Pandemia atto III. Lockdown a casa. La decisione di aprire bottiglie dalla mia cantina frutto di visite nel tempo. Le assaggio, le degusto e ne parlo.

Birgit Braunstein.
Quel ramo del lago Neusiedlersee…

“Quel ramo del lago Neusiedlersee, che volge a mezzogiorno, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi in delimitata costiera con il paesino di Purbach, a ovest del lago, con il suo borgo fiorito dove, lungo la strada principale, troviamo le tipiche cantine Weingüter”.

Mi sono permesso di prendere a prestito il celeberrimo inizio dei Promessi Sposi e rielaborarlo per l’occasione. Quale?

La degustazione dei vini di Birgit Braunstein, rimasti nella mia cantina dopo la visita nell’ormai lontano 2017. E la visione manzoniana mai così felice.

Birgit Braunstein. Le anfore interrate in giardino

Del resto nel contesto pandemico in cui viviamo, c’è tempo anche per i ricordi che alimentano la voglia, mai sopita, di assaggiare, degustare e raccontare in modo diverso da un semplice e banale revival.

Birgit Braunstein uno dei più noti volti femminili dell’enologia austriaca. Il guru indiscusso della biodinamica. Mentre osservo le quattro bottiglie rimaste in cantina, pronte per il loro sacrificio, mi tornano in mente quei momenti particolari legati alla conoscenza di Birgit.

“Varcato i il portone mi trovai immerso in una atmosfera di pace e capii da subito la personalità di Birgit. La successiva conversazione “creò” ore amichevoli, divertenti, gradevoli”. Così dagli appunti ritrovati, presi in diretta.

“Nonostante abbia sviluppato, meglio dire modernizzato, la cantina, una cosa è rimasta e rimane nella sua vita di vignaiola: il rispetto del luogo, dei suoli e dei tempi di maturazione secondo i cicli imposti da madre-natura”. La filosofia di Birgit.

Birgit Braunstein. I vini riassaggiati

“22 ettari di vigneti con 10 varietà di vitigni compresi tra il lago e la retrostante collina di Leitha. Siamo nel cuore della sottozona Leithaberg, dove terreni calcarei, quarzo cristallino, scisto e il microclima del lago danno origini a vitigni dalle cui uve si ottengono vini superlativi”. Ancora la lettura degli appunti come “guida” per la degustazione in procinto di fare.

“E tutt’intorno l’energia positiva necessaria per l’evoluzione dei suoi  vini”.

L’assaggio

Brigid  Pinot Blanc 2016.  Brigid è la dea celtica della luce. Mineralità pura e sottile! Sottili note di marzapane, mentolo, grafite, verbena odorosa, fiori bianchi e nocciola macinata. Pienamente maturo e vibrante con una struttura minerale tesa e un finale lungo.

Birgit Braunstein. Blaufrankish felsenstein 2007

Magna Mater Chardonnay 2013. È il bianco “fatto” in anfora interrata in giardino. Diverso, proprio diverso. Colore torbato, frutta al naso e finale burroso con tracce di zafferano. Al palato ampio e caldo. È un susseguirsi di sentori a bicchiere vuoto. Difficile da classificare. Direi disarmante.

Blaufrankisch Leithaberg 2012. I vecchi vitigni portano forza di carattere e profondità; il calcare delle coperture porta finezza ed eleganza; terreni vitali producono vini salubri. È un pregiato vino di terroir con una succosa struttura acida e tannini levigati. Inimitabilmente minerale, profondo ed elegante. Ha un sapore di mora, ribes rosso e torrone con un tocco di limone sul finale.

Blaufrankisch Felsenstein 2007. Croccante, pepato e pieno di sapore di frutti di bosco freschi. Ha un sapore fresco e fruttato che ricorda la mora e il pepe. È potente e concentrato, ma rimane morbido al palato.

“C’è solo un potere, la Natura. Lavorare in modo biodinamico significa impegnarsi in un metodo olistico che integra il cosmo, il sole, la luna e la terra. Il risultato è l’ottenere vini vivi, vibranti”. La vocazione di Birgit alla biodinamica. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggio del 2 marzo 2021

Weingut Birgit Braunstein
Hauptgasse 18
7083 Purbach am Neusiedler see Austria (A)
Tel +43 26835913

e-mail: birgit@weingut-braunstein.at

www.weingut-braunstein.at