Pietri Geraud. Vini sul terrazzino

“La  Côte Vermeille (in catalano: Costa Vermella) è il nome dato alla costa sud del Alberes Pirenei orientali dove il sole splende più di 320 giorni all’anno. Inizia a sud di Argeles sulla spiaggia di Racou e si estende fino al confine spagnolo a Port Bou attraverso Collioure, Port-Vendres, Banyuls e Cerbere. Corrisponde al luogo in cui il massiccio dei Pirenei incontra il Mediterraneo”.

È iniziata così la lunga chiacchierata con la responsabile del piccolo negozio “Piétri Géraud” nel centro di Coilloure, vicino al Castello Reale e al famoso Campanile. Mi ha accolto in un luminoso pomeriggio “primaverile” di Marzo. La primavera metereologica sarebbe arrivata dopo due giorni.

Provenivo da un’altra zona vinicola molto particolare e legata con Coilloure e la vicina Banyuls, il Maury. Zone climatiche completamente diverse, mediterranee le prime, continentale la seconda ma unite da un modo particolare di produrre Vins Douce (VND) da renderle uniche, ineguagliabili.

La Côte Vermeille

Mai definizione così azzeccata dovuta dal colore delle rocce scistose all’alba e al tramonto riversando sulle acque marine splendidi riflessi.

“I promontori che offrono splendidi panorami costieri e luce mediterranea unica che fa cantare i colori. Blu del cielo e del mare, viti verdi, case ocra, barche rosse Ispirazione per Matisse e Derain, che hanno vissuto a lungo a  Collioure fondando quel movimento artistico conosciuto come Fauvismo”. La chiacchierata è continuata come preparazione per capire dove mi trovavo e il perché di questi vigneti.

“La roccia bruciata dal sole si precipita verso il blu intenso del Mediterraneo. Ai suoi fianchi, la vigna regala gli squisiti vini di  Banyuls, conosciuti in tutto il mondo, e  Collioure. I vecchi porti di pesca incastonati sul bordo dell’acqua, con i Pirenei  sullo sfondo, completano il quadro. E i vigneti che ondeggiano sulle pendici”.

L’ingresso della cantina Pietri Geraud

La gentile accompagnatrice, dopo aver chiuso la “bottega”, mi ha portato in una stradina laterale. Aperta una saracinesca ha svelato la cantina del Domaine Pétri Géraud. Vasche inox, barrique aperte, damigiane svestite qua e là.

Ho capito da subito che mi trovavo di fronte alla fiera identità  di quella parte marina del  Roussillon. Poi, di fronte, a visitare il deposito dei vini fin sul terrazzino dove ho trovato esposte le damigiane svestite contenenti “oro color oro”. Vale a dire la produzione dello speciale vino ossidato.

Pietri Geraud. Vini ad “ossidare”

Che meraviglia vedere quei contenitori arcaici e tradizionali catturare i raggi del sole che, piano piano, scendeva verso il tramonto.

Alla fine del XIX secolo nacque il Domaine Piétri Géraud. Oggi è rappresentato da due donne: Maguy e sua figlia Laetitia. “Coltiviamo 20 ettari, di cui 16,5 sui ripidi pendii dei comuni di Collioure e Banyuls. È su quest’ultimo collegamento nei Pirenei, delimitato dal Mar Mediterraneo, che si basano le terrazze di scisto che formano l’area di denominazione Collioure e Banyuls; terreno accidentato, mutuato da una forte identità in cui tutto è ancora coltivato a mano.

Pietri Geraud. Barriques all’aperto

Le viti danno il meglio di sé ma i raccolti rimangono bassi: nel nostro campo la media è, a seconda dell’anno, di 22hl / ha”. Tutto questo ed altro durante la salita e discesa delle ripide scalette all’interno del “deposito vini”.

Il  vitigno principe della regione è il Grenache Noir (che è presente nei Vins Douce minimo nella misura del 50%) con forti presenze di  Mourvèdre, Syrah e Carignan. Usati per i particolari  rossi e rosati. Anche le uve a bacca bianca ricoprono particolare importanza per la produzione di vini spettacolari, unici. Grenache Blanc, Muscat d’Alexandrie e Tourbat dit Malvoisie du Roussillon.

Un po’ di assaggi

Ritornato nella “bottega” del centro ad assaggiare le “perle di Coilloure e di Banyuls”:

Assaggi a raffica: Sei Banyuls Vins Doux Naturels, tre vini denominati Les Trésor du Domaine, Le Muscat de Rivesalles ed infine cinque Vins de Collioure nelle versioni Rouge, Rosé e Blanc.

Dovrei menzionarli tutti, ben quindici. Mi limito a:

Alcuni vini assaggiati Pietri Geraud

– Le Muscat de Rivesalles il Moscato preferito durante le feste natalizie. Vivace, esotico, aromatico;

– Le Collioure Trousse Chemise. Un vino atipico dove il Mourvèdre è il vitigno di riferimento. Prodotto solo nelle migliori annate e in edizione limitata: 1.500 bottiglie.  Adatto alle nuove sensazioni fuori dagli schemi. Interessante.

– Le Banyuls Hors d’âge. Assemblaggio di barriques di 15 e 20 anni d’età, un vino eccezionale, di tradizione catalana, prodotto solo in quantità limitate, 300 bottiglie l’anno. Da meditazione.

– Le Banyuls 1951. Da una barrique ritrovata nel tempo. Un vino di quasi settant’anni, da brivido. Da centellinare goccia dopo goccia.

Ognuno a raccontare storie, tradizioni di questa terra poco conosciuta, diversa dal resto della Francia. Terra di confine dove ritrovi l’irruenza e carattere catalano insieme allo charme francese.

Piétri Géraud, il Domaine al femminile, a Collioure, nella Côte Vermeille, a due passi dalla Costa Brava. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 19 marzo 2019

Domaine Piétri Géraud

Rue Pasteur 22

Collioure (Roussillon)

Tel   0049 468820742

domaine.pietri-geraud@wanadoo.fr

www.domaine-pietri-geraud.com