Pandemia atto III. Lockdown a casa. Le aziende mandano campioni. Li assaggio, li degusto e ne parlo. Castello di Bossi: un Classico di Castelnuovo Berardenga.
L’ala ovest e quella a sud-est della “farfalla”. Il territorio di Castelnuovo Berardenga, la parte sud del Chianti Classico, quello del Gallo Nero.
Il Castello di Bossi rappresenta uno dei “fuoriclasse” dell’ala ovest.
Quella strozzatura geografica – tra i confini di Gaiole in Chianti e Siena – dove si trova Pianella, che divide il territorio comunale in due parti simili a grandi ali di farfalla. Ad ovest troviamo Vagliagli, Pieve Asciata, Quercegrossa, Pontignano, Bozzone e Bossi con il suo Castello, a sud-est, oltre al capoluogo, San Gusmè, Badia d’Ombrone, Villa a Sesta e Monteaperti.
Il paesaggio è quello collinare che contraddistingue le colline del Chianti Classico con un idro-clima particolare dato dalle valli del fiume Ombrone e del suo affluente Arbia.
La Tenuta Castello di Bossi, insieme alla tenuta di Renieri, Barbaione nel Chianti Classico, Renieri a Montalcino e Terre di Talamo a Scansano, fa parte del Pianeta Vitivinicolo Toscano Bacci Wines.
La Tenuta si estende su 500 Ha di terreno di cui 120 coltivati a vigneto. L’altitudine media è di circa 350 m sul livello del mare e la loro esposizione ruota da sud-est a ovest. Qui trovano dimora le tre uve principali allevate: Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Il Sangiovese di Castelnuovo Berardenga, diversamente dalle altre zone del Chianti Classico, ha una maturazione fenolica e tannica maggiore grazie al clima mitigato. I terreni predominanti sono il tufo, le argille gialle, le sabbie limose e il sasso spezzato.
A dirigere l’azienda dal 1984 è Marco Bacci che si avvale del lavoro del figlio Jacopo e dell’amico imprenditore internazionale Serguei Beloussov. L’anno della vera svolta e coinvolgimento lavorativo a tempo pieno è stato il 1996.
La loro filosofia?
– Missione: permettere a tutte le persone di poter godere di alcuni fra i migliori vini chiantigiani;
– Visione: produrre alla perfezione vini biologici in modo da garantire eccellenti standard qualitativi.
Se a questo colleghiamo tradizione ed innovazione, l’insieme per aver raggiunto l’eccellenza nelle produzioni è comprensibile.
Gli assaggi
– Castello di Bossi Chianti Classico Docg 2018. Vivido manto rubino. Confettura di ribes e mirtillo, felce e peonia macerata, erbe orientali. Avvolgente al sorso con un bagaglio tannico cucito a misura. In poche parole elegante. Eccellente, 91/100
– Castello di Bossi Chianti Classico Docg “Gran selezione” 2016. Manto rubino consistente. Quadro olfattivo affascinante. Una Grande Selezione di classe. Travolge con i fiori macerati, il sottobosco, la ciliegia, l’accenno minerale e gli speziati a non finire. Al palato complesso, ampio, con ritorni olfattivi in una chiusura infinita. Eccellente, voto 94/100
Castello di Bossi Corbaia Igt Toscana 2015. L’eccellente incontro tra Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Rubino intenso. Sotto l’aspetto olfattivo lo definirei “divertente” per quell’orizzontale dove ti perdi a ricercare gli elementi che contraddistinguono i due vitigni.
L’infuso di erbe officinali ti allietano nell’identificare i secondari, quelli provenienti dalla fermentazione. Poi ti perdi nei terziari ed individui già all’olfatto la struttura di questo vino.
Al palato ti colpisce l’equilibrio tra freschezza, trama tannica e avvolgenti morbidezze. Chiusura lunga per un vino classificabile nell’Eccellenza con voto 94/100
I vini di Marco Bacci raccontano benissimo il suo carattere. Lavoro in vigna ispirato alla semplicità e al buon senso (prediligo questo concetto al pluricelebrato “biologico”) che porta al rispetto di ogni singolo terroir. In cantina la fedeltà dettata dalla tradizione pur nella ricerca dell’eleganza che non guasta. Chapeau!
Urano Cupisti
Vini assaggiati il 9 maggio 2021
Castello di Bossi
Località Bossi 28
Castelnuovo Berardenga (Si)
Tel: 0577 359330