Podere San Lorenzo. Atto a divenire Brunello

“Tutto ha avuto inizio da un pezzo di terra e da quattro stagioni da aspettare”. Così il benvenuto di Luciano Ciolfi, anima del Podere San Lorenzo a Montalcino.

“San Lorenzo, come hai potuto notare nel raggiungerci, si trova sul versante sud-ovest del Comune e si sviluppa a 500 metri di altitudine sulla cresta delle colline che dal poggio della Civitella si allungano morbide fino al fiume Ombrone. I terreni si estendono sui due versanti delle colline, con il bosco verso nord e la Val d’Arbia, e i vigneti esposti verso sudovest e la Maremma”.

Luciano Ciolfi mentre spilla il campione di botte

Una storia lunga tre generazioni, che porta oggi l’azienda a coltivare sette ettari di vigne, tutte a Sangiovese.

La precisione e la misura nell’espressione delle differenti prerogative date dai terreni e dalla voluta tradizione, sono a San Lorenzo costantemente preferite a ogni possibile scorciatoia alla ricerca di uno stile più accattivante e facilmente accessibile.

Sotto il profilo dei terreni ho calpestato alternanza di strati di argilliti (galestro) di colore grigio nocciola talvolta verde o sfumato in rosso, con strati calcarei di colore grigio.

I vigneti – mi ha ricordato Luciano – sono stati impiantati i primi nel 1972 e gli ultimi nel 2018. Il tipo di allevamento è a Cordone Speronato.

In cantina, per passare dalla vigna al calice, il cammino è lungo, come lungo e necessario il riposo durante l’affinamento. Un percorso in perfetta sintonia con quanto previsto dal disciplinare di produzione, ferreo quanto basta a dissolvere tentativi di cambiamenti rischiosi per il “buon nome” del Brunello.

Podere San Lorenzo, foto Il Gourmet Errante

La scelta dei legni molto rigorosa: barriques di secondo e terzo passaggio per il Rosso dove resta per 12 mesi e botti grandi per il Brunello dove la permanenza minima è di due anni mentre per la Riserva un anno in più.

Il Brunello di Montalcino San Lorenzo viene messo in commercio dal gennaio del quinto anno successivo alla vendemmia. La Riserva un anno dopo.

Sarebbe fin troppo riduttivo limitare le risorse di Luciano alla scrupolosa osservanza del Disciplinare. Elabora vini di ammirevole costanza qualitativa, sostenuti da pregevoli doti di finezza tannica, nonché da un solido radicamento territoriale.

Gli Assaggi

Diversi, sia come campioni di botte atti a divenire Brunello e Riserva, sia quelli già in commercio.

Podere San Lorenzo. Alcuni campioni assaggiati

Atti a divenire Brunello e Riserva:

Brunello 2018. Andrà atteso con fiducia

Brunello 2019. Al momento di facile lettura. Sarà così?

Brunello Riserva 2019. Coinvolgente selvatichezza del frutto. Sulla buona strada.

Brunello Riserva 2016. Campione semplicemente sublime.

Podere San Lorenzo. La riserva 2015 Bramante

Già divenuti Brunello e Riserva:

– Rosso di Montalcino 2019. Un vino dalla complessività  già risolta in bevibilità. Ottimo, voto 89/100;

– Brunello di Montalcino  2016. Che dire: purezza di frutto emozionante, magica sintesi di dolcezza e sapidità. Eccellente, voto 94/100;

– Brunello di Montalcino 2015. Nonostante un anno in più di affinamento in bottiglia non riesce a raggiungere il precedente. Eccellente, voto 90/100;

– Brunello di Montalcino Riserva 2015. Assetto al palato di convincente tridimensionalità. Eccellente, voto 93/100.

I vini coniugano stoffa e struttura in uno stile severo, per nulla concessivo, pensati come sono per sfidare decenni, in particolare le “Riserve”. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita del 10 maggio 2021

Podere San Lorenzo
Località Podere Sanlorenzo, 280
53024 Montalcino (Siena) Italy
TEL.  +39 339 6070930

info@poderesanlorenzo.net

www.sanlorenzomontalcino.it