6,5 ettari vitati, una produzione media di 30/35mila bottiglie annue. Vigneti dislocati intorno al nucleo centrale aziendale su terreni composti d’argille sedimentarie del pliocene; calcarei, poveri d’azoto e sostanze organiche ma ricchi di potassio, magnesio e calcio assimilabile. Dal 2009 si è iniziato un processo di conversione dei vigneti verso l’agricoltura biologica.

Ho voluto iniziare di proposito dai numeri, dalla consistenza aziendale, per presentare questa realtà che nel 2021 ha deciso di intraprendere una nuova avventura. Passaggio del testimone all’interno della famiglia Pagani de Marchi, originaria della Svizzera, tra la Signora Pia e il figlio Matteo. Quest’ultimo, partendo dal profondo legame con il territorio, ha deciso di dare un nuovo indirizzo più giovane, dinamico, di cambiamento, al passo con i tempi. 

Pagani de Marchi. Insieme ad Ilaria e Stefano

È tempo di cambiamenti

Ilaria Simoni, addetta all’accoglienza, Stefano Moscatelli, agronomo e capo cantina, Stefania Tacconi, pubbliche relazioni, ad attendermi. Dopo alcuni anni di nuovo a Casale Marittimo, di nuovo da Pagani de Marchi a scoprire le novità in essere, work in progress, che vogliono presentare oggi un’azienda rinnovata nella forma e nella sostanza.

Non solo la veste grafica, importante biglietto da visita del cambiamento in corso, ma anche una filosofia di produzione pronta per crescere nell’allargamento della presenza sui mercati che vanno oltre il bacino tradizionale di utenza. Ma soprattutto presentare prodotti sempre più eccellenti.

Nuova linfa, nuovo entusiasmo, una ricerca di partecipazione rivolta ai wine tourist, oggi più che mai da non sottovalutare e, vista la vicinanza di Bolgheri, far capire all’appassionato del vino che esistono territori limitrofi “che hanno il suo perché e una “storia” sicuramente più importante”.

Reperti etruschi

Ricordiamoci che, proprio nei terreni di Pagani de Marchi, fu rinvenuta una tomba etrusca di particolare rilievo storico attribuita ad un personaggio facoltoso ribattezzato dagli archeologi: “Principe Guerriero”.

Dai reperti trovati in loco, in particolare strumenti legati alla coltivazione della vite e del vino, se ne è dedotto che già oltre 2.500 anni fa in questo territorio, posto sulla strada che collegava la città etrusca di Volterra con il mare, si allevavano vitigni e si produceva vino.

Perché non far conoscere questa realtà storica ad un numero maggiore di persone che si identificano tra i Wine lovers?

Pagani de Marchi. Vasche inox

In vigna

Ma vediamo come si lavora in vigna. A parlare per primo è stato Stefano, nella sua funzione di agronomo.

“In linea con la filosofia dell’azienda, la cura delle vigne in ogni fase, dal germogliamento alla vendemmia, con l’attuazione delle pratiche colturali come la potatura verde o il diradamento dei tralci e dei grappoli, è il cuore del lavoro nostro giornaliero. Le concimazioni sono ridotte e si limitano all’apporto di sostanza organica, senza l’utilizzo di diserbanti chimici o di molecole di sintesi nei trattamenti antiparassitari”.

E la fase delicata delle fermentazioni ed affinamenti?

Stefano ha risposto nella sua veste di chef de cave:

Pagani de Marchi. Barriques

“Dopo un’accurata selezione dei grappoli al momento della raccolta, le uve vengono portate in cantina per la vinificazione. La macerazione avviene in vasche di acciaio di 50 hl con il controllo della temperatura. I tradizionali rimontaggi sono eseguiti manualmente, la fermentazione è spontanea senza lieviti selezionati.

Il vino viene travasato in fusti di rovere francese da 225 l di 1° e 2° passaggio dove avviene la fermentazione malolattica. Il Sangiovese sosta 12 mesi in tonneaux, il Cabernet 12/16 mesi in barriques di rovere francese mentre il Merlot 18 mesi. Trascorso tale periodo, i vini vengono imbottigliati e si affinano per ulteriori 6-12-18 mesi circa prima di essere messi in commercio”.

Pagani de Marchi. Logo

Il logo aziendale, quella paperella un po’ diversa, cosa sta a significare?

È stata Ilaria a rispondermi.

“Tra i vari reperti rinvenuti, oggi custoditi in vari musei, vi è lo “psicopompo”, una papera in bronzo appartenente all’ascia del principe guerriero ritrovata all’interno della sua tomba. Lo psicopompo era considerato dagli Etruschi una sorta di portafortuna in guerra.

L’ascia del principe fu trovata proprio dalla signora Pia che assisteva, meglio dire sopraintendeva agli scavi. Fu così deciso che lo Psicopompo sarebbe diventato il simbolo aziendale”. 

Pagani de Marchi. Anfore

Gli assaggi

Era giunto il momento degli assaggi:

– Blumea 2020, Vermentino 100%.

Note Aziendali. Un po’ per sfida, un po’ per curiosità abbiamo cominciato, dal 2009, a produrre un vino bianco. Il Vermentino è senz’altro il vitigno a bacca bianca che esprime al meglio le sue potenzialità sulla costa toscana. Raccolto verso metà settembre, dopo diraspatura e pressatura soffice delle uve, segue una decantazione naturale del mosto raffreddato per esaltare la componente aromatica delle uve. La fermentazione si svolge a temperatura controllata (16/18° C) e il vino sosta per 3 mesi in vasche inox e per altri 3 mesi in bottiglia.

Le mie considerazioni. Naso orchestrato su sentori floreali di erbe di campo e fruttati su pesca, pera e mela golden. Palato con ottima acidità e chiusura sapida. Ritorni floreali e ottima persistenza. Ottimo, voto 88/100;

– Montaleo 2019, Sangiovese 70%, 15% Cabernet Sauvignon, 15% Merlot.

Note aziendali. Nato nel 2003 il Montaleo è il vino di ingresso della nostra azienda. Viene vinificato a temperatura controllata di circa 28°C per garantire integrità di aromi e freschezza. La maturazione avviene in vasche inox da 50 ettolitri con durata media di cinque mesi. Il successivo affinamento in bottiglia varia da 6 a 8 mesi.

Le mie considerazioni. Apre su note di visciole, sentori erbacei, note speziate e di torrefazione. Al palato acidità e sapidità donano una buona nota di freschezza, rimandi di tannini incisivi con ottima persistenza. Ottimo, voto 88/100;

– Olmata 2018, Merlot 50%,Cabernet Sauvignon 30%, Sangiovese 20%.

Note aziendali. Olmata è nato per esprimere la completa vocazione vitivinicola del territorio di Casale Marittimo in una bottiglia. È l’espressione di tutti i vigneti aziendali. Le diverse varietà vengono vinificate separatamente in vasche inox da 50 hl e affinate in barriques di 2° e 3° passaggio per 12 mesi, dove si compie anche la fermentazione malolattica. Una volta imbottigliato sosta in vetro per ulteriori 12 mesi.

Le mie considerazioni. Ventaglio olfattivo ricco e invitante che spazia dal floreale macerato, al fruttato e perdersi nello speziato. Viole mammole macerate, piccoli frutti di bosco, mirtilli e lamponi, poi i balsamici e i soffi di vaniglia. Al palato le morbidezze ben bilanciate dalle durezze. Tannino importante ed un finale persistente. Siamo sul gradino dell’Eccellenza, voto 91/100;

Pagani de Marchi. Vini assaggiati

– Principe Guerriero 2019, Merlot 60%, Cabernet Sauvignon 40%. Percorso in Anfora.

Note aziendalì. Da noi, l’idea di un Sangiovese in purezza prese campo da subito, con la prima vendemmia del 2001. Oggi Matteo, seguendo i consigli del consulente enologo Attilio Pagli, ha voluto legare il nome di questa etichetta ad “un nuovo vino”, internazionale, moderno. “Principe Guerriero” è il frutto di una attenta selezione dei grappoli migliori di Merlot e Cabernet Sauvignon, di una lavorazione in cantina totalmente diversa, utilizzando le anfore per poi assemblare il tutto in vasche inox. Conclude il percorso sostando dai 6 mesi ai 12 in vetro prima della commercializzazione.

Le mie considerazioni. Dico da subito, una gran bella anfora! Profilo olfattivo ampio e complesso, con profumi erbacei che avvolgono i floreali macerati e fruttati. Confettura di more, cardamomo, pepe nero e china. Al Palato ricco di struttura ed eleganza. Eccellente, voto 91/100;

– Casa Nocera 2016, Merlot 100%.

Note aziendali. Casa Nocera rappresenta l’espressione più alta della nostra azienda. Si ottiene dal singolo vigneto “La Nocera” di circa 6 ha, allevato a Guyot. La vendemmia ha origine nella prima decade di settembre. La scelta di usare lieviti naturali, le lunghe macerazioni, i rimontaggi tradizionali ed i delestages, il tutto a temperatura controllata, esaltano l’ottima espressione delle uve e del territorio contribuendo ad ottenere la qualità superiore di “Casa Nocera”.

Il nostro Merlot necessita di un lungo affinamento per esprimere al meglio le sue potenzialità, costituite da grande eleganza, ottima freschezza, senzazioni di raffinati aromi. Il vino sosta in barriques francesi per circa 18 mesi, dove si svolge anche la fermentazione malolattica, usando rovere nuovo, per il 50%. Da qui il vino passa in bottiglia dove rimane per altri 18 mesi per un completo affinamento.

Le mie considerazioni. Un Merlot di Gran Classe. Gode di profumi molto intensi, composta di more, prugne, per poi svelare i terziari con note di caffè, cioccolata e spezie balsamiche. Ottimo l’impatto olfattivo con le vaniglie. Persistenza lunga al palato, caldo, bilanciato da un’ottima freschezza. Tannini maestosi. Eccellente, voto 93/100.

Negli assaggi ho colto la semplicità e il buon senso del lavoro in vigna da parte di Stefano. Orientamento biologico (che termine meraviglioso che supera tutte le scartoffie legate alle certificazioni). Anche in cantina la fedeltà alla tradizione unita al rinnovamento voluto da Matteo, finalizzati all’ottenimento dell’eleganza. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 15 febbraio 2022

Pagani de Marchi
Via della Camminata, 2
Casale Marittimo Tel.: +39 0586.653016
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Cell.: +39 338.8903698o (PI)

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