Palazzo Vecchio. Un nome che ci rimanda al famoso palazzo civico di Firenze chiamato anche Palazzo della Signoria, di trecentesca memoria.
Qui non parliamo di un palazzo bensì di un Borgo anch’esso trecentesco.
“Se Leonardo Da Vinci avesse visto Palazzo Vecchio l’avrebbe forse scelto come sfondo di un suo quadro rendendolo immortale. Borgo rurale ricco di storia e di grande fascino che risale al 1300 ed è posto in collina circondato dalle sue vigne, tutte coltivate a Nobile di Montepulciano, ed affacciandosi sulla Val di Chiana è visibile da lontano per il suo grande e caratteristico Pino”.

Terra di confine tra lo Stato Pontificio e il Gran Ducato di Toscana è stato per molti anni posto di dogana, testimone di furiose battaglie e di grandi eventi storici. L’evento più importante che è durato ben oltre 70 anni è rappresentato dalla Bonifica della Val di Chiana permettendo al Borgo, divenuto centro vinicolo, di collegare il proprio terreno con quello di Montepulciano.
Oggi Maria Luisa Sbernadori insieme al fratello Luca Sbernadori, nel segno della continuità di una ristrutturazione e vera rivoluzione fatta dal padre Marco Sbernadori, lavorano per la promozione e per la produzione del Vino Nobile di Montepulciano di Palazzo Vecchio.

Con Luca parlo di tutto questo e dei numeri aziendali:
– 13 Vini in produzione “la cui territorialità è fortemente sentita, prodotti con vitigni autoctoni toscani”;
– 26 ettari vitati suddivisi in tredici diversi vigneti situati tra i 280 metri e i 350 metri di altezza, di cui 6 per la produzione delle proprie etichette e 20 come conferitore alla locale Cooperativa;
– Vigneti a raggiera 360° intorno al Borgo medievale;
– Terreni di argilla, Tufo e Limo;
– 50.000 bottiglie annue. Una produzione limitata per garantire la qualità al consumatore finale.
“Il primo vino di Palazzo Vecchio? È stato il Nobile di Montepulciano Riserva 1990 la cui annata è ricordata per essere stata una delle migliori degli ultimi cinquant’anni”.
Agricoltura biologica, bio-dinamica, eco-sostenibile? La risposta di Luca:

“Il nostro enologo, Alessandro Leoni, segue il progetto ZEI (acronimo di Zero Environmental Impact tradotto Impatto Ambientale Zero), perché è convinto che si faccia presto a dire sostenibilità quando è difficile trovare soluzioni concrete. La fertilità del suolo e la salubrità della pianta sono fondamentali per la produzione di vino. Se infatti, da una parte, “biologico” significa fare agricoltura senza prodotti di sintesi, dall’altra tale protocollo permette l’utilizzo di sostanze come il rame.
Nel caso del progetto ZEI, l’idea è quella di testare alcuni estratti vegetali provenienti da altre piante, come l’acido salicilico e l’etilene, che migliorano il metabolismo-della vite, arrivando alla sintesi di miscele bilanciate, completamente prive di elementi chimici tossici e in grado di proteggere la pianta e arricchirne le qualità organolettiche a partire dalle bucce delle uve”.
Al momento degli assaggi ci ha raggiunto il padre Marco. Parlare con lui di vino mi ha portato indietro nel tempo, a quella nouvelle vague intesa come processo creativo dove il personaggio racconta la sua visione del mondo. Scelte stilistiche e narrative, personali e riconoscibili. Fantastico stare ad ascoltarlo.

Gli assaggi
– Arlet 2023. Sangiovese 100%. Cinque mesi sulle fecce. Un po’ malizioso. Ottimo, voto 88/100;
– Brais 2023. Grechetto, Malvasia, Trebbiano. Ottimo, voto 88/100;
– Bliss. Insieme di quattro annate di Merlot. Cabernet Franc, Petit Verdot, 14,5%. Eccellente, voto 90/100;
– Cortona 2021. Sangiovese 70%, Syrah 30%. Affinamento per sei mesi in botte grande. Ottimo, voto 89/100;
– Dogana 2021. Rosso di Montepulciano, Prugnolo Gentile 80% e Merlot 10% e Canaiolo 10%. Ottimo, voto 89/100;
– Maestro 2020. Nobile di Montepulciano. Prugnolo Gentile 85%, Mammolo 5%, Canaiolo 10%. Due anni di rovere. Eccellente, voto 90/100;
– Nobile di Montepulciano Riserva 2019. Prugnolo Gentile 100%. Tre anni in legno e un anno di affinamento in bottiglia. Eccellente, un grande risultato, voto 92/100;
– Nobile di Montepulciano Terra Rossa 2017. Prugnolo Gentile 100% proveniente da Vigna del Bosco (1951). Quattro anni di rovere. Eccellente, altamente raccomandato. Voto 93/100, Chapeau!

Il territorio del Comune di Montepulciano negli ultimi anni sta portando alla luce il serio lavoro di alcune realtà dove il talento vitivinicolo rende più consapevole il valore dei vigneti. Tra questi sicuramente Palazzo Vecchio dove per molti decenni i vigneti sono stati sfruttati come serbatoio di vini ordinari. Poi è arrivato Marco Sbernadori e tutto è cambiato. Maria Lucia e Luca ne sono il futuro. Chapeau!
Urano Cupisti
Visita effettuata il 2 luglio 2024
Palazzo Vecchio
Via di Terra Rossa 5 – località Valiano -Montepulciano (Si)
0578 724170