Principe dei vitigni, vitigno nobile, difficile da interpretare, internazionale, sfida importante per qualsiasi enologo e via, via, via.

Però tutti cercano di allevarlo su territori diversi e produrre vini a dimostrare che il luogo scelto è quello vocato.

Francamente i risultati dei più ci portano lontano dai meravigliosi Pinot Noir della Borgogna, unici inarrivabili.

Ne è cosciente Vincenzo Tommasi, viticoltore del Casentino, impressionato e fulminato dalle parti di Vosne-Romanée, nella Côte de Nuits, in Borgogna.

Da sempre ha creduto che il micro clima di questa parte della Toscana vicina al confine con la Romagna, fredda d’inverno, assolata d’estate, lontana da qualsiasi zona umida, desse la possibilità di dar vita ad una coltivazione del principe dei vitigni.

E nel suo Podere della Civettaja, nell’Alto Casentino, ha dato vita al suo progetto: produrre un Pinot Noir lontano dal modello borgognotto pur assimilandone i metodi, lontano dai legnosi vini modaioli, cercando di dare una identità precisa: un Pinot Noir di montagna.

Podere della Civettaja. Il capitello con un contadino che attende la rivelazione. Da qui la scelta dell’etichetta

Il risultato è che il Pinot Noir del Podere della Civettaja si è inserito tra i ricercati italiani della tipologia.

Approccio biologico ed artigianale, fermentazioni spontanee, assenza di chiarifiche e filtrazioni. Lavoro in vigna ispirato alla semplicità ed al buon senso. Al resto ci pensa il terroir particolare di quella parte della Toscana estrema.

“Quello che mi interessa in un vino è l’equilibrio– sostiene Vincenzo Tommasi- l’obiettivo è quello, di anno in anno, di vendemmia in vendemmia, di portare in cantina uve mature al punto giusto, integre (la parte più difficile) e l’uomo, in questa fase particolare, deve accompagnarle senza lasciare tanta impronta di sé”.

L’occasione di parlare del Pinot Noir del Casentino è stato l’annuale incontro dei produttori “folli” riuniti nell’Associazione Vignaioli di Pinot Noir dell’Appennino Toscano, i Vignaioli di Montagna. Anarchici, eretici, magnifici vignaioli che ci mettono la faccia.

Podere della Civettaja. Pinot Noir 2016

Luogo di incontro avvenuto nel mese di Dicembre 2019 è stato Borgo a Mozzano, nella Media Valle lucchese. Tutti e otto vignaioli presenti rappresentanti di aree specifiche: Garfagnana, Lunigiana, Mugello, Media Valle, Casentino.

Pinot Noir 2016 Podere della Civettaja. Fresco e leggero come una carezza. L’impegno di Vincenzo Tommasi a tirar fuori da questo Pinot del Casentino, il lato più elegante. E il Principe dei Vitigni, forgiato in alta montagna, lo ha assecondato. Profilo floreale, marcatura fruttata, terziari a dare l’espressione massima dell’affinamento, rimandi incantevoli di un connubio naso-palato tutt’uno. Un Pinot Noir che riflette l’immagine del suo produttore. Eccellente, voto 90/100

“Guidato da un mix di esperienza, spiccata sensibilità, intuito, curiosità e passione, anno dopo anno riesce a sfornare questo piccolo gioiello che si è ormai collocato tra le versioni di pinot nero più intriganti prodotte al di fuori del tempio sacro della Borgogna”  Così riportato nella Guida Slow Wine 2017. Come non condividere.

Il 2015 mi aveva entusiasmato, il 2016 ancora di più. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggio effettuato nel dicembre 2019

 

Podere della Civettaja

Via di Casina Rossa, 5/a – Località Romena

Pratovecchio (AR)

Tel. +39 339 7098418