maremma Toscana

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Poggio Cagnano. Le Anfore Tava

Le occasioni da non farsi sfuggire. L’invito da parte di un amico enologo, Francesco Petacco, l’opportunità che ti viene concessa nel visitare un’azienda in forte crescita, provare e degustare campioni di botte che formeranno i futuri vini aziendali. Tutto questo nel cuore della Maremma Toscana a Magliano. Azienda Poggio Cagnano.

“Artigiani del vino e custodi di un piccolo vigneto biologico che sorge a 500 metri di altezza  e guarda verso il mare dell’Argentario”. Questa la presentazione fatta da Alessandro Gobbetti, giovane appassionato ormai dedito anima e corpo alla vitivinocoltura, nel ricevermi là, in cima al “poggio”, sulla sommità di un antico colle che domina “l’area, spaziando dall’antica Torre di Manciano fino al mare dell’Argentario”.

Poggio Cagnano. Vista su Magliano

Terreni impervi di roccia arenaria, viti ed olivi che si mescolano così come una volta nel Chianti, 12 ettari circondati da boschi e all’interno i SEI ettari di vigneti recuperati nel tempo e che oggi rappresentano il cuore pulsante di Poggio Cagnano.

Un’avventura iniziata nel 2005, una realtà in divenire, la costruzione dei locali d’accoglienza e, poco distante in un contesto architettonico d’impatto ambientale minimo, la cantina, il regno di Francesco dove i progetti prendono forma “ in una graduale ma continua crescita con l’obiettivo di raggiungere quota 25.000 bottiglie annue nel 2023”.

Poggio Cagnano. Un vigneto

“L’arenaria è un terreno povero, magro, difficile da lavorare ma ideale per la viticoltura: ben drenato, limita la quantità di uva prodotta aumentandone la qualità. Per la preparazione del vigneto abbiamo spaccato le vene più grosse di roccia cercando di non intaccare lo stato organico di terra superficiale”. Francesco Petacco è diretto nell’indicarmi le tipologie dei terreni tra i filari.

“L’esposizione, vento costante, suolo asciutto e biodiversità sono gli elementi che ci hanno portato da subito alla scelta di una agricoltura biologica. Il nostro obiettivo è di andare oltre grazie a una sperimentazione costante con lotte alternative a base di prodotti omeopatici, insetti amici e nuovi formulati naturali per diminuire costantemente l’utilizzo di rame e zolfo al momento obbligati nell’uso”.

Poggio Cagnano. Olivi e filari

In cantina

Ma torniamo alla Cantina, dove “il tutto” diventa Vino.

Le vinificazioni e gli affinamenti sono orientati a bilanciare freschezza ed eleganza con intensità e capacità di invecchiamento.

È sempre Francesco a parlare. “Non tutte le vendemmie sono uguali e il lavoro in cantina deve necessariamente adeguarsi a quanto la natura ci trasmette. Sperimentiamo continuamente nuove tecniche per adattarci alle caratteristiche dell’annata limitando gli interventi  al minimo necessario per far esprimere al meglio i nostri vini”.

Entrato in cantina da subito la vista delle anfore Tava mi ha portato spontaneamente alla domanda: ”Anfore Tava? Non una, diverse. Spiegami il perché”.

“L’ambizione è quella di portare più complessità nel bicchiere lavorando esclusivamente su piccole masse, diversificando tecniche e materiali sia per la vinificazione che per l’affinamento. Accanto ai legni della Tonnellerie Adour stiamo provando questo tipo di terracotta dissimile dalle altre. Più che terracotta  definirei il materiale impasto sartoriale, adatto ad un vino piuttosto che ad un altro. Porosità ottimale che calibra il vaso vinario secondo le esigenze delle nostra cantina”.

Poggio Cagnano. I legni Adour

Era giunto uno dei momenti che legittimavano la mia presenza a Poggio Cagnano: gli assaggi di botte. Calice in mano via tra vasche inox, anfore di diversa capacità, barrique, tonneaux e tini troncoconici ad assaggiare Vermentini, Sangiovesi, Ciliegioli, Cabernet Sauvignon, Merlot. I segreti della cantina totalmente svelati. Anche quella vendemmia tardiva semi-nascosta, un vino che verrà.

E la capacità del degustatore viene fuori con il saper apprezzare, valutare il vino che sarà, che ancora è in fase di costruzione, i tagli che finiranno nelle vasche d’assemblaggio e prenderanno forma con i nomi con cui usciranno: Carusel, Selvoso, Euforia, Altaripa, Arenario ecc…

Esperienza fantastica che ti fa partecipe del progetto e sentirti uno di loro.

Poggio Cagnano. Vini assaggiati

Gli assaggi dei vini in commercio

  • A NEBULA IS A DISTINCTIVE BODY OF INTERSTELLAR CLOUDS. Vermentino 100%. Piccola produzione annua. DOC Maremma Toscana Vermentino. Vinificazione in Cemento e Anfora (30% sulle bucce). Affinamento in Cemento. Un vino controcorrente. Il palato è teso con una amalgama di sapidità e freschezza tutt’altro che banale. L’ho bevuto di gusto.
  • CARUSEL 2020. Vermentino 100% macerato in anfora. Uno di quei vini dove ti fermi a pensare. Fresco, verticale e reattivo. Lo definirei vino progettuale. Ricco di materia con articolazione sapida. Meritevole d’attenzione
  • Euphoria 2019. Sangiovese fermentato e affinato in anfora. Vino di polpa che regala vibrazioni sapide. Frutti rossi e floreali macerati con vena succosa. Si è lasciato bere di slancio.
  • Altaripa 2018. Sangiovese 100%. Tonneaux aperti e troncoconici. Un vino elegante. Versione in stato di grazia. Ben concentrato sul frutto al palato guadagna in tensione, mineralità e persistenza. Da consigliare.

Urano Cupisti

Visita effettuata il 11 luglio 2022

Poggio Cagnano
Podere Cagnano II
Manciano (Gr)
Cell:  346 108 3534

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www.poggiocagnano.it